L'argomento è molto sentito. Parliamo dei caprioli che sgambettano sulle nostre valli e montagne. Belli, pochi, tanti, portatori di zecche, malati, pericolosi per la circolazione... Sono al centro delle cronache e all'attenzione di amministratori e cittadini. Di seguito pubblichiamo un ulteriore intervento relativo a questo tema.
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Vista la mole di articoli inerenti la moria di caprioli in montagna ritengo sia giusto fare un po’ di chiarezza. Abbiamo letto interviste rilasciate ambientalisti, cacciatori, esponenti politici di spicco e responsabili dello zooprofilattico di Reggio Emilia.
I primi sono propensi ad addossare la colpa della morte di questi stupendi ungulati ai cacciatori, colpevoli di cattiva gestione della caccia di selezione, ritardi nella costruzione di abbeveratoi e mangiatoie
I secondi (escludendo i responsabili dello zooprofilattico in quando penso che il loro lavoro sia al di sopra di qualsiasi sospetto o giudizio) che minimizzano sullo stato di salute dei caprioli, “vittime” soltanto di una selezione naturale della specie.
La risposta ai primi è semplice: basta girare nelle nostre zone e vedere che campi verdi, ruscelli e pozze ce ne sono in abbondanza. Per spiegarmi meglio cito a esempio il caso di un abbattimento effettuato nell’area 4 in località Maiola di Vetto: l’animale in questione è stato abbattuto in una zona piena di erba medica e circondata da ben 2 ruscelli con acqua in abbondanza. Maschio di classe 2, pesava eviscerato circa 12 kg, cioè abbondantemente sotto peso, però non presentava segni di diarrea.
Vista l’esperienza delle zone alpine, concordo che ove le condizioni ambientali lo richiedono un aiuto lo si può dare costruendo mangiatoie e abbeveratoi, anche se loro lo fanno solamente in situazioni estreme. Le nostre condizioni attuali sono ben lontane dall’estate 2003, quando la colonnina di mercurio passava i 35/40 gradi, eppure di animali nel 2003 non ne sono morti e quest’anno sì!!! Forse che siano ormai troppi e la densità sia tale che la specie ne risenta? A me non compete questa risposta, ma agli esperti sì e coloro che esperti non sono farebbero bene ad astenersi dal lanciare allarmi ingiustificati.
Per rispondere ai secondi, senza polemica, mi rifaccio all’articolo letto sulla Gazzetta di Reggio del 12/09/2007 dove l’assessore Gennari dichiara: “Abbiamo invitato i cacciatori ad abbattere ESCLUSIVAMENTE animali MALATI” e sollecita la polizia Provinciale e i selecontrollori a verificare la puntuale applicazione di tale indicazione.
EVVIVA!!! Caro assessore, finalmente abbiamo riscoperto la parola SELEZIONE! Questa parola però ha un senso se sta a indicare l’azione dell’uomo nei confronti della fauna selvatica, abbattendo gli animali più deboli, malati, ecc.
Selezione non vuol dire business o caccia senza regole, ma una caccia con regole chiare e precise per tutti, a mio avviso bisogna tornare alla distinzione tra piccoli maschi e femmine, tra adulti maschi e subadulti, incentivando coloro che pratica questa stupenda caccia in modo corretto.
Voglio renderLa partecipe di quanto accaduto nel mese di agosto: insospettito dal fatto che di caprioli se ne vedevano meno, il sottoscritto ha proposto all’ATC 4 di effettuare dei censimenti aggiuntivi, sia di giorno che di notte. In compagnia di altri cacciatori abbiamo fatto varie uscite, constatando che la popolazione era diminuita e alcuni capi ammalati.
Abbiamo riferito in ATC quanto constatato e il sottoscritto ha proposto di mettere NERO SU BIANCO quanto appurato e di consegnare una lettera a tutti i cacciatori per sensibilizzarli sull’esigenza di abbattere SOLO animali brutti o ammalati.
