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Il giardino delle rimembranze

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Tra gli argomenti in discussione nell’ultima riunione di Consiglio comunale, a Castelnovo ne’ Monti, figurava l’approvazione del regolamento in materia di cremazione, dispersione e conservazione delle ceneri dei defunti (con modifiche al regolamento di polizia mortuaria), i cui termini sono stati esposti dal responsabile del settore anagrafe del Comune, dott. Giuseppe Iori.

E’ interessante rilevare il notevolissimo aumento, avvenuto tra 2004 (anno dell’approvazione di una legge regionale in materia) e 2006, delle richieste di cremazioni nel capoluogo montano: si sono accresciute del 100% nel 2005 (da 11 a 21) e si sono poi mantenute a tale livello anche nello scorso 2006.

Circa la dispersione delle ceneri, sarà possibile effettuarla in luoghi pubblici – ma a debita distanza dagli abitati – o anche privati, naturalmente in quest’ultimo caso dietro ovvio permesso dei proprietari interessati. Quantitativamente, questo sistema è invece molto meno “gettonato” della cremazione (e naturalmente dei più tradizionali inumazione o seppellimento nei cosiddetti forni): se ne sono registrati solo due casi in tre anni (uno, si ricorderà perché se ne parlò molto nelle cronache dei giornali, fu quello di Pietro Campana, lo sfortunato alpinista carpinetano rimasto ucciso, nel luglio 2006, da una saetta, per il quale si chiese la dispersione delle ceneri sulla Pietra di Bismantova).

Il cosiddetto “giardino delle rimembranze” è quel luogo che, stabilito dalla legge regionale 19 del 2004, dovrà essere individuato da ciascuna amministrazione comunale in almeno uno dei cimiteri di sua competenza. Esso sarà destinato allo spandimento delle ceneri provenienti dalla cremazione dei defunti. Anche se, si fa notare, chi vuole la dispersione, in genere lo fa espressamente chiedendo che avvenga in un luogo a lui caro, col quale ha avuto legami affettivi (quindi difficilmente il camposanto). Per cui saranno tutti da verificare, all’atto pratico, l’utilità e/o l’utilizzo di una tale area riservata.

“Con questo atto il Comune stabilisce norme di carattere generale, importanti comunque da adottare per uniformare il comportamento dell’ente pubblico nei confronti dei diversi cittadini, date le diversificate forme richieste che, come si vede, vengono avanti”.

Tali norme sono state approvate dal Consiglio all’unanimità.