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Ancora sul cimitero di Nismozza

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Nei giorni scorsi ho potuto verificare di persona le opinioni degli abitanti della frazione di Nismozza sull’intervento che l’Amministrazione comunale ha realizzato nel locale cimitero.

Ribadisco il giudizio già espresso e aggiungo che il cimitero deve continuare ad essere un luogo di culto e che come tale deve essere rispettato anche nelle innovazioni architettoniche. Mi sono permesso anche di definire chiesetta la costruzione da tempo presente perché così deve essere definita.

A dimostrazione di ciò - e, ripeto, nel luogo venivano celebrate anche le funzioni religiose nelle ricorrenze religiose dei defunti e dei morti - sono visibili, anche se ammucchiati assieme al materiale di risulta, alcuni banchi/inginocchiatoi ed altro materiale utile ad arredare con spirito religioso il luogo (materiale che va recuperato e restaurato e ricollocato al suo posto).

Non condivido inoltre l’affermazione dell'Amministrazione comunale secondo cui l’intervento è pura manutenzione straordinaria. La natura dell’intervento richiede, che lo si voglia o no, l’intervento della Soprintendenza dei beni architettonici e le relative istituzioni regionali competenti in materia.

Cosi come noi non costruiremmo mai su un’opera del 1800 una nuova opera in cemento armato, perché dobbiamo accettare che ciò che non si accetta da vivi lo si proponga per coloro che sono deceduti?

Spiace che l’Amministrazione comunale reagisca con tanta veemenza alle mie dichiarazioni e non sappia più distinguere la differenza tra il bello e l’orribile, o tra l’arte funeraria e una scadente edilizia funeraria.

L’Amministrazione poi si perde, dopo il grande successo di popolo riscosso con l’abbattimento di ciò che ha definito come l’ecomostro della Sparavalle, in affermazioni non vere.

Voglio ricordare, a me stesso ma anche a coloro che mistificano la realtà, che ho sempre sostenuto che sbagliato è stato spendere denaro pubblico per l’acquisto e che assurdo è stato pagarne anche i costi della demolizione. A tal proposito quando scompariranno le macerie ammucchiate lì da più di un mese e dove andranno a finire?

In questi giorni ci si chiede se è giusto che le tasse le paghino tutti; ma quale forza si dà a questa affermazione se poi lo Stato (il nostro comune), spende i soldi incassati dalla comunità per un’opera come quella considerata da altri un ecomostro, o per costruire con un ulteriore impegno dei residenti una cosa orribile in un luogo di culto che fino all’intervento già avvenuto alcuni anni fa poteva essere considerato qualcosa di monumentale?

Continuo a credere che in politica lo scontro vada sempre evitato e che le convergenze vadano sempre ricercate con degli atti concreti. Ebbene, come si intende correggere la bruttura costruita nel cimitero di Nismozza?

E sempre sul terreno sul quale l’Amministrazione comunale mi ha trascinato: cosa si aspetta a fare un bilancio delle strutture pericolanti e della quantità di baracche sparse anche nelle vicinanze delle abitazioni della frazione? Oppure della quantità di eternit sparso nelle costruzioni presenti nel territorio comunale?

Gli abitanti del comune si attendono il medesimo trattamento che è stato riservato alla proprietà dell’immobile pericolante dello Sparavalle?! Se cosi fosse nessuno dovrebbe provare stupore!!!

(Marino Friggeri, consigliere comunale)

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Pezzi correlati:
- "Cimitero di Nismozza: un intervento orribile" (8 agosto 2007);
- Cimitero di Nismozza / La replica dell'assessore Marco Costa (10 agosto 2007).