Tutto questo è stato disatteso, c’è è stato un solo accenno sul mio sollecito in occasione della riunione per la consegna delle fascette, svolta nella sala del Comune di Vetto.
La ringrazio di cuore, assessore, per la sua frase, non tanto perché mi dà tardiva ragione, ma piuttosto perché finalmente mette il dito nella piaga. Attendo sviluppi!
Forse, se qualcuno non avesse fatto orecchie da mercante, oggi nei nostri campi vi sarebbero più caprioli belli e robusti e meno caprioli che a breve andranno a morire!!!
Per finire mi tolga una curiosità: “Come ritiene possibile convincere selettori che arrivano da fuori zona dopo aver acquistato un pacchetto di caprioli a fior di centinaia di euro ad abbattere animali BRUTTI quando tutti sappiamo che in gran parte sono interessati solo ai trofei? Non ritiene sia giunta l’ora di rimettere in discussione tutto quanto ruota attorno a questo mondo?”.
Io amo i luoghi in cui vivo e amo cacciare, non mi sono mai sottratto al senso civico; dalle mie idee sono nate belle iniziative: giornate ecologiche, pulizia della pineta e altro. Tutte cose realizzate in collaborazione di tutti: ecologisti, cacciatori, semplici cittadini e senza guardare l’idea politica o altro.
Chiudo con una battuta, nella speranza che possa far riflettere: i caprioli, le lepri, i fagiani e i cinghiali non hanno la tessere di un partito, vivono in libertà e nel rispetto delle leggi della natura.
Sarebbe opportuno che con molta umiltà imparassimo da loro e che tutti NOI tornassimo a lavorare con serenità per la nostra splendida fauna selvatica, non trasformando uno sport, quale la caccia in definitiva è, in qualcosa di diverso.
(Roberto Malvolti, [email protected])
…Condivido appieno…
Quante volte, Robby, ci siamo ritrovati insieme, a raccogliere i rifiuti nei boschi, a pulire d’estate le piccole sorgenti per gli animali, ecc… Consapevoli, l’un l’altro, che l’amico che era accanto a noi aveva idee politiche diametralmente opposte! Ma questo non conta, o meglio, NON dovrebbe contare, nel mondo della caccia! Su alcuni punti abbiamo idee differenti, ma siamo tra i pochi che nelle riunioni col predidente Scaruffi hanno il coraggio di alzare la mano. In questi giorni, credimi, ho conosciuto ambientalisti che mi hanno stupito, poiché sono IL CONTRARIO di quanto immaginavo! Pensa che sarebbero favorevoli, qualora occorresse, all’intervento SANITARIO, volto all’abbattimento di più animali malati possibile! Non tutti gli ambientalisti possono essere classificati come POETI DEL BAMBI. Ci sono persone SERIE, capaci di mettere in discussione i propri convincimenti! Alcuni, li ho visti incantati al mio racconto di notti passate a 16 anni tra la neve, sulla Pietra, con un vecchio guardiacaccia. Spero di riuscire un giorno a convincerli che la caccia NON è solo il piacere di uccidere, ma a volte, per me è addirittura poesia. Sei mai stato a caccia in botte, in un lago, col viso a livello dell’acqua, mentre il sole sale, piano piano, oltre il canneto? Sono contento, quando vedo articoli di caccia che NON contengono il mio nome. Il Tuo, quello di Andrea, di Fabio, di Raffaele. Mi ritengo un privilegiato, ad averVi come amici!
(U.G.)
…Forse, ma non troppo…
I caprioli, come il vescovo, non possono essere abbattuti. Vergogna!!!
Vorrei dire a Roberto Malvolti che una sua supposizione di quello che sarà il domani non potrà distorcere i lettori da una più consapevole informazione sull’argomento. Quindi, meditate sul da farsi e su quanto propone U.G. perchè potrebbe rivelarsi molto pericoloso. Sono dell’idea che sarebbe meglio pensare prima di scrivere. Tuttavia, qualora U.G. voglia venire a fare una bella passeggiata con me nei boschi, gli mostrerò che i caprioli sono le fondamenta della moderna montagna, il nuovo punto di partenza per una migliore organizzazione dell’ambiente boschivo.
