Fabio Filippi, consigliere regionale di Forza Italia, ha presentato una interrogazione alla Giunta Regionale per chiedere chiarimenti circa il fatto che Fausto Giovanelli, Presidente del Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano, avrebbe fissato la sede dell'ente a Reggio Emilia "a pochi passi da casa sua".
Questo il comunicato emesso dal suo ufficio stampa.
La prima iniziativa del nuovo Presidente del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano è stata quella di rubare la sede dell’ente ai montanari. – ad affermarlo è Fabio Filippi, Consigliere regionale del Gruppo Forza Italia.
Pare infatti che Fausto Giovanelli abbia trasferito la sede operativa del Parco dalla montagna alla città, proprio in centro a Reggio Emilia a pochi passi da casa sua.
Evidentemente la scelta di Giovanelli è motivata da interessi di partito, forse non vuole allontanarsi troppo dai centri di potere diessini, i maligni lo indicano come assiduo frequentatore della sede diesse di via Ghandi. Oppure, più semplicemente, ha spostato la baracca in città per un fatto di comodità, tenuto conto che Giovanelli risiede da anni a Reggio, la moglie è assessore in città e i suoi rapporti con la montagna sono da tempo più flebili.
Ci sono voluti più di cinque anni per avere un presidente del Parco Nazionale, le forme di ostruzionismo e boicottaggio messe in atto dall’Ulivo hanno avuto successo, si è aspettata la scadenza del mandato senatoriale di Giovanelli e subito la poltrona era già lì bella e pronta.
Quello che interessa al centrosinistra sono solo i posti: presidente, amministratori, dirigenti e così via. Ma nel frattempo l’ente si è arenato e l’Appennino piange. Chi ci rimette sono, come al solito, gli abitanti della montagna; con questi atteggiamenti molti posti di lavoro restano congelati o vengono trasferiti in città.
Forza Italia ha lottato per installare la sede del nuovo Ente nell’Appennino reggiano in montagna.
Noi crediamo nel rilancio della montagna, non siamo interessati ai giochini di potere e di poltrone ma ai fatti concreti nell’interesse della gente.
Il Parco è un’opportunità di valorizzazione del nostro territorio, ma è anche e soprattutto un’occasione per creare sviluppo nelle aree montane fino ad oggi ignorate da una politica imperniata sugli interessi del centro contro le periferie. Ma questo concetto non è ancora chiaro ad una parte del centrosinistra che predica in un modo e razzola in un altro.
Il Parco Nