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Diga di Vetto: “Una priorità”

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Con la minaccia di crisi idrica che si prospetta l’argomento “diga di Vetto” rischia di tornare prepotentemente alla ribalta. Fabio Filippi interviene nuovamente facendo presente che “da un decennio il trend del bilancio idrico in Emilia-Romagna è in negativo; e quest’anno si è raggiunto il record di carenza idrica, crisi che sta provocando notevoli danni a settori del mondo agricolo, economico e industriale”.

Paventa il consigliere regionale: “A causa delle scarsissime precipitazioni di questa stagione invernale, si rischia nel periodo estivo una crisi idrica senza precedenti, molto più grave di quelle delle estati 2006 e del 2003, tale da dover costringere a prendere drastici provvedimenti”.

Il rischio idrico sarebbe particolarmente presente nel territorio della nostra provincia e in quella vicina di Parma, data la loro cronica carenza di fonti di approvvigionamento e di accumulo rispetto ad altre zone della regione, dove sono presenti grandi dighe o canali che consentono di sopperire meglio alla scarsità delle precipitazioni stagionali.

Ancora Filippi: “La Regione Emilia-Romagna ha bocciato la nostra proposta di realizzare un grande invaso in località Vetto d’Enza in grado di migliorare l’accumulo di risorse idriche, nonostante il parere favorevole della Provincia di Parma, di numerose aziende interessate al finanziamento del progetto e degli stessi vettesi”.

Stoccata politica: “Sono 150 anni che si parla della diga di Vetto. Nel 1990 l’Unione Europea concesse un finanziamento di 30 miliardi di lire e i lavori furono bloccati per ‘beghe’ interne al centro-sinistra. Errani e Zanichelli dovranno prendersi la responsabilità davanti ai reggiani e ai parmensi per la loro ennesima infausta decisione”.

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