Saluti a tutti.
(Ricky Merengues)
Caro U.G., purtoppo ci sono ancora troppi cacciatori che se qualcuno non sta nel branco vogliono per forza emarginarlo e non pensano che tante prese di posizione, da parte loro errate, si ripercuoteranno contro tutti noi. Moltissime volte ad aprire gli occhi ai ciechi non va bene, vedrebbero troppa luce, non ci sono abituati!
C’era una volta un re che con la sua famiglia era nel castello e beveva nel suo pozzo, il popolo che beveva in un altro inquinato era diventato pazzo e dicevano che il pazzo era il re. Il sovrano, sentendosi sempre dare del pazzo, bevve nel pozzo del popolo e tutti vissero pazzi e contenti. La morale sta nelle prime righe.
(Raffaele Bedogni)
Non so cosa c’entra il Vescovo
Vorrei rispondere con poche righe al lettore che risponde che i caprioli sono come il Vescovo, in quanto penso che abbia leggermente travisato quanto da me scritto.
Punto primo: lungi da me pensare che questi splendidi animali vadano sterminati! Anzi, io sono per una gestione della caccia di SELEZIONE con REGOLE PRECISE e restrizioni.
Punto secondo: la gestione della caccia va fatta in sintonia con tutte le associazioni SENZA che la politica faccia sentire il suo peso.
E’ ora di riscoprire il valore delle persone che siano bianche, rosse o nere!!! E smetterla di vedere noi cacciatori come un bacino di VOTI.
Punto terzo: noi viviamo nei boschi e vediamo cosa succede, quindi consiglierei al lettore di documentarsi su alcuni ricerche fatte dall’ISTITUTO NAZIONALE DELLA FAUNA SELVATICA, quali: danni arrecati dagli ungulati nei tagliati boschivi;
rischi per la popolazione degli ungulati in sovrannumero; densità massima per ettaro degli ungulati.
Purtroppo noi siamo solo un mezzo per poter salvaguardare la specie!!! Dobbiamo farlo bene, altrimenti rischiamo come in altre zone d’Italia di ritrovarci senza ungulati.
Visto le mie origini contadine, finisco con una battuta che sovente i miei nonnni pronunciavano:
@CNella stalla c’è il CAPITALE#C, e io non capivo, pensavo a cose astratte! Alla fine, un giorno, incuriosito, chiesi a mia nonna, che mi rispose: “Il capitale erano le mucche”. Loro sapevano bene che l’animale andava rispettato e accudito, altrimenti si rischiava di non mangiare.
Nel nostro caso il capitale sono gli ungulati e dunque cerchiamo di RISPETTARE E ACCUDIRE il nostro CAPITALE in modo che i nostri figli e nipoti si possano un giorno sedere su un cocuzzolo ad ammirare questi stupendi animali.
Chiudo.
(Roberto Malvolti)
PS: mi auguro che il nostro lettore alla prossima giornata ecologica si presenti armato di tutto punto per dare una mano!!! Visto il suo interesse per la natura.
In risposta…
Caro Malvolti, io credo che voi cacciatori, pescatori, in generale gente di mare, siate la rovina della montagna. Voglia scusarmi se sono così duro con voi, ma in questa società a chi la tocca la tocca e non voglio passare per uno che lascia i suoi figli in mano a gente come voi. Io credo (come molti altri) che voi cacciatori vogliate controllare il nostro territorio e di questo sono convinto. Non parlo mai di queste cose in famiglia, tuttavia in questo caso credo che siamo arrivati alla frutta (e sia ben chiaro che non ho niente contro i fruttivendoli). Non è possibile continuare con questi luoghi comuni, in cui voi sparate a delle povere bestiole. Allora: o li secchiamo tutti o nessuno, perchè a chi la tocca la tocca. E poi volevo aggiungere una cosa molto importante: l’altro giorno sono stato a scavare un fosso nel fiume e una guardia (uno di voi) mi ha fatto la multa. Malissimo. Questo sottolinea che il vescovo c’entra, eccome, dato il fatto che voi, come i preti, volete essere i controllori della società.
