Home Cronaca Il coordinatore del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano replica alle critiche di Claudio...

Il coordinatore del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano replica alle critiche di Claudio Bucci

11
0

A Claudio Bucci, che nei giorni scorsi su un quotidiano aveva criticato l'attività del Parco nazionale negli ultimi mesi definendo tale attività come quella di "una super Pro Loco" impegnata soprattutto in "feste, piuttosto che in azioni atte a sostenere iniziative produttive e di sviluppo socio-economico dell'Appennino", risponde il coordinatore Giuseppe Vignali con un comunicato che riportiamo integralmente.

“Non abbiamo organizzato solo eventi e feste ma abbiamo investito su cultura, natura e identità dei luoghi facendo una politica attiva rivolta ai giovani e allo sviluppo del territorio”. Giuseppe Vignali, coordinatore del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano replica punto per punto alle critiche mosse dall’ ex membro del consiglio direttivo dell’Ente Claudio Bucci, sull’attività del Parco degli ultimi mesi. “In questo periodo – dice Vignali – ci siamo occupati di turismo, formazione, educazione ambientale, conservazione della natura, sentieristica, vie storiche e ippovie, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare il patrimonio naturale, culturale e storico dell’Appennino. Le azioni intraprese vogliono favorire lo sviluppo di un turismo sostenibile capace di preservare le risorse naturali ma anche di contribuire alla piena realizzazione delle persone, specie quelle più giovani, che vivono, lavorano e soggiornano nell’area protetta”. Solo cosi, secondo il coordinatore del Parco nazionale, si potrà arginare il declino del numero di residenti in Appennino un fenomeno in atto da decenni che non va letto comunque nei termini “meno residenti e invecchiamento uguale decadenza. Le tendenze demografiche, infatti, risentono di onde lunghe che dipendono dalla struttura della popolazione”. Alcuni segnali positivi ci sono ricorda Vignali: “Sono state recuperate case, abbellite frazioni, realizzati investimenti per dare valore alla cultura e alla natura dei luoghi, sono nate iniziative imprenditoriali di giovani. Segnali ancora leggeri ma ben visibili in tutto il territorio del Parco: da Cervarezza a Corfino, da Filattiera a Corniglio”. Tra i progetti avviati dal Parco in questi mesi, Vignali cita “Neve e Natura”, per far scoprire ai giovani l’identità dell’Appennino durante l’inverno, “Fare per capire” un tipo di formazione che mette insieme giovani e meno giovani appartenenti a comunità diverse che si discosta quindi dall’ educazione ambientale classica basata sulle nozioni. Ma anche “Parco nel mondo”, per ricreare legami fra chi se ne è andato e chi è rimasto, “La via Francigena e cammina-cammina” che permette di percorrere cammini fisici o spirituali nei luoghi più belli dell’Appennino, e il progetto sul lupo e sulla gestione sostenibile delle foreste per dare valore ai grandi patrimoni faunistici e floristici di questi luoghi. “E’ questo che sta facendo il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano che comunque resta un semplice strumento per migliorare la situazione e non l’unico a disposizione – conclude Vignali - le azioni fin qui intraprese hanno sempre coinvolto gli altri Enti locali ed hanno usufruito di cofinanziamenti di altri soggetti come il GAL del Frignano e dell’ Appennino reggiano”. Anche per quanto riguarda la viabilità la risposta di Vignali a Bucci è chiara: “Non è certo compito del Parco realizzare infrastrutture di questo tipo: per raddrizzare una semplice curva della Ss 63 servirebbe l’intero bilancio annuale del Parco”.