Lo storico gruppo agroindustriale Ferrarini, sale ancora in montagna, stavolta… delocalizzando la storica sede di Rivaltella.
FERRARINI RESTA IN PROVINCIA
Il gruppo Agroindustriale che comprende le “Fattorie Ferrarini” (col caseificio sociale “Madonna della Pietra di Bismantova” a Berzana di Castelnovo Monti) la “Vismara (a Lodi) e la “Ferrarini spa” lascia così alle spalle le difficoltà e le polemiche nate sull’ipotesi di trasferimento dei noti stabilimenti fuori provincia. I nuovi impianti dell’importante azienda reggiana, leader in Europa, con oltre 270 milioni di euro di fatturato, potranno sorgere a Canossa. Lo comunica la Provincia di Reggio Emilia che in giunta ha siglato una intesa per la valorizzazione della Val d'Enza, "una tra le più pregiate per ambiente e monumenti architettonici, vocata in particolare alle produzioni agricole ed all’industria agroalimentare".
LA DELOCALIZZAZIONE A CANOSSA
La proposta della presidente della Provincia Sonia Masini è attuata nella convinzione che "una programmazione dallo sguardo lungo deve considerare la dimensione sovraprovinciale" e della necessità di "rafforzare l’alleanza tra Parma e Reggio Emilia". Così se ne è discusso in Commissione trovando riscontro favorevole da parte di tutti i Gruppi consiliari e sarà sottoposta giovedì pomeriggio al voto (blindato) del Consiglio provinciale.
Sono le linee di indirizzo principali proposte dalla Provincia per "sviluppare sempre più una visione d’insieme delle diverse aree territoriali. Tra queste imprese, l’azienda Ferrarini, la quale, nel proprio processo di riqualificazione, ha così deciso di non abbandonare il territorio reggiano, ma di insediarsi nel comune di Canossa consentendo tra l’altro, un recupero della villa storica di Rivaltella, sede degli attuali stabilimenti.
Cosa prevede la delibera licenziata dalla Giunta? Di attivare "l’iter di delocalizzazione entro breve – si legge nella nota diramata da palazzo Allende - : la Provincia, la Comunità montana e il Comune di Canossa saranno chiamati ad approvare gli strumenti previsti dalla normativa".
ANCHE LA PROVINCIA PREME PER IL CONSORZIO PARMIGIANO REGGIANO A MONTEFALCONE
Dopo l’interessamento in prima persona di Romano Prodi, del ministro per le politiche agricole e forestali Paolo De Castro, anche la Provincia preme ora preme per portare la sede del Consorzio Formaggio Parmigiano Reggiano a Montefalcone (San Polo), subito sotto Canossa. Sei le linee di indirizzo principali proposte dalla Provincia per "sviluppare sempre più una visione d’insieme delle diverse aree territoriali, avendo attenzione alle collaborazioni con le province vicine, alle sperimentazioni possibili, al ruolo positivo che i privati possono svolgere in tale contesto", a partire dall’Authority alimentare di Parma, che deve rappresentare "occasione di qualificazione per un’area vasta e Reggio vuole giocare la propria partita", e dalla "possibilità di recupero del convento di Montefalcone e di una sua destinazione a sede del Consorzio Parmigiano Reggiano, in collaborazione con le Facoltà di Agraria di Reggio Emilia e Bologna e, in prospettiva, di Parma e Istituti di ricerca, per legare cultura e promozione del prodotto principe della nostra terra oltre che di accrescere ricerca e marketing territoriale".
NAZIONALE E… PARCO FLUVIALE NELL’ENZA
L’avvio dell’attività del Parco Nazionale consentirà poi "di mettere in valore non solo il sistema del crinale appenninico, ma l’intera valle, anche attraverso un Parco fluviale dell’Enza, opere di rinaturalizzazione ed altri interventi tesi all’uso corretto della risorsa idrica e dell’energia, potrà ulteriormente qualificare l’intero territorio", mentre "la messa a sistema di tutto il patrimonio architettonico, dal convento ai castelli alle corti, consentirà di proseguire l’importante opera di valorizzazione già avviata dalla società Matilde di Canossa Spa e dai Comuni autonomamente o insieme alla Provincia".
Altro punto cardine dell'intesa, "la definizione di un nuovo sistema infrastrutturale che vede finalmente nella ferrovia, nell’apertura del casello autostradale di Caprara e negli interventi viari realizzati dalla Provincia e dai Comuni in questi anni, una nuova occasione per rendere più sicuro e scorrevole il traffico e dare nuove opportunità alle aziende".
"E' tempo di accrescere le potenzialità della nostra provincia per ciò che riguarda ambiente, cultura, innovazione, formazione, ricerca, marketing territoriale, qualificazione dell’impresa, nuove tecnologie, qualità del sistema infrastrutturale e la Val d’Enza è proprio uno dei fulcri di questo sviluppo e deve pertanto essere oggetto di ulteriore valorizzazione consentendo a molte imprese medie e piccole di qualificarsi ulteriormente", è la convinzione della presidente Sonia Masini, ripresa nella delibera sulla quale il Consiglio si esprimerà giovedì.