Saluti a tutti.
(Ricky Merengues)
P.s. la domenica mattina gradirei svegliarmi al canto del gallo piuttosto che al canto del vostro piombo. Grazie come sempre a Redacon per la pubblicazione, che potrebbe essere scomoda, ma tuttavia veritiera.
Siamo in 2!
Finalmente qualcuno che abbia il buon gusto (e il coraggio) di cantare in pubblico la cruda verit,à che, nel giro di pochi anni, sta affliggendo la natura della nostra montagna.
Mi trovo appunto totalmente in accordo con l’utente Merengues, in tutto e per tutto.
Il signor Malvolti, dal profondo della sua credenza popolare e forse abbagliato dal buon gusto della carne di capriolo, sta perdendo un po’ i riferimenti di quello che è indubbiamente uno dei più pericolosi aspetti della nostra fauna. Ogni mattina mi alzo all’alba per gustarmi uno degli spettacoli più belli della natura: un gruppetto di caprioli che pascola felice nel campo. Capisco la gioia di voi cacciatori nel vedere tramutate queste povere bestie in piatti prelibati da ristorante, ma cercate di capire anche i veri problemi: io non posso alzarmi tutte le mattine all’alba se i caprioli non ci sono più.
Anche io, come R.M., parlo poco e niente di questi problemi in famiglia perchè possono essere ritenuti scomodi e mai vorrei vedere i miei figli nelle “grinfie” di questi profanatori sacri di fauna. Perchè diciamo la verità, dietro la finestra della società moderna ci siete voi.
Anche io voto per il canto del gallo. Grazie per l’attenzione se mai sarà ritenuta importante.
Cordiali saluti.
(Leonardo Fantoni)
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@CLe opinioni sono rispettabili in quanto tali. E pertanto importanti, perchè portano, ciascuna, il loro mattoncino al dibattito e alla conoscenza del pensiero altrui. Che talvolta può generare ulteriori elaborazioni nostre permettendoci magari di rivedere certe granitiche certezze acquisite.#C
Questo è davvero troppo!
Scusate se mi intrometto in questa discussione, della quale mi trovo poco informato, però cerchiamo di non esagerare. Il titolo recita esplicitamente “CAPRIOLI AL CENTRO”.
Va bene che i caprioli forse sono troppi e rischiano di contaminare i nostri boschi, però mi sembra folle la decisione di portare queste bestie in centro. E’ vero che sono molti, ma almeno lasciamo che siano i cacciatori a recarsi nei boschi per scovarli. Troppo facile per i cacciatori trovarsi un capriolo per le vie del paese.
Portare questi animali in centro comporterebbe un’oscenità incredibile, verso la cittadinanza e in particolar modo nei riguardi dei bambini. Immaginatevi gli spari e i corpi di questi animali in giro per il paese.
Mi sembra che con queste proposte stiate veramente esagerando, ne abbiamo già abbastanza di pericoli, vediamo di non portarne altri.
Saluti.
