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Provincia: “Diga di Vetto, intervento improponibile”

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Diga di Vetto "improponibile". Espressione chiara. L'ha pronunciata la presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini, questa mattina, nel corso del Tavolo tecnico convocato per esaminare la situazione idrica del nostro territorio.

Alla riunione erano presenti gli assessori provinciali all'ambiente e all'agricoltura, Alfredo Gennari e Roberta Rivi, ed i rappresentanti di Arpa, Bonifiche Bentivoglio-Enza, Parmigiana-Moglia-Secchia e Parmense, Enìa, Servizio tecnico di bacino della Regione e Ato.

"La situazione è ampiamente sotto controllo e tutti gli enti preposti stanno facendo il loro dovere, scongiurando, a differenza di altre realtà, ogni rischio di emergenza - ha detto la Masini. E' comunque fondamentale continuare questo lavoro di squadra e monitorare continuamente la situazione idrica perché anche il nostro territorio, tradizionalmente ricco di acqua, sta assistendo ad un cambiamento. Servono unità di intenti e di vedute, ma anche un mutamento culturale perché l'acqua non può più essere sprecata e ognuno di noi deve fare qualcosa perché sia garantita a tutti, anche alle produzioni. Stiamo lavorando anche sul fronte della pianificazione per evitare interventi di forte impatto, ma anzi estendere i parchi nelle zone dei fiumi e promuovere un'agricoltura compatibile e di qualità".

Per quanto riguarda la diga di Vetto, "si tratta di un intervento ormai improponibile, che non rientra nei nostri programmi - ha detto la presidente Masini, Stiamo invece lavorando sull'ipotesi di piccoli bacini di accumulo ben inseriti nel territorio ed ecocompatibili".

Anche per l'assessore Alfredo Gennari è "fondamentale un governo unitario della risorsa idrica, ma anche un attento monitoraggio per tutta la stagione irrigua nonché lavorare sul risparmio idrico per raggiungere un ottimale utilizzo dell'acqua in tutti i settori, così come previsto dal Piano provinciale". "La funzione di questo Tavolo - ha aggiunto - è anche quello di condividere le conoscenze di ogni ente per poter individuare e attuare interventi efficaci".

Che la situazione sia ampiamente sotto controllo è stato confermato anche dall'Ato che ha sottolineato ad esempio come, grazie anche alle campagne di sensibilizzazione realizzate in questi anni, il consumo provinciale per uso domestico si attesti intorno ai 148 litri al giorno per abitante, un dato inferiore alla media emiliano-romagnola e già al di sotto degli obiettivi previsti per il 2016 dal Piano regionale. Anche per Enìa la situazione delle falde mostra normali escursioni stagionali e comunque, negli ultimi 15 anni, si registra una sostanziale stabilità, mentre le Bonifiche pur avendo dovuto anticipare, per il gran caldo dei giorni scorsi, la stagione irrigua, stanno proseguendo con regolarità nella fornitura di acqua agli agricoltori.

2 COMMENTS

  1. Perplessità
    Ho molte perplessità che qualcuno, e men che meno un politico, possa tenere sotto controllo la siccità scongiurando le emergenze di madre natura! Inoltre sono convinto che tanti piccoli bacini in giro per l’Appennino abbiano, a parità di volume utile di invaso, un impatto ambientale sicuramente maggiore di un unico lago.

    (Commento firmato)

  2. Da una presidente nata in montagna mi aspettavo un salto di qualità
    Non comprendere che, a fronte di gravi emergenze quali quelle ambientali (la carenza idrica sarà un grosso problema per tutti), sia necessario prevedere grandi opere per sostenere l’equilibrio significa esssre fuori dalla realtà. La tradizione montanara ha sempre assegnato all’acqua rispetto e tutela e timore. Peccato che la presidente della Provincia, ex montanara, abbia dimenticato tutto ciò… Vorrei pensare che un giorno i montanari sapranno decidere loro sul tema acqua e che sempre quel giorno le province, perchè inutili, non esisteranno più.

    (Marino Friggeri, Udc Comunità montana)