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“Castagnetti con Veltroni?”

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In quanto cattolico mi sento chiamato in causa dalle considerazioni fatte dall'on. Castagnetti a sostegno della scelta per Veltroni come candidato alla segreteria del futuro partito unitario della sinistra.

L'on. è preoccupato (bontà sua) del comportamento elettorale del mondo cattolico che potrebbe ancor più allontanarsi dalla sinistra. Io invece chiedo come possa il mondo cattolico non prendere le distanze da questo nascente partito democratico che è l'unione della sinistra massonica con quella radicale e quella post-comunista? Parlo dei cattolici di buon senso, quelli che sanno come queste sinistre sono state e sono, sul piano sociale e su quello parlamentare, a Reggio come a Roma, avversari e detrattori instancabili dei nostri valori fondamentali.

Non mi riferisco a quegli intellettuali e a quei politici cattolici che vivono su di un altro pianeta; quello della confusione interessata, costoro non sono attenti a quanto i cattolici si attendono dalla politica, ma a come votano i cattolici, avendo del nostro mondo la stessa opinione che avevano i mercanti spagnoli verso i pescatori indigeni delle terre latino-americane, ai quali rifilavano specchietti e straccetti colorati in cambio di perle vere.

I cattolici possono essere fiduciosi e in buona fede, ma non sono nè ciechi nè ottusi, anzi rappresentano la principale risorsa in senso lato per il futuro del nostro paese.

Quando Castagnetti afferma che, per attirare il mondo cattolico, il pd e i suoi dirigenti devono essere eticamente superiori ai partiti del centrodestra e ai loro dirigenti, cala un'argomentazione che va subito chiarita: i partiti politici eticamente superiori nati nel novecento sono stati originati dal fascismo, dal nazismo e dal comunismo. Di etiche superiori ne abbiamo avuto abbastanza, è da preferire la normalità. L'etica è l'orizzonte di riferimento al quale dobbiamo cercare di orientare i nostri comportamenti; quando un organismo politico ha la presunzione di averla come elemento costitutivo scade nelle costruzioni ideologiche, che tante tribolazioni hanno portato alla chiesa cattolica.

Ma supponiamo per un momento che così debba essere: eticamente superiori. Chi stabilisce questa superiorità? C'è una autorità di circolo, di quartiere, di ordine, in grado di anticipare la Misericordia di Nostro Signore? Francamente conosco diversi tentativi di farlo, ma tutti miserevoli.

Ogni esperienza ha, purtroppo, anche le proprie mele e i propri colombi, quindi è meglio non agitare il paiolo. Da ultimo mi consenta l'on. un paio di domande in tema di etica nella vita pubblica reggiana. Converrà con me che ogni cittadino dovrebbe essere uguale di fronte alla legge, in particolare per i giovani la parità delle opportunità di lavoro nella pubblica amministrazione locale dovrebbe essere un dogma per chi vede nell'etica la stella polare dei comportamenti nella vita pubblica.

Come mai i giovani simpatizzanti, elettori o aderenti a FI, AN, UDC, Lega non riescono a lavorare per gli enti locali reggiani? Se la sente di dire che questi ragazzi sono meno intelligenti dei ragazzi della Margherita o dei DS che sembra abbiano una predisposizione naturale al pubblico impiego e poi alla dirigenza e ai primariati? Tutto questo, onorevole, è eticamente corretto e rappresenta il valore aggiunto che avete portato ai vertici degli enti locali reggiani come cattolici di sinistra?

(Tarcisio Zobbi, consigliere provinciale UDC)