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“Fausto come Benito”

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"Molto interessanti le dichiarazioni del presidente Fausto Giovanelli; ed anche molto discutibili". "Prepara" così il terreno Massimiliano Coloretti, consigliere comunale di opposizione a Villa Minozzo, ad alcune cose che gli vuol dire.

Eccole: "Primo. Avrei potuto scegliere un logo del Parco affidandolo 'a un amico […], con uno dei 150 decreti che ho firmato in un anno di presidenza, senza il consiglio direttivo. Non l’ho fatto'. Che ricorda tanto un altro discorso, di un'altra persona, alla Camera: 'Potevo fare di questa aula sorda e grigia un bivacco di manipoli […]. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto'. Grazie tante. Ottanta anni dopo".

Il "primo piatto" è davvero indigesto, crediamo, per il destinatario. Ma vediamo il secondo di questo "menù". Prosegue Coloretti: "Se il marchio lo si considerasse veramente così importante, non si dovrebbero lasciare 12 o 13 giorni per presentare una proposta; con così poco tempo un buon logo potrebbe essere fatto solo da chi già ci stava lavorando. Senza contare che, leggendo il bando, sembra più orientato ad una valutazione dell’impresa proponente rispetto al disegno in sé".

Ed infine anche il dessert eccolo servito: "Se il nostro Appennino è genericamente un’area climatica un po’ trascurata cosa si fa un Parco a fare? Anche qui, sorge allora il dubbio che sia stato fatto per fare un presidente; caro Senatore, un Uomo nelle cose ci crede o non ci crede, non si limita a lamentarsi per denari che non ci sono, popolazioni che non comprendono, una natura generica ed altre amenità del genere. Allora Le faccio io una domanda: ma Lei ci crede?". Punto interrogativo.

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Piove sul bagnato, comunque, per Giovanelli. Anche a Marino Friggeri, consigliere comunitario e comunale a Busana, non è piaciuta molto questa vicenda della scelta del logo stanziando 30.000 euro. "Una nota trasmissione televisiva serale, che si occupa, assieme alle previsioni del tempo, anche di intrattenimento e di interviste ad ospiti famosi - dice - vede come presenza fissa un noto comico che si produce in un'interpretazione irriverente dei politici. I suoi comizi sono intercalati da un passaggio pronunciato ad alta voce riferito alla promesse… che i politici fanno senza poi mantenerle".

In questo contesto, a parere di Friggeri, si può collocare quanto sta avvenendo nel Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano: "Si promette sviluppo del territorio senza chiarire cosa significa sviluppo, si spendono soldi per omaggiare un animale come il lupo, si continua a dare risalto partecipando a mostre e fiere ad un territorio forse bellissimo ma privo delle infrastrutture necessarie per renderlo accessibile e vivibile... ".

"Se 30.000 euro vanno spesi, deve essere per produrre e mettere a dimora lungo le strade (autostrade in primis) la cartellonistica del Parco nazionale", dice il consigliere Udc.

"Per fare conoscere a tutti i montanari cos’e il Parco nazionale, i confini che lo delimitano, i vincoli e le opportunità, bisogna occuparsi della costruzione delle sedi definitive e di opere che frenino il degrado ambientale in atto da tempo".

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Pezzi correlati:
- Fausto Giovanelli e il logo del Parco nazionale (4 dicembre 2007)