Secondo il consigliere regionale di Forza Italia Fabio Filippi l’amministrazione comunale di Busana avrebbe deciso di sopprimere gradualmente l’ufficio postale di Cervarezza, l’unico presente in tutto il comune oltre a quello del capoluogo comunale. Commenta l'amministratore di opposizione: “Cervarezza Terme è il centro più popoloso dell’alto crinale reggiano ed è già stato privato di svariati servizi, fra i quali le scuole; anche il campo sportivo è diventato a pagamento. La frazione costituisce da sola oltre la metà della popolazione del comune di Busana e, per l’alto numero di seconde case e di ricettività turistica, in alcuni periodi dell’anno triplica gli abitanti; è anche sede di un importante campeggio aperto tutto l’anno (camping “Le Fonti”), della società Samicer (acque minerali), delle terme di S. Lucia e di numerose altre attività artigianali; è uno dei centri più attivi del crinale. La Regione Emilia-Romagna si deve impegnare per mantenere il servizio postale nei paesi di montagna e nel caso specifico nella frazione di Cervarezza”.
A questo proposito nei giorni scorsi è stata anche presentata un’interrogazione regionale.
Filippi torna alla carica con un suo vecchio cavallo di battaglia accusando la Regione di discriminazione: l’Appennino emiliano verrebbe sistematicamente messo in secondo piano rispetto alla riviera, che continuerebbe invece a ricevere i maggiori investimenti.
Dice: “In montagna i servizi sono ormai inesistenti e quei pochi che restano vengono gradualmente tolti: i montanari sono stanchi di subire queste disparità".
Ma non solo. Fatti discriminatori - ad avviso del consigliere - si verificherebbero anche nel caso di Cervarezza: "Sono anni - dice - che l’amministrazione comunale di Busana discrimina la sua maggiore frazione: qualche hanno fa ha trasformato l’asilo parrocchiale in comunale per poi trasferirlo nel capoluogo in un seminterrato; sorte analoga è toccata alla scuola elementare, accorpata a quella di Busana (20 alunni residenti a Cervarezza, 7 a Busana), per non parlare della scelta degli amministratori comunali ulivisti di installare centraline telefoniche vicine al centro abitato o di snaturare simboli ed emblemi del paese come la fontana del Frassineto".
