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Ligonchio / Faggio kaputt

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Faggio kaputt. Questa mattina, com'era già stato annunciato nei giorni scorsi, tramite una ditta specializzata si è proceduto ad abbattere la grossa pianta che da tanti anni adornava e "vegliava", data la sua imponenza, sull'incrocio principale del centro di Ligonchio, a due passi dalla chiesa parrocchiale, col campanile della quale faceva a gara nello svettare nell'azzurro del cielo.

"Ora verrà portato in località Cantiere di Ligonchio - informa una nota del Municipio - ad abbellire il villaggio turistico che sarà realizzato prossimamente dalla ditta Sacs di Enzo Sacchini & C.".

5 COMMENTS

  1. Una proposta
    Da quanto letto e da quanto è possibile ricordare, il faggio abbattuto era davvero un po’ simbolo del paese. Non ho letto, però, se è nata o potrebbe nascere la proposta di piantare un nuovo esemplare al posto di quello abbattuto. Sarebbe il segno di una nuova vita che prosegue oltre la morte e, in particolare, tornerebbe in un luogo illure una pianta emblema del ligonchiese.

    (Fulminant La Penna)

  2. Tempo della dipartita? No! Eutanasia!
    Sono andato a rileggermi la notizia, compreso il commento del cacciatore Roberto Malvolti. Il tempo della DIPARTITA, è fissato da ALTRI, per ciascuno di noi… Ma quando la dipartita di un essere vivente è deciso da altri è più corretto parlare di EUTANASIA. Fatto salvo il principio che l’incolumità delle persone è elemento prioritario, mi chiedo pure, io, se siano state prese in esame soluzioni alternative… In un paese normale qualche ambientalista si sarebbe incatenato al tronco, per impedire l’abbattimento! Invece, nulla! Proprio come dice l’escursionista che ha firmato il secondo commento della notizia della cerva uccisa?
    Forse gli ambientalisti di casa nostra tacciono per timore di disturbare i loro amici… pardon, compagni?

    (Umberto Gianferrari, presidente Circolo della Libertà di Castelnovo ne’ Monti)

  3. Un bel silenzio non fu mai scritto
    Tutti sanno che sono schierato politicamente e da quale parte io sia schierato (destra per chi non lo sapesse… ). Questo non mi impedisce di replicare al sig. Gianferrari, in quanto autore di un commento di rara pochezza e qualunquismo. Parlo da ligonchiese purosangue, quindi parte in causa più di chiunque altro. L’abbattimento del nostro amatissimo faggio (non LECCIO, come scritto in qualche articolo… ) è stata una necessità: non esistevano alternative. La pianta era completamente marcita al suo interno e cava, quindi non in grado di sopravvivere o di sopportare le raffiche di vento che così spesso spazzano il mio paese. Tutti i ligonchiesi amavano il loro faggio, testimone dei loro giochi da bambini, dei primi baci scambiati dietro al campanile, delle nottate passate mangiando un salame al rientro dalla Sapoteka… Noi montanari però siamo anche gente pratica e non ambientalisti integralisti senza spirito critico. Ritengo fuori luogo anche il riferimento ai “compagni”, visto che i “compagni” a Ligonchio siedono sui banchi della minoranza… Domenica decine di ligonchiesi (me compreso) hanno scattato un’ultima foto alla “faggia”, come noi la chiamavamo, come a dare un estremo saluto ad un amico che ci lascia. Almeno potremo andarlo a salutare nel nuovo campeggio in zona Cantiere, messo di nuovo in piedi grazie al cemento, come monumento ad un glorioso passato e ad un futuro ricco di speranze. Grazie per lo sfogo, cordiali saluti.

    (Riccardo Bigoi, ligonchiese e consigliere comunale di maggioranza a Ligonchio)

  4. Saluto al faggio
    Visto che sono stato tirato in ballo, e ho lanciato un’idea, mi permetto di chiedere al Sig. Bigoi se la sua Giunta ha preso in considerazione altre ipotesi, tipo creare un TOTEM e lasciare lì dov’era IL SIMBOLO DI LIGONCHIO!!! Le tecnologie esistono.
    Grazie.

    (Roberto Malvolti)

  5. Par condicio
    Il sig. Bigoi difende ovviamente la sua delibera. Per quanto mi riguarda, non mi esprimo sulla saggezza dei suoi commenti, anche passati. Dico solo che non ritengo doveroso legittimare, DA CONTRATTO, ogni provvedimento adottato da un’amministrazione di centrodestra e neppure ho problemi nel complimentarmi con una giunta di centrosinistra (vedi notizia sul metano in montagna). Riguardo a ciò che penso di CERTI ambientalisti della nostra PROVINCIA (citavo l’articolo della cerva a Collagna), ribadisco il concetto palesato nella mia, precedente, ultima riga. Qualunquismo?… Forse sì, visto che tale principio riemerge dai molti commenti! In QUALUNQUE commento!…

    (Umberto Gianferrari, presidente Circolo della Libertà di Castelnovo ne’ Monti)