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Parco nazionale, in arrivo i primi regolamenti

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Il Parco Nazionale corre, cercando di recuperare per quanto possibile gli anni perduti in dispute politiche. A poche settimane dalla nomina dei dodici membri componenti, il secondo Consiglio direttivo del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, riunitosi a Corniglio di Parma ieri l'altro, giovedì 13, ha avviato le procedure per dotarsi in tempi rapidi dei tre documenti normativi fondamentali su cui sarà costituito l’Ente: il Piano Territoriale, il Piano per lo Sviluppo Economico e Sociale e il Regolamento del Parco.

Il primo è lo strumento di pianificazione territoriale di un’area protetta e disciplina l’articolazione del territorio in aree (zonizzazione), le destinazioni di uso pubblico, i sistemi di accessibilità, le attrezzature, i servizi per la gestione e funzione sociale del Parco (musei, centri visita, attività agro-turistiche), gli indirizzi e i criteri per gli interventi su flora, fauna e ambiente naturale. Il secondo, il Piano per lo Sviluppo Economico e Sociale, stabilisce, in armonia con le politiche degli altri decisori pubblici, le strategie e le azioni per lo sviluppo locale con l’obiettivo di ridefinire in senso eco-compatibile i rapporti socio-economici. Infine, il Regolamento del Parco disciplina l’esercizio delle attività consentite garantendo quindi il rispetto delle caratteristiche naturali, paesistiche, antropologiche, storiche e culturali dell’area.

“Sono i tre pilastri che sostengono e danno un quadro normativo certo all’attività di un Parco – dice Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano – di solito per avviare la loro scrittura servono mesi se non anni, noi ci abbiamo messo solo poche settimane. E’ un'altra prova di efficienza e compattezza di questo direttivo. Ora l’obiettivo è quello di arrivare alla stesura della bozza dei documenti entro otto mesi”.

Il secondo Consiglio direttivo si è tenuto nella splendido Punto informativo e Centro servizi di Corniglio, recentemente restaurato dal Parco nazionale. In questa struttura, grazie alla convenzione firmata dal Parco e dall’Università di Parma, nascerà una summer school (scuola estiva, per dirla in modo più comprensibile) in cui l’ateneo parmense organizzerà corsi, seminari e attività di ricerca.