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Ligonchio azzera l’addizionale Irpef

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Trascriviamo il comunicato del sindaco di Ligonchio Ilio Franchi sulla decisione del Consiglio comunale di abolire l'addizionale Irpef per il 2007.

Si è riunito ieri sera il Consiglio Comunale di Ligonchio per la trattazione di un unico argomento attuale in questo periodo e cioè l’addizionale comunale IRPEF.
Com’è noto, in base a quanto previsto sulla legge finanziaria, per apportare variazioni bisogna dotarsi del regolamento e per poter essere applicate a decorrere dal 1° gennaio 2007 devono essere approvate dal Consiglio comunale entro il 15 febbraio.
Nel programma dell’Amministrazione comunale era prevista l’eliminazione di questa imposta già dall’inizio del mandato ma le difficoltà di bilancio ce lo hanno sempre impedito.
Quest’anno si sono intraviste maggiori possibilità e si è così deciso di andare all’eliminazione completa dell’imposta passando quindi dallo 0,4% allo 0,0%.
Quanto sopra grazie all’introito proveniente dall’istituzione di una cava di pietra in Ligonchio località “Corea”, al contributo concesso all’Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano da parte della Provincia di Reggio Emilia per complessivi € 100.000, dal trasferimento sempre erogato e mantenuto anche quest’anno da parte della stessa Unione ai 4 Comuni e di quanto previsto dai trasferimenti statali della legge finanziaria che agevolano quei Comuni con popolazione anziana ultrasessantacinquenne pari o superiore al 30% anche se alla data odierna non è ancora pervenuta la comunicazione dal Ministero degli Interni.
Si tratta di allinearci alla situazione esistente da sempre negli altri tre comuni dell'Unione – Collagna, Busana e Ramiseto - nei quali l’imposta non è mai stata applicata.
Dopo la realizzazione della citata cava di pietra, che, oltre a portare un gettito quanto mai necessario, ci auguriamo crei un minimo indotto utile e necessario alla nostra povera economia, l’eliminazione di questa imposta è un altro traguardo verso la realizzazione del programma indicato ai nostri elettori.
Il programma è triennale e si intrvavede, come detto, per detto periodo, uno spiraglio finanziario che consente l’operazione; la serietà politica ci impone comunque di pensare anche al periodo successivo per il quale si riproporrà il problema: la soluzione potrebbe essere quella di eliminare almeno l’onere di un mutuo abbastanza oneroso rimborsandolo utilizzando la vendita di una percentuale delle quote di Enìa necessarie a quella società per la quotazione in borsa.

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