(Alessandro Rossi)
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@CMah, scusi, sorge un “piccolo” dubbio:
1) se quel che scrive è una celia, ridiamo insieme;
2) se invece parla sul serio, allora specifichiamo e chiariamo pure quel che evidentemente, nella fattispecie, occorre chiarire: il titolo “Caprioli al centro” non sta certo ad indicare il pensiero di far zampettare questi animali per il centro storico di un paese del nostro Appennino in balia delle doppiette appostate dietro un vicoletto, bensì semplicemente indicare che l’argomento è attualmente molto dibattuto nelle cronache locali, come potrà agevolmente verificare sfogliando i quotidiani…#C
Cornuto… lei non sa chi sono io…
Sono SPINTO alla replica, non tanto per le affermazioni di R. Mer., che, a differenza di molti cacciatori, viene multato per i fossi che scava nel fiume… Che questo passatempo sia vietato dalla legge?… Comprendo fin troppo bene che preferirebbe si multassero i cacciatori… Anche i carabinieri che fanno il posto di blocco li accusiamo di essere CONTROLLORI DELLA SOCIETA’?… Neppure voglio soffermarmi sul tema: CAPRIOLI AL CENTRO DEL PAESE, ma mi fa ridere l’idea di un ungulato che sorpassa l’altro in via Roma e l’altro gli grida CORNUTO!!! Voglio invece dire al sig. Leonardo che nè io nè Malvolti, osservando un capriolo, pensiamo alla padella. E SE pensiamo alla padella, pensiamo NON alla nostra, ma a quella del Parco Tegge, in cui da anni, TUTTI GLI ANNI, i nostri caprioli vengono cucinati per un pranzo di beneficenza! Ho visto coi miei occhi Roberto Malvolti portare al centro (DI CONTROLLO) animali in condizioni pietose!!! Caprioli pieni di diarrea, magri da contarsi gli ossi, o defedati da un incidente automobilistico! Se cercate cacciatori di costine guardate altrove!
(Umberto Gianferrari)
Di male in peggio…
Riporto la frase scritta dall’utente U.G., che proporrei come una delle più sconvolgenti del 2007: “Voglio invece dire al sig. Leonardo che nè io nè Malvolti, osservando un capriolo, pensiamo alla padella. E SE pensiamo alla padella, pensiamo NON alla nostra, ma a quella del Parco Tegge, in cui da anni, TUTTI GLI ANNI, i nostri caprioli vengono cucinati per un pranzo di beneficenza!”
Dunque, ciò che Lei dice è veritiero in parte: voi, per i caprioli, non pensate alla padella ma al danaro. Scusate tanto, ma avrò il libero diritto di dissociarmi da questo! I caprioli sono esseri viventi almeno quanto voi. Quindi, visto, che giustificate l’uccisione di queste bestie con l’incasso per beneficenza, Lei non avrebbe problemi a farsi “friggere in padella” personalmente, visto che l’incasso va in beneficenza?
Da qui a dire che la rivisitazione della natura sia un privilegio e non un’opinione, ci passa di mezzo un mare. L’Italia è bella perchè c’è libertà di pensiero (forse). Non me ne voglia.
Cordiali saluti.
(L.F.)
…
Scusate, ma gradirei non essere frainteso dalla redazione di Redacon. Se vogliamo giocare per indovinelli chiariamolo fin da subito, tanto che i nuovi utenti si possano regolare. Non sono a me graditi questi interventi. A proposito dell’articolo in sè, vorrei sottolineare il fatto che questa “invasione” di caprioli altro non è che una meschina mossa mediatica per giustificare l’uccisione di animali innocenti.
Se non mobilitiamo un esercito di pionieri questi animali potrebbero prendere il sopravvento sull’uomo causandone l’estinzione (da “Il pianeta dei caprioli”). Mi fate un po’ ridere… sveglia, non fatevi lobotomizzare dai mass media (che sono ben peggio di Saddam Hussein!).
Con questo chiudo, sia ben chiaro, SENZA polemiche aggiunte.
Buona giornata.
(Alex Rox)
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@CNessun gioco. Il nostro intervento era teso unicamente a chiarire. Il suo parere ora crediamo sia ben più comprensibile (e questo anche a lei interessa, dato che spiega che non gradisce essere frainteso… tenendo conto che queste belle bestiole in paese ci arrivano e i cacciatori ci abitano… ). Nessuna polemica, dunque. Cordiali saluti e grazie.#C
Beneficenza (col sangue)? …No grazie!!!
