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Linee mediane lungo la provinciale di val d’Enza

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Di linea mediana stradale abbiamo iniziato a parlare nel luglio 2004, quando rilevavamo che l’unico tratto di linea tratteggiata che si incontrava percorrendo la via provinciale, da Vetto e fino a S.Polo, era quello corrispondente all’attraversamento del Tassobbio.

Avvenne poi, come annotavamo in successive nostre righe di settembre, che si vide comparire la linea tratteggiata in località Cantoniera di Vetto e Currada di Canossa, mentre sul Tassobbio accadde l’inverso, nel senso che da tratteggiata divenne ininterrotta, e non poteva essere altrimenti, trattandosi di un ponte (almeno così ci fu detto).

Tornammo di nuovo sul tema nel luglio del 2006, quando ci domandavamo se non fosse possibile rendere tratteggiata la linea mediana in altri punti della via provinciale (vedi quello che precede il bivio di Rodogno per chi sale verso Castelnovo ne' Monti) e quella corrispondenza era pure indirizzata al Servizio Manutenzione Strade della Provincia, al quale veniva anche chiesta la disponibilità a partecipare ad un incontro, da tenersi presso la nostra sede municipale su iniziativa della S.V., appunto per trattare le problematiche e le criticità riguardanti l’arteria in questione, che ci unisce alla collina e pianura e al capoluogo montano.

Nulla da allora è successo, anzi abbiamo ultimamente notato che sul percorso S. Polo-Quattro Castella sono diminuiti i segmenti di linea mediana discontinua, senza che apparentemente siano intervenute variazioni, nel senso che non si osservano nuovi accessi laterali.

A fronte di ciò, ci sentiamo di dover riprendere l’argomento, perché sono parecchi i nostri concittadini che per ragioni di lavoro, o per altre necessità, si trovano a percorrere giornalmente, o comunque piuttosto spesso e in entrambe le direzioni, la via provinciale; e l’assenza o quasi di punti dove sia possibile il sorpasso non facilita di certo i tempi di spostamento, tenuto anche conto che su questa tratta transitano ancora, e fortunatamente, mezzi agricoli, oltre ad autoveicoli da trasporto, che si muovono giocoforza a velocità più ridotta. E ci sembra che, laddove possibile, si debba andare incontro a questa diffusa mobilità da pendolarismo.

Le ragioni di sicurezza stradale hanno ovviamente carattere prioritario, ma non possiamo fare a meno di registrare che nel corso del tempo paiono essere mutati i criteri coi quali si opta per la linea mediana continua o discontinua (da parte di chi vi è preposto) visto che abbiamo appunto assistito alle variazioni avanti menzionate, sulle quali ci siamo interrogati, e non siamo stati i soli a farlo.

Per portare un altro esempio, chi percorre il lungo ponte che unisce Guastalla con l’altra sponda del Po, trova la linea tratteggiata sull’intero viadotto o quasi, a meno di una nostra improbabile svista. Se confrontiamo quest’ultimo dato con quello del Tassobbio, viene naturale pensare che i parametri/criteri coi quali ci si pronuncia in merito alle linee continue o tratteggiate consentano una qualche elasticità decisionale, così che potrebbe esservi anche margine per aumentare, sulla via provinciale, la quota delle seconde. E’ comunque soltanto una nostra supposizione, che vorremmo confrontare con chi è addeto al settore, anche per fornire la giusta risposta a chi, come dicevamo, si sta ponendo la nostra stessa domanda.

Rinnoviamo pertanto la nostra richiesta di incontro con un rappresentante della Provincia, e interpelliamo nel contempo la S.V. per sapere se condivide questa nostra istanza e se intende farsene portavoce presso l’Ente anzidetto e promuovere dipoi l’incontro.

(Giovanni Ferrari, per la minoranza consiliare di Vetto)