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Intervento / “L’Atc non investe i suoi proventi nel territorio”

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Ieri l'altro, 28 dicembre, presso il Parco Tegge di Felina si è tenuta l'assemblea di bilancio dell'ATC (Ambito territoriale di caccia) della nostra zona. In merito, pubblichiamo un intervento di Roberto Malvolti.

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Leggo sulla Gazzetta di Reggio di quest'oggi, 30 dicembre, che il sig. Scaruffi ha tirato in ballo un gruppo di persone che a suo modo di vedere fanno polemica e altre che hanno fatto proposte obsolete e non realizzabili.

Vorrei far notare che un’opposizione avvalorata da fatti comprovati su una gestione che ha disatteso quasi tutti quelli che erano e che sono gli indirizzi della legge dello Stato sulla caccia n. 157 del 1992 e della legge regionale n. 8 del 1994 NON è FARE POLEMICA.

La legge, che demanda agli ATC la gestione del territorio e della caccia, nei suoi principi indica le linee guida, in base alle quali gli ATC hanno l’obbligo di gestire la fauna e il territorio.

Nel rispetto dei regolamenti, le stesse dovrebbero investire i proventi dei tesserini e delle varie entrate NEL TERRITORIO e non, come è stato fatto sin ad ora, SPENDENDO buona parte dei soldi per comperare selvaggina all’ESTERO.

E' come se un contadino, avendo 10 mucche vecchie nella stalla, comperasse 10 vitelli non da allevare PER IL FUTURO ma per farci delle FETTINE; sicuramente si alzerebbe da tavola con la pancia piena, ma altrettanto sicuramente l’anno successivo al casello non ci andrebbe, con il risultato di chiudere la stalla.

Ecco alcuni dati in pillole, dell’ultimo triennio:
- entrate: oltre € 1.013.000,00, di cui € 381.619,00 di vendita permessi caprioli;
- uscite: oltre € 332.000,00, spesi per l’acquisto di selvaggina da lanciare in cui buona parte acquistata all’estero;
- il rimanente è stato speso per danni, consulenze, ripristini, ecc ecc.;
- avanzo del triennio: € 108.000,00.

Tutti soddisfatti, OTTIMA GESTIONE.

Tutto questo per dimostrare che a fare un bilancio in PERIODO DI VACCHE GRASSE sono tutti capaci, ma la cosa che salta agli occhi è che NULLA è STATO SPESO PER INVESTIMENTI che guardano al futuro. Abbiamo speso come il contadino per fare DELLE FETTINE.

Mi chiedo? E adesso che entriamo nel periodo di “VACCHE MAGRE”??? E che la voce capriolo non potrà più essere consistente nella VOCE ENTRATE???

Voglio ricordare al presidente che nel non molto lontano agosto 2007, visto il pessimo stato dei CAPRIOLI, avevo proposto di fare un censimento ulteriore, prima dell’apertura della caccia, ma i TUTTOLOGI avevano sentenziato: "Ma che emergenza, non esiste!". Per poi scoprire il 28 di dicembre che di EPIDEMIA SI TRATTA.

Alla mia domanda di come l’ATC farà senza questa voce importante, questa è stata la risposta del presidente: "La nuova legge ci permette di portare il tesserino fino a 250 €". Complimenti, ma forse non ha fatto i conti che agli ITALIANI la voce aumento non piace.

Complimenti, ha fatto come il contadino! Ha mangiato le fettine e poi ha chiuso la stalla!!!

Da qui la mia proposta giudicata OPSOLETA E NON REALIZZABILE. Peccato che, appena presentata agli amministratori della montagna, abbia riscontrato successo, come dimostrato dal sindaco di Villa Minozzo e Busana, che mi hanno fatto i complimenti. I comuni in questione sarebbero ben lieti di cedere ad affitto NULLO del territorio.

Avevo proposto all’assemblea di investire una parte dei 108.000,00 € in produzione di selvaggina in loco, forte delle esperienze di altri ATC, che, con le loro strutture, GENERANO PROFITTO E POSTI DI LAVORO! Sì, lavoro, un sogno per alcuni che migrano in pianura per lavorare!!!

Consiglio al lettore di andarsi a vedere l’allevamento di Montalto (www.cppsmontalto.it), così si potranno rendere conto che ogni anno produce reddito pari al bilancio della nostra Atc, il quale viene reinvestito sul territorio, con beneficio di tutti.