Sono d’accordo con Leonardo Fantoni: se veramente Umberto Gianferrari pensa di farci credere che le padelle di beneficenza macchiate di innocente sangue altrui (visto che io considero gli animali tanto quanto le persone) siano passabili come opera caritatevole verso terzi, beh, allora credo che siamo arrivati alla follia più totale!!!
Abbia almeno il coraggio di dichiarare per quello che è realmente, ovvero un lavoro, e, dicasi tale, attività che porta danaro e non beneficenza!!! Quindi, stop all’ipocrisia!!! …e non mi si venga a dire se io consumo carne o meno, perchè: 1: non sono affari vostri; e 2: visto che la carne la consumo, almeno non vado in giro a dire che lo faccio per beneficenza.
Saluti a tutti.
(Ricky Merengues)
P.s. Se davvero volete fare beneficenza, iscrivetevi in qualche ANPAS o associazioni simili: in montagna ce ne sono parecchie!!!
Un saluto a tutti
Mi sono astenuto fino a questo momento dal rispondere, ma adesso penso sia giusto farlo, per un valido motivo. Nel mio articolo e nel mio intervento successivo non mi sono mai permesso di offendere nessuno e nemmeno di fare demagogia o falsi moralismi.
Noi cacciamo, è vero; chi più chi meno mangia la carne che caccia; c’è chi la regala; chi la dà per beneficenza. Ma il succo del mio intervento era ben altra cosa!!! Mi spiace che sia stato travisato e che abbia portato alcuni commenti sull’offensivo!!! Sì, perchè a definire noi cacciatori ROVINA DELLA MONTAGNA ci vuole un bel coraggio!!! Oppure accusarci di voler soggiogare la SOCIETA’. Oppure scrivere VERGOGNA. Ognuno ha la sua idea ma la deve avere sempre nel rispetto altrui. Rammento sempre: “La mia libertà finisce dove inizia quella degli altri”.
Un saluto a tutti e per un dialogo costruttivo la mia email è @Lmailto:[email protected]@[email protected]#L
(Roberto Malvolti)
Non mi prolungherò più di tanto, credo che l’ultimo intervento di R.M. sia di una limpidità eccezionale. Mi trovo totalmente concorde al suo pensiero (che già ho descritto nei miei interventi precedenti). Concludo: lasciatemi dire che a inscenare la giustificazione della “benefecenza” in questo ambito ci vuole un bel coraggio!!! Pensateci…
Saluti.
(Leonardo F.)
…nessuna offesa, ma la nuda e cruda verità…
Mi piace molto la canzone “Nessuno mi può giudicare” e se non ricordo male inizia dicendo: “La verità mi fa male lo so”. Mi spiace che Roberto Malvolti se la sia presa per i miei interventi, o, forse, per quelli altrui. Tuttavia la verità fa male, ma è necessario fare capire alla gente che a volte gli articoli pubblicati in prima pagina e scritti “un tanto a casaccio”, pur avendo una bellissima immagine di apertura sono totalmente privi di significato e offensivi verso coloro che credono nell’armonia ambientale. Tuttavia, credo di non avere offeso proprio nessuno; anzi, se lei andrà a rileggere i miei commenti (vergogna compresa), se ne renderà conto. Vergogna è stato usato unicamente per sottolineare l’utopia nell’articolo iniziale, che voleva lasciare passare il messaggio che la carne selvatica, se cacciata da voi, è un bene, mentre da anni, sui giornali e nei paesi la cittadinanza si lamenta di questi cacciatori che occupano le strade, ti svegliano alla mattina e non hanno il minimo rispetto delle cose che stanno attorno.
