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Banda larga in montagna

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Finalmente anche in montagna e nelle zone rurali del territorio reggiano si potrà accedere alla banda larga. E' l'importante risultato di una convenzione fra Regione Emilia-Romagna, Provincia di Reggio Emilia e Comunità montana, che prevede la realizzazione di infrastrutture a banda larga, da parte di Enìa, anche nelle zone della provincia finora escluse da questo servizio (cioè, ovviamente, la montagna).

I contenuti di questa convenzione sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella Sala Commissioni della Provincia di Reggio, alla quale hanno preso parte tra gli altri il vicepresidente Pierluigi Saccardi, la presidente della Comunità montana e sindaco di Carpineti Leonilde Montemerli ed il sindaco di Busana e presidente dell'Unione dei comuni dell'Alto Appennino Alessandro Govi.

* * *

Il comunicato della Provincia

L'accesso alla banda larga in gran parte del territorio montano dovrebbe essere possibile già dal febbraio 2008, mentre la copertura totale è prevista entro la fine del prossimo anno, grazie al lavoro compiuto in questi mesi dagli enti interessati e da Enìa, soggetto affidatario per la realizzazione della rete. "La disponibilità precedente per i privati di copertura di banda larga era a livello provinciale pari all'85% della popolazione residente, mentre a livello di Comunità montana si era soltanto al 35%: ora contiamo di ridurre sensibilmnete questo divario, garantendo la copertura a tutti i capoluoghi montani ed anche ad un notevole numero di frazioni", ha detto il vicepresidente della Provincia, Pierluigi Saccardi, sottolineando come questo "per la Provincia rappresenti uno degli investimenti più importanti a favore dello sviluppo della montagna". "Le infrastrutture telematiche sono importanti quanto quelle viarie per far competere il nostro territorio alla pari del resto della provincia - ha confermato Leonilde Montemerli - La montagna è ricca di giovani e imprenditori capaci, fino ad oggi costretti ad essere doppiamente capaci proprio per superare certe carenze che, con progetti come questo, contiamo però di eliminare". "Un gap che nei paesi del crinale era ancora più marcato, basti pensare che per compiere la stessa, semplice operazione online da noi serve un tempo superiore di circa 50 volte a quello che si impiega a Reggio o a Scandiano", ha aggiunto Alessandro Govi.
Il progetto rappresenta un ulteriore sviluppo della rete Lepida per la Pubblica Amministrazione: il costo a carico della amministrazioni è di 400.000 euro coperti per 300.000 dalla Regione, per 70.000 dalla Provincia e per 30.000 dalla Comunità montana.
Sarà sviluppata inoltre anche la copertura a servizio di privati e imprese, completamente a carico di Enìa, che provvederà anche ad individuare, con un apposito bando gli operatori del settore interessati ad acquistare da Enìa stessa il diritto a fornire il servizio ad imprese e cittadini. La scelta tecnica effettuata prevede l’abbandono del satellite e delle linee della pubblica amministrazione, che fino ad ora sono state a carico della amministrazione provinciale, a favore di una rete che ottimizza i terminali in fibra ottica già operativi e la tecnologia wireless (in specifico la tecnologia scelta è conosciuta come Alvarion).
"Dopo una prima fase di studio dei primi mesi di quest'anno sono stati individuati i nodi strategici e i siti di ripetizione che sfruttano antenne già esistenti per poter consentire l'utilizzo delle tecnologie da parte dei gestori privati a servizio degli abitanti e delle imprese della comunità montana", hanno illustrato Pierluigi Ghilardelli e Cesare Sternieri di Enìa. Allegati alla convenzione sono previste anche le caratteristiche e i costi massimi del servizio che sarà fornito ai privati, a partire da una base di 150 euro per l’allacciamento e di 29 euro di canone mensile (Iva inclusa) per una banda di 2 Mbps. I servizi ai privati non saranno forniti direttamente né dalle pubbliche amministrazioni, né da Enìa, ma da operatori del territorio che dovranno impegnarsi a rispettare la carta dei servizi prevista tra gli allegati al progetto.
Dopo un primo stralcio di lavori - che dovrebbero concludersi a febbraio 2008 e consentire la copertura col segnale di una grande parte del territorio (tutti i capoluoghi di comune e molte frazioni) - un secondo stralcio da realizzarsi nel prossimo anno sarà ulteriormente finanziato dagli enti coinvolti che hanno avuto l'eventuale disponibilità anche da parte del Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Saccardi, Montemerli e Govi hanno infine espresso soddisfazione per il risultato raggiunto ribadendo, così come specificato nella convenzione approvata, che la migliore soluzione tecnologica di riferimento rimane comunque l'ampliamento della rete a fibra ottica. "Inoltre il progetto - ha aggiunto il vicepresidente della Provincia, Pierluigi Saccardi - consentirà con Lepida di avere anche un'autostrada telematica privata a servizio di tutte le pubbliche amministrazioni. Uno dei primi effetti concreti è quello che grazie alla gara per la telefonia sarà possibile telefonare a costo zero fra le pubbliche amministrazioni sfruttando tale rete. Altro aspetto rilevante sarà il risparmio rispetto alle tariffe Consip sulle telefonate delle pubbliche amministrazioni verso l'esterno (mediamente del 20%) e per la trasmissione dati (mediamente un 23%). Inoltre con la costituzione della Comunity Network (sistema organizzativo che presiederà la rete e lo sviluppo delle ICT sull'intero territorio regionale) si avrà la possibilità di fornire da qualsiasi punto della Regione servizi informatici all'avanguardia anche ai piccoli comuni che non avrebbero e non hanno ad oggi il personale e le risorse dedicate a tali programmi".

Per approfondire

Le zone servite e una cartina di vista d'insieme del progetto.

15 COMMENTS

  1. Costi da limare
    Comprendo lo sfogo di T.S., ma comunque questo è un inizio, con la speranza che siano rispettati i tempi per lo sviluppo completo del progetto.
    Certo il Parco nazionale POTEVA E DOVEVA essere da subito nella partita, visto che nel DNA del parco sta scritto “concepito come volano per lo sviluppo della montagna”, ma tant’è.
    Nel dettaglio, mi sembra un po’ esoso il costo fisso per la parabola (€ 150,00) e soprattutto il canone (€ 29.00/mese) se rapportato a quanto offrono ora i gestori di questo servizio, costo medio per privati € 14/15 mese. Sarebbe opportuno limare questi costi.

    (m.b.)

  2. D’accordo con m.b.
    Dire che era ora sembrerà banale, ma se consideriamo che siamo nel 2007 ed a cavallo del 2008 non lo è poi così tanto. Citata la retorica di rito, mi trovo pienamente daccordo con quanto afferma m.b. Inoltre non molto tempo fa avevo preso parte ad una riunione con ENIA a Ramiseto, dove si era appunto parlato di questa tecnologia Alvarion e, sia io che miei colleghi, avevamo molto chiaramente bocciato l’idea sia per i costi che per la tecnologia stessa utilizzata. Confermo quanto detto da m.b.: alice adsl offre a 19,90 € al mese la connessione flat a 2 Mbit/s. Non parlo di altri gestori poichè come ben saprete le nostre zone non sono coperte da alcuno tranne che da Telecom Italia. Concludendo: bene hanno fatto le nostre amministrazioni a movimentarsi per l’arrivo di questa tecnologia oramai “necessaria”, tuttavia deve essere prestata molta attenzione ai costi ed alla qualità del servizio offerto. Voglio ricordare brevemente che l’utilizzo di antenne direttive in montagna è molto sconsigliato ed in generale l’utilizzo di trasmissioni ad alte frequenze (che sono molto soggette alle intemperie) lo è altrettanto. Credo che sarebbe stato meglio investire sulla rete classica adattando le centrali Telecom con connessione in fibra ottica. Sicuramente si sarebbe speso molto ma molto meno ed il servizio sarebbe risultato molto più efficiente. A questo punto che non convenga aspettare l’arrivo del Wi-Max.
    Disponibile per chiarimenti tecnici, saluto tutti cordialmente.