Il tutto potrebbe essere finanziato a fondo perduto per circa il 45%; inoltre noi partiremmo supportati da esperienze altrui che VIVONO dal 1990, non poca cosa.

Ma forse è più facile tassare i soci della ATC e fare bilancio che investire per il futuro!!!

I mezzi oggi per fare tutto questo ci sono e forse un bagno di umiltà ci farebbe bene, in modo da non sentire più frasi del genere: “Noi non abbiamo da imparare da nessuno“, che forse io trasformerei in: "Abbiamo da IMPARARE TUTTO".

Come sempre tutti coloro che PROPONGONO vengono visti come il fumo negli occhi o additati come provocatori, ma non sempre così è.

Nel mio caso, il mio espormi e proporre iniziative vuol essere un modo di DAR LUSTRO alla nostra ATC e non affossarla nel marasma più totale.

Io non sono per le tasse, ma sono per investire per noi e per le generazioni future, senza soffermarmi in polemiche sterili.

L’uomo ha avuto la sua evoluzione grazie al CERVELLO e vale oggi più di ieri il detto: "UMANO E’ SBAGLIARE MA PERSEVERARE E’ DIABOLICO".

Lascio al lettore giudicare.

(Roberto Malvolti, [email protected])

2 COMMENTS

  1. Impugnare il bilancio !
    Anch’io ritengo che la gestione dell’Atc Montagna sia molto discutibile; riguardo poi al bilancio consuntivo approvato, mi pare vi siano gli estremi per impugnarlo in Tribunale, anche perchè, a mio avviso, in contrasto con quanto previsto dalle stesse norme statutarie.
    Nei prossimi giorni sarò a Reggio per sottoporre la questione ad una professionista “di grido”…
    E’ poi mia intenzione convocare a gennaio una conferenza sul tema: “ATC? C’è bisogno di una TAC!”. Ho già da ora l’adesione di due parlamentari e un presidente regionale di associazione venatoria.
    Al Parco Tegge c’era pure il sindaco di Villa Minozzo, che ho avuto il piacere di conoscere; a lui e a tutti i sindaci della montagna è rivolto il mio invito, ovviamente esteso al presidente del Parco nazionale.
    La fauna selvatica è patrimonio dello Stato e la sua gestione riguarda noi tutti: come ha detto l’altra sera Malvolti, lepri, fagiani, caprioli, ecc… non hanno in tasca tessera di partito alcuna…

    (Umberto Gianferrari)


  2. La gestione della fauna selvatica e del territorio posta in essere in questi anni dall’ATC montagna non è stata sicuramente delle migliori. A questo proposito sono d’accordo con Malvolti: ha perfettamente ragione quando dice che la selvaggina deve essere autoctona, proprio per evitare che si importino animali ammalati. Ciò anche per poter creare nuovi posti di lavoro in montagna. E delle accuse pesanti come macigni sollevate dal sig. Gianferrari, che ha letto all’assemblea l’articolo di giornale a firma del dr. Vallisneri, ex dirigente dell’ufficio caccia, vogliamo parlarne?
    Sempre in assemblea, proprio nel momento in cui mi sono dovuta assentare, hanno accusato gli ambientalisti-animalisti di essere la causa della mortalità dei caprioli! Davvero paradossale! Visto che il primo piano di prelievo, tanti anni fa, prevedeva l’abbattimento di SOLI 27 caprioli, mentre quest’anno siamo a circa 2.500! Come potete accusarci di avere limitato i piani? I numeri parlano chiaro… Poi, subito dopo è stato detto che si tratta di EPIDEMIA!!… Mentre Provincia e USL si ostinano a negare l’emergenza sanitaria!
    Il problema è che di caprioli non ce ne sono quasi più, ma la stragrande maggioranza dei cacciatori non ci pensa, perchè tanto continua ad andare a caccia, visto che l’ATC non adotta contromisure adeguate… Quando se ne accorgeranno… ormai sarà troppo tardi!
    Mi chiedo: PERCHE’ DEBBONO SEMPRE ESSERE GLI ANIMALI A PAGARE IL PREZZO PIU’ ALTO RIGUARDO ALLE ALTRUI INADEMPIENZE??

    (Federica Reverberi)