Forse non avremo le stesse idee, tuttavia credo che anche questo debba terminare. Non se ne può più di dovere percorrere chilometri e chilometri di strada ai 5 all’ora perchè 15 persone occupano con 50 jeep (e non si capisce a cosa servano tutti questi mezzi) la carreggiata, che, seppur normalmente non è statale, viene comunque percorsa tutti i giorni da gente come me che se ne va tranquillamente a lavorare.
Provate, se non ci credete, a suonare il clacson e sentirete gli insulti che vi arriveranno!!! Quindi, senza rancore, credo di esprimere le mie idee che, seppur dure nei confronti della vostra categoria, sono molto veritiere.
Saluti e grazie.
(Ricky Merengues)
Errata corrige
Volevo solo precisare che nel mio ultimo intervento con R.M. mi riferivo a Ricky Merengues e NON Roberto Malvolti! AH AH, pensavate, eh, che mi fossi convertito all’ultimo… e invece no! ).
Saluti.
(Leonardo F.)
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@CPer chi non aveva capito…#C
Non ci nascondiamo dietro un dito
Ringrazio il sig. Ricky per il suo commento, ma le dico: mi faccia il piacere!!! Non se ne abbia a male, ma Lei deve sapere che io in prima persona rispetto la natura e non vado solo a caccia; noi cacciatori non andiamo solo a CACCIA!!! Ma siamo rimaste tra le poche persone che per passione lavorano anche per la natura.
Lei deve sapere che come selettori abbiamo l’obbligo di dare disponibilità per 8 giornate da dedicare a ripristini ambientali.
Ebbene, alcuni di noi nell’anno in corso hanno lavorato per TUTTI per oltre 20/25 giornate, armati di motoseghe, decespugliatori, ecc ecc.
Due anni fa il sottoscritto, in compagnia di altri cacciatori ed ahimè solo 1 o 2 AMBIENTALISTI, hanno lavorato 28 giornate (GRATIS) per pulire la pineta di monte Castello. Io ho spesso parlato di DEMAGOGIA, e sempre più spesso prendo atto che si FA solo demagogia. Si parla di natura solo sulla carta. Provi a girare, oramai la nostra montagna è allo sfascio: campi incolti, sterpaglie, ecc ecc. Provi a chiedere al sig. CrOci di Cavandola chi gli ha pulito le carraie e gli argini; mi creda, tutto questo non è stato fatto per un kg di carne. Spero di conoscerLa personalmente e di poterla avere al mio fianco nella mia prossima fatica. Un progetto di riqualificazione ambientale della zona di Cavandola e Frascaro, 5 piazzole attrezzate fruibili a tutti. Chi lo realizzerà, secondo Lei??? Gli ambientalisti? No, l’idea è mia, e, spero di sbagliarmi, ma mi vedo già in compagnia dei soliti “COGLIONI” come me che lavorano per tutti!!! Verdi Rossi e Bianchi.
La saluto e la aspetto.
(Roberto Malvolti)
PS. Dimenticavo: nell’ultima periodo sono uscito a caccia per ben 9 volte senza sparare un colpo, sono alla ricerca di un capriolo ammalato, visto 10 giorni fa nella zona di Maiola.
Questo per farLe capire che di persone serie al mondo ve ne sono ancora.
Trovo vergognoso in ogni caso uccidere animali che non hanno altra colpa che essere nati. Chiediamoci… di chi è la colpa se il loro numero è pericolosamente cresciuto? Sono convinta che la soluzione del fucile non sia mai quella giusta e tantomeno che la cosiddetta “caccia di selezione” possa risolvere il problema. Senza voler fare polemica, ritengo che il bene della specie non sia il principale interesse dei cacciatori o perlomeno della maggior parte di essi. Inutile citare coloro che senza alcun senso dell’etica piazzano trappole nei boschi. Mi chiedo come ci sentiremmo se qualcun altro nel mondo attuasse la stessa politica nei confronti delle persone.. Non meritano forse gli animali la nostra stessa dignità? Un conto è uccidere animali per sopravvivere, ma qui si parla di tutt’altro!
(Francesca Dalla Porta)