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Don Marco dal Brasile

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Cari amici, eccoci ad inizio luglio, mese della nostra patrona Santana. In questo periodo di feste invernali sono tante le persone che tornano dalle città (Salvador a Sao Paulo... ) per stare con la famiglia qui a Ipirà o nelle campagne. È dunque un periodo gioioso, con amici e parenti finalmente ricongiunti, strade addobbate, balli tradizionali, cucina tipica...

Anticamente questi erano i giorni in cui si ringraziava del raccolto. In questo periodo felice, di festa, è successo in una comunità un grave avvenimento: un uomo, padre di cinque figli, mentre tornava a casa nella campagna (nella comunità di Alagadiço), è stato assalito da alcuni ladri che poi lo hanno ucciso. L´altro pomeriggio, andando a celebrare in quella comunità sperduta nella roça, si percepivano il dolore e la paura del vivere in balia del primo a cui può passare per la mente di assalirti, derubarti e peggio ancora.

Purtroppo questi atti di violenza sono frequenti: ladruncoli che aspettano che la gente torni verso le campagne dalla città, con camionette o altri mezzi, per derubarla delle poche cose comprate... una lotta tra poveri.

In questi giorni abbiamo inaugurato la seconda casa del progetto "Dançar a vida" nel poverissimo bairro del XX do Abril alla presenza del sindaco, di alcuni assessori e di alcune persone venute per festeggiare, tra cui mia mamma ed Ersi che ha ripreso tutte le fasi dell´evento. I ragazzi "più grandi" di Ipirazinho (il primo centro
che abbiamo aperto) hanno animato i balli, i ritmi e i canti che i "più piccoli" del XX do Abril hanno eseguito.

È difficile spiegare cosa possa significare questo centro per ragazzi svantaggiati di un piccolo bairro. Credo che sia un segno di speranza anche per chi ha già smesso di darsi da fare, avvilito dalla propria situazione. Di questo ringraziamo il Signore.

E chissà che non sia il secondo di una serie... a Deus quiser!!! Um abraços a todos e bom descanso.

Pe. Marco