L'"Out of Africa" si fa risalire a 70,000 anni fa quando alcuni uomini etiopi risalendo il Nilo giunsero in medio oriente e da lì, costeggiando l'oceano indiano in Indocina. Le conoscenze nautiche erano estremamente inferiori a quelle storiche tuttavia a bordo di semplici canoe ricavate con tronchi di albero cominciò la colonizzazione del continente australiano da parte dei primi gruppi di aborigeni. Questi si trovarono in un ambiente ostile, costretti a combattere con canguri giganti e bullockornis, dello stesso ceppo di galli e anatre ma con una altezza complessiva di tre metri e dieta carnivora. Da allora un isolamento costante avvolse l'isola fino all'arrivo dei primi europei.
In India, 60,000 anni fa si ebbe un'eruzione paragonabile a quella del Krakatoa, ma di dimensioni estremamente superiori. Con la diffusione di ceneri e gas venefici l'intera popolazione umana che si era stanziata nel subcontinente venne decimata e si perse il collegamento umano tra medio oriente e australia. Ma l'avventura dei coloni etiopi non si fermò qui. Il gruppo mediorientale popolò prima il Caucaso, poi, l'Europa dove la glaciazione lo costrinse a rifugiarsi nei Paesi Baschi. Questo avvenne 50,000 anni fa dando origine a quella continuità tra la lingua basca e quelle caucasiche riscontrabile ancora oggi, questo perchè quella lingua ancestrale non fu soppressa da altre popolazioni siccome da questo ceppo si popolò tutta l'europa occidentale ed ebbe modo di conservarsi per migliaia di anni. Secondo, le lingue sono meno recenti di quello che si crede.
Tra 40,000 e 30,000 anni fa dal medio oriente partì un'altra colonizzazione di dimensioni macroscopiche; ceppi di uomini colonizzarono tutta l'asia, dalle steppe alle pianure Cinesi sino alla pianura sarmatica e al Giappone. Contemporaneamente alcuni gruppi di paleosiberiani, approfittando delle acque che si erano ritirate lasciando scoperto lo stretto di Bering diede il via alle popolazioni Amerinde. Il ristretto pool genico di queste popolazioni, che portò in paradosso a matrimoni tra consanguinei è alle cause della marcata diffusione di aberrazioni e malattie genetiche tra la popolazione nativa americana.
Ancora 10,000 anni fa si ebbe il completamento del popolamento delle zone più inospitali della Siberia e attraverso lo stretto di Bering la componente amerinda ebbe modo di incrociarsi con altri gruppi provenienti dalle zone asiatiche. Contemporaneamnte alcuni intrepidi si erano spinti sino alle fitte foreste del continente Sud Americano, terminando il popolamento del globo. 8,000 anni fa nella mezzaluna ferile ad opera di uomini neolitici nasce l'agricoltura. Questa rivoluzione permetterà un incremento della popolazione mondiale. Destinati a rivoluzionare l'umanità, piccoli gruppi di contadini iracheni lasceranno la terra d'origine principalmente alla volta dell'Europa. Con un incedere molto lento queste popolazioni daranno origine a una componente genica molto diffusa tra gli europei che si sommerà alla basca-caucasica e alle altre linee che avevano avuto modo di svilupparsi nel corso del tempo. Contemporaneamente, intrepidi avventurieri dei ghiacchi sfideranno ancora una volta lo stretto di Bering, all'epoca ricoperto dalle acque del mare Glaciale gettando il seme delle popolazioni canadesi, eschimesi e navajo.
Le mappe razziali oggi si chiamano "haplogroup maps" e hanno il privilegio di mostrare sfumature di colore via via più crescenti laddove è maggiore la presenza di un determinato gene. Non chiazze di colore, ma sfumature gradatamente più marcate. Non bordi o linee, ma ampie zone acquarellate perfettamente sovrapponibili. Questo significa che io, italiano, posso avere contemporaneamente un gene basco, uno sardo e uno dell'aplogruppo alpino, mentre il mio DNA mitocondriale è completamente di origine irachena. Se ancora oggi qualcuno avrà il coraggio di voltare le spalle e parlare di "razza" certo troverà un gruppo di uomini-scimmia disposti a credergli e magari a fondare un'ideologia politica che appoggi le sue idee. Ma di fronte alla lucidità dela scienza non possiamo che arrenderci e riconoscere che samo l'aborto di un gruppo di etiopi che settantamila anni fa sfidarono l'ignoto. Ancora oggi c'è più differenza tra un pigmeo e un sudanese che tra noi e un indios yanomami del Venezuela. Non facciamoci trovare impreparati!