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Note sul bilancio 2007 del Parco nazionale

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L’avvio degli organi ordinari, la liquidazione e il passaggio di gran parte delle competenze e gestioni dal Parco del Gigante (Parco regionale dell’Alto Appennino reggiano) al Parco nazionale, la riorganizzazione territoriale tra le aree protette nazionale e regionale nella Provincia di Parma rendono la gestione 2007 fortemente impegnativa per la consistenza della transizione, nel corso della quale deve essere tuttavia assicurata una funzionalità dell’Ente.

La gestione commissariale, d’intesa con la Comunità del Parco, ha lasciato una consistente eredità di azioni in corso da completare, di progetti qualificanti, ancorché talora solo abbozzati e da concretizzare, e collaborazioni istituzionali da sostenere. Peraltro è felicemente in corso lo sviluppo di collaborazioni e cooperazione tra istituzioni, in particolare tra Comuni ed Ente Parco.

Il bilancio di previsione 2007 si fa carico degli oneri dovuti all’organizzazione ed in parte della acquisizione di servizi amministrativi adeguati, raccoglie l’eredità positiva del Parco del Gigante, a partire dalle risorse umane senza vincolare e condizionare le strutture dell’Ente Parco nazionale, che è impegnato, per ora, fondamentalmente a dare coerente continuità e sviluppo ai progetti indicati nel Programma di investimenti 2005/2006 redatto e proposto dalla Comunità del Parco.

Le previsioni e gli obiettivi di fondo di quei progetti ed il loro stesso titolo viene ripreso e finanziato nel bilancio 2007, mentre nuove iniziative e risorse vengono destinate ad azioni di tutela della flora e della fauna a partire dal miglioramento dell’esperienza dell’Orecchiella e dalla continuità della ricerca e delle azioni sul territorio del Progetto Life sul Lupo. Altre risorse vengono impegnate su progetti tendenti a sostenere lo sviluppo culturale e umano delle comunità comprese nel Parco.

Quattro sono le direttrici fondamentali delle azioni che si prevedono distribuite su tutti i comuni del territorio in modo equilibrato ma soprattutto legato alle vocazioni di eccellenza di ciascuno di essi.

1) Il recupero e il rilancio dell’identità e del valore dell’Appennino, con azioni diverse ma tutte mirate in primis allo sviluppo delle risorse umane. Ciò costituisce il presupposto indispensabile per favorire una nuova economia locale e il mantenimento e lo sviluppo degli insediamenti umani in questa parte di territorio.

2) Con il progetto “Parco nel mondo” si propone l’avvio del recupero dell’enorme patrimonio di risorse umane rappresentato da decenni di emigrazione dai comuni di crinale. Vogliamo interpretare tutto ciò non come perdita irreversibile e neppure come semplice recupero di memorie ma come costruzione di un programma strategico di ripresa e sviluppo di relazioni economiche, culturali e umane di enorme potenzialità per il crinale appenninico, da noi e in tutta Italia.

3) Un investimento consistente, se possibile in collaborazione con altri enti, e se possibile subito, è previsto per affrontare e superare il “digital divide” come forma di moderna discriminazione dei territori di crinale. Su questo criterio decisivo più che l’organicità dei progetti, peraltro soggetti, come le tecnologie, a rapidi mutamenti, è la tempestività. Le azioni devono partire in ogni caso nell’anno in corso.

4) In quarto luogo, ultimo ma non ultimo, gran parte delle risorse, dei progetti da continuare e di quelli nuovi vengono orientati secondo un’ottica di politiche di sistema e d’area vasta. E’ strategico realizzare fin dall’avvio delle azioni del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, azioni di collegamento tra i territori delle Aree protette di montagna e di mare compresi fra l’Appennino, le Alpi Apuane e le Cinque Terre. Lungo questo asse, le risorse impegnate sono ovviamente solo un segnale a forze economiche oltre che istituzionali di maggior peso perché questa strategia venga assunta e interpretata al livello necessario.

L’attesa dell’insediamento degli organi suggerisce di proporre il bilancio in termini formali e strutturati e tuttavia anche, in sostanza, in forma interlocutoria.
La manovra di bilancio 2007 può essere meglio e più consapevolmente discussa e approvata in due fasi, di cui questa è necessariamente solo la prima. Ciò perché da un lato è bene, anche in termini formali, avere un preciso accertamento dell’avanzo 2006 e proporre agli organi di vigilanza documenti contabili e di previsione su basi solide. L'avanzo sarà comunque consistente, nell’ordine di oltre 1,5 milioni di euro, come risulta in modo trasparente dagli atti allegati.

D’altro lato tra pochi mesi saremo meglio in condizioni di misurare effettivamente le previsioni di parte corrente e, d’altro lato, con l’insediamento del Consiglio direttivo potremo rendere compiuta e più consapevolmente partecipata la manovra di bilancio 2007 comprensiva dell’avanzo di amministrazione.

Su questa “prima fase” del bilancio, l’assemblea della Comunità del Parco è chiamata ad esprimersi con un proprio parere sulla base del quale si dichiara fin d’ora piena disponibilità ad introdurre modifiche, correzioni e integrazioni.

In tal senso questo bilancio va considerato come base operativa necessaria, proposta secondo le formalità di legge, per consentire di proseguire la gestione 2007 secondo le linee indicate nella fondamentale citata delibera della Comunità del Parco del 2006, e secondo gli indirizzi ulteriori individuati e discussi nelle settimane scorse, nei quattro incontri di consultazione tenuti a Soliera, Parma, Castelnovo ne’ Monti e Castelnuovo Garfagnana con Comuni, Province e Comunità Montane.

Tali incontri sono apparsi non solo partecipati, ma congrui e utili per rendere effettivo uno stretto rapporto tra Parco ed Enti locali. Tanto che ci suggeriscono di prevedere eventualmente anche nello Statuto del Parco norme che rendano ordinariamente e sempre più pregnante il ruolo della Comunità del Parco, la quale riguardo l’Appennino tosco emiliano è stata istanza fondativa prima, dirigente poi, e nel futuro potrebbe essere organizzata – questo è il mio auspicio – in modo da essere organo autorevole, consultivo, ma anche continuativamente operativo.

(Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano)