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Finanziaria 2008: tre comuni rischiano di uscire dalla Comunità Montana

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Secondo una prima lettura dei dispositivi della Finanziaria 2008, come licenziata dal Governo, tre comuni potrebbero dover uscire dalla Comunità Montana in quanto privi dei requisiti per farne parte.

Secondo il Presidente nazionale dell'UNCEM Enrico Borghi l'assurdo sarebbe che molti comuni continuerebbero ad essere considerati "montani" (e lui fa l'esempio di Sperlonga e Sanremo) e quindi a poter fruire delle provvidenze per le aree montane, ma non potrebbero fare parte delle Comunità Montane.

In pratica, dice Borghi, "ci sarebbe una montagna legale che copre il 52% del territorio nazionale e Comunità Montane che ne amministrano solo il 30% circa".

Baiso, Canossa e Viano, salvo verifiche puntuali ancora non concluse, sarebbero i comuni in discussione.

Il provvedimento è uno di quelli assunti dalla legge finanziaria per ridurre i "costi della politica".

Già oggi c'è una manifestazione a Firenze contro questo provvedimento cui hanno aderito molte organizzazioni ed enti pubblici, ed un'altra, nazionale, è prevista a Roma il 24 ottobre con corteo lungo via Cavour e via dei Fori Imperiali.

Secondo il Governo questo provvedimento farebbe risparmiare 67 milioni di euro sul Fondo per la Montagna che produrrebbe tagli al personale, ma, obietta il Presidente Borghi, poichè tale personale dovrà essere riassorbito da altre amministrazioni pubbliche "il risparmio di spesa stimato per lo Stato non sarebbe superiore alla metà di quello presunto".

Altra contestazione di fondo al provvediemnto è quella di chi ritiene che i criteri di costituzione delle Comunità Montane siano di competenza delle Regioni ai sensi del Titolo V della Costituzione.