Settantatre delibere ratificate, l’approvazione delle nuove sedi del Parco, la scelta della terna per la nomina del direttore da proporre al ministro dell’Ambiente e l’unanimità in tutte le decisioni prese. Miglior debutto non poteva esserci per il nuovo Consiglio direttivo del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano che si è insediato per la prima volta ieri, recuperando in un sola seduta il lavoro di un anno. In poco più di tre ore di riunione, il Direttivo formato da dodici membri più il presidente Fausto Giovanelli, ha ratificato 73 delibere di grande rilevanza per la futura attività dell’ente.
Per quanto riguarda la scelta delle sedi del Parco nazionale, si è deciso, come da previsione, che a Sassalbo, nel comune di Fivizzano (provincia di Massa Carrara), sorgerà la sede legale ed amministrativa e a Ligonchio (provincia di Reggio Emilia) la sede della Comunità del Parco che avrà funzione di coordinamento degli enti e di programmazione socio-economica, e la sede del Coordinamento ambientale territoriale (Cta) del Corpo forestale dello Stato. Corniglio (provincia di Parma) sarà punto operativo permanente e sede di servizi in convenzione con l’Università degli Studi di Parma, insieme all’Orecchiella (provincia di Lucca) in cui sorgerà una struttura didattica e ricettiva facendone una strategica “porta del Parco”.
Il Consiglio direttivo ha poi scelto la terna (Giuseppe Vignali è la prima candidatura) per la nomina del nuovo direttore da proporre al ministro dell’Ambiente, e ha discusso le modalità di realizzazione del logo del parco.
Il commento della Presidente della Provincia
La scelta delle sedi del Parco nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano rappresenta un altro, importante passo verso il definitivo decollo di questo prezioso strumento al servizio dello sviluppo dei territori e delle comunità di Reggio Emilia, Lucca, Massa Carrara e Parma. E' una decisione che conferma un impegno comune di quattro Province e di tanti Comuni, tutti uniti da un solo obiettivo: quello di valorizzare - attraverso il Parco nazionale - il nostro Appennino e di migliorare le condizioni di vita nelle nostre montagne e nei nostri territori.
Di fronte a una "rete di sedi" che testimonia appunto questo sforzo congiunto, certi scetticismi sono assolutamente strumentali e fuori luogo. Di questo, il Parco nazionale non ha affatto bisogno. Servono, invece, progetti e idee - nonché finanziamenti che ne assicurino la realizzazione - nel segno di quella qualità che la Provincia di Reggio Emilia ha sempre indicato e perseguito, insieme agli altri fondatori, quale leva fondamentale per lo sviluppo del Parco nazionale e, dunque, del nostro Appenino.
(Sonia Masini, presidente della Provincia di Reggio Emilia)
Fatti, non parole
Anche in questo caso aspetteremmo volentieri i fatti, le parole sono belle ma in questi anni ne abbiamo ascoltate tante, forse troppe. Grazie.
(F.D.)