    (Claudio Poletti, e-South International Research Centre, @Lhttp://www.e-south.it@=www.e-south.it#L)


  3. Quello che sarebbe interessante sapere è il traffico a disposizione. Per 2 Gb al mese è chiaro che 29 euro sono molti, ma se si trattasse di una decina di Gb o magari di più direi che 29 euro si pagano più che volentieri. Soprattutto poi se è davvero garantita la banda di 2 Mbps.

    (Claudia Vago)


  4. Concordo con l’abbassamento dei costi, altrimenti con dei costi così elevati quasi conviene proprio prendere l’ADSL dalla parabola (i 150 euro penso siano un’una tantum per l’allacciamento, via wireless non penso serva una parabola)che per altro su “ASTRA” a 19,2 gradi est, è un servizio che è usufruibile da almeno un decennio, ed ora è anche sui 13 gradi est, per intenderci il satellite di Sky, dove si paga una specie di affitto mensile per la parabola e in più si paga la Telecom (o altri) per le ore di navigazione.
    Non sono molto informato dei costi attuali ma quando qualche anno fa mi interessai all’argomento i prezzi si aggiravano sui costi di ENìA.
    Comunque ricercando su qualche sito si riescono sicuramente a sapere i costi dell’ADSL via satellite e fare un confronto; a me quello di enìa sembra un costo elevato.

    (l.a.)


  5. …aggiungo dopo avere letto l’ultimo commento di Claudia: ovviamente già il sistema è precario di per sè, se inoltre il traffico dati è prestabilito e non illimitato credo che questo sistema non troverà alcuna applicazione per la maggior parte degli utenti. A questo punto ribadisco che 400.000 € si possono spendere molto meglio. Se la signora o signorina Claudia ha informazioni relative a ciò, la pregherei di informarci. Nell’ultima riunione a cui ho partecipato non si era parlato di limitazioni del traffico, sia in download che in upload.
    Saluti.

    (Claudio Poletti, e-South International Research Centre, @Lhttp://www.e-south.it@=www.e-south.it#L)

  6. Un attimo…
    Mi pare, innanzitutto, che la tecnologia in questione sia l’approccio utilizzato da tutti i comprensori non raggiunti dalla banda larga e forse una ragione ci sarà. Sul fatto che i prezzi del servizio sarebbe meglio fossero più contenuti siamo tutti d’accordo. Sul fatto che sarebbe preferibile aspettare l’estensione della fibra ottica è il caso di dire che se la Telecom avesse avuto qualche intenzione di allargare questo servizio lo avrebbe fatto da tempo… Chi ha esaltato il broadband via parabola credo sia poco aggiornato (come oggi lo sono io). Io avevo persino comprato la parabola ma il servizio (allora offerto dalla Net.System) offriva sì una velocità “notevole” in ricezione ma per la trasmissione bisognava utilizzare il normale doppino telefonico a 56K… La tecnologia che permetterebbe la navigazione ad alta velocità bi-direzionale ha costi proibitivi persino per le medie aziende. Il Wi-Max tarda a diffondersi. L’alternativa era aspettare ancora (quanto? cosa?): ne sarebbe valsa la pena? Insomma, a me questa soluzione pare la meno peggio, come già avevo scritto un anno fa su questo stesso sito. E per approfondire linko il sito che linkai allora e i cui chiarimenti mi sembrano ancora oggi pertinenti: @Lhttp://www.vnunet.it/articles/printView/it/pmi/article/2006/10/20/tutto-wireless@=www.vnunet.it/articles/printView/it/pmi/article/2006/10/20/tutto-wireless#L.

    (R.S.)


  7. Se sono rose fioriranno e spero proprio che lo siano, ma vorrei rispondere all’ultimo amico, netsystem era sicuramente costoso ma anche 348 euro l’anno più i 150 iniziali che sono quasi un milione delle vecchie lire non sono certo un regalo, poi vorrei anche io mettere un link di adsl via satellite che è tutto da verificare per quanto riguarda i costi reali, ma vedete voi il costo: @Lhttp://www.teles-skydsl.it/@=http://www.teles-skydsl.it#L

    (Luciano Azzolini)


  8. Concordo in toto con l’ultimo intervento di RS e vorrei fare un po’ di considerazioni..

    1) Fissare a priori il tipo di servizio ed il prezzo massimo ha senso solo se si prevede che il mercato operi in regime di monopolio.
    Se un domani arrivasse un’altra azienda ad offrire un servizio migliore, magari utilizzando WiMax (il cui bando è uscito ieri), gli operatori che rivenderanno da Enia non potranno controbattere?

    2) Nell’angolo in basso a sinistra della mappa, fa bella mostra di se il logo di “Guglielmo”, un noto Wireless Internet Service Provider di Reggio Emilia, però Guglielmo non è menzionato nell’accordo, quale sarà il suo ruolo nella vicenda? Progettista, futuro rivenditore od entrambi?

    3) Giusto 10 anni il governo di centro-sinistra ha privatizzato Telecom Italia, oggi le amministrazioni locali della stessa parte politica,
    investono soldi pubblici o per combattere il digital-divide.
    La decisione di oggi sconfessa platealmente quella di 10 anni fa, speriamo fra 10 anni di non dover trovarci a sconfessare la scelta di oggi….

    (Stefano Busanelli)

  9. Puntualizzo
    Volevo precisare il mio ultimo intervento: è palese (se avete dubbi sono disposto ad inviarvi documenti che lo provano) che la tecnologia Alvarion è un “rimedio” utilizzato nelle zone disagiate alla normale ADSL via cavo. Il WiMax è tuttora inutilizzabile poichè il ministero delle comunicazioni non riesce a trovare un accordo (oramai da anni) con il ministero della difesa per l’acquisto e l’utilizzo in sicurezza delle frequenze. Tuttavia il mio pensiero era di ben altro tipo e non vorrei fosse stato frainteso: benvenga Alvarion in mancanza di alternative, ovviamente con costi molto più modesti. Tuttavia non vorrei che questo fosse, come dire, un “contentino” alla popolazione montanara per poi non investire più in futuro sulle nuove connessioni. Da notare che una connessione via cavo può essere sempre implementata (è già capitato in molte zone che Telecom abbia fornito connessioni a 2Mbit/s a coloro che avevano una 640Kbit/s), mentre per la tecnologia Alvarion così non è. Sono 2Mbit/s e rimarranno quelli per sempre. E’ per questo che dico che secondo me è necessario pensarci bene prima di spendere 400.000€. Oramai la decisione è stata presa, quindi non resta da vedere come andrà e come sarà il servizio.

    (C.P.)


  10. Mi pare che, come al solito, le pubbliche amministrazioni si stiano muovendo tardi, male e in modo poco trasparente.
    Tardi perchè è di questi giorni l’annuncio della gara per le licenze Wi-Max che dovrebbero essere assegnate entro gennaio. Saranno previsti “obblighi” di copertura verso i comuni affetti da digital divide. Siamo sicuri che Enia, con le capacità tecniche che (non) ha, arriverà prima?
    Male perchè, ma non sono esperto come altri che hanno scritto, mi pare ci siano limitazioni considerevoli. E costi non da poco. Non sarà una tecnologia già superata?
    In modo poco trasparente perchè, come al solito, si chiama in causa Enia senza nessuna gara e concorrenza. Enia poi, visto che manca di capacità tecniche, subappalterà il tutto moltiplicando i costi. Così avviene, posso assicurare, con la rete regionale Lepida che unisce gli enti pubblici: Agactel (gruppo Enia) ha subappaltato a Fastweb.

    Per cui, in conclusione, mi sembra il solito modo di ripartire fra i soliti noti molti soldi pubblici. Se si lasciasse operare il mercato, magari se si fosse creata reale concorrenza a Telecom, oppure assegnate prima le licenze Wi-Max (siamo gli ultimi in Europa) forse il problema sarebbe già stato risolto da tempo.

    (Paolo Belli)

    PS: le località citate di Giandeto, Banzola e Sordiglio hanno già da tempo la copertura Adsl. Nell’elenco ci sono SOLO le località non coperte da Adsl.

  11. Concordo con P.B.
    Mi trovo pienamente d’accordo con quanto scritto da Paolo Belli. A questo punto conviene a tutti aspettare il responso Wi-max. Risparmieremo soldi a favore di un progetto sicuramente migliore e stabile di quello che stanno tentando di realizzare ora. Sottolineo anch’io che, come al solito, siamo sempre gli ultimi e un motivo ci sarà. E ora che abbiamo a disposizione un “cospicuo” ammontare di denaro lo spendiamo “male”. Sono dell’idea che sia più ragionevole avere qualcosa di migliore domani piuttosto che qualcosa di sorpassato oggi.
    Saluti.

    (Gianfranco Marescalchi, @Lhttp://contromontagna.splinder.it@=contromontagna.splinder.it#L)


  12. Mi spiace ma devo contraddire. Giandeto non è coperto dall’ADSL; ho verificato e non vi è la linea a banda larga; stessa cosa in Banzola e Sordiglio… Purtroppo solo alcuni fortunati hanno questa tecnologia… Sono paesi divisi a metà dove il tuo vicino ha la banda larga e tu non puoi averla; sono le contraddizioni della TELECOM. Alcuni fortunati hanno il doppino sotto una centrale digitale e a chi servirebbe veramente non danno la possibilità di averla. Chi vi parla è un’eccezione in quanto un fulmine che ha colpito il telefono ha fatto sì che il tecnico trasportasse la mia linea sotto la centrale digitale, anche se solo a 640 kbs perchè troppo lontana (3 km).

    (t.s.)


  13. A proposito di Wi-Max ecco un contributo interessante: @Lhttp://www.antidigitaldivide.org/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=622@=www.antidigitaldivide.org/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=622#L.

    (Claudia Vago)


  14. Avendo la necessità di completare la rete Lepida per servire le amministrazioni comunali, hanno pensato di unire due piccioni con la fava, decidendo di fornire il servizio anche ai privati. L’idea in fondo non è così male. Anche se vedere la politica, con i suoi tempi biblici, intervenire in un settore dinamico come quello delle telecomunicazioni, mi fa sempre venire i brividi. Ma come dice Paolo, anche secondo me il grosso errore è stato quello di affidare il compito ad Enia, senza fare alcuna gara di appalto e per altro con tempi sospetti. Per quanto riguarda le prestazioni in sè, WiMax è meglio di HiperLan, ma non c’è una differenza abissale (circa un fattore 2), ma mentre in prospettiva HiperLan è destinato a morire, WiMax è invece destinato a prosperare.
    Riguardo al caso di Giandeto, il problema, che è diffuso su scala nazionale, è il seguente. Nelle frazioni alcune abitazioni hanno una linea dedicata direttamente alla centrale di Casina, invece altre abitazioni si trovano ad utilizzare una linea non dedicata ma condivisa (mediante i cosidetti multiplatori o accentratori). Questa scelta è stata fatta ai tempi della Sip per risparmiare. Il problema è che l’Adsl necessita di una linea dedicata verso la centrale, altrimenti non funziona. I criteri con i quali è stata fatta la distribuzione delle linee dedicate e condivise suppongo sia casuale, fatto sta che questo provoca lo strano fenomeno per il quale il mio vicino ha l’Adsl mentre io non posso averla. In questi casi occorre fare richiesta a Telecom (basta una semplice raccomandata) di essere collegati direttamente alla centrale di Casina. Ovviamente l’operazione va a buon fine solo se ci sono a disposizione linee dedicate. A me è andata bene e ora dispongo dell’Adsl, anche se ufficialmente la mia frazione è scoperta. Inolte anche disponendo di una linea dedicata, può capitare che l’Adsl non funzioni ugualmente, questo perché il cavo è troppo degradato e/o perché la distanza è eccessiva.

    (Stefano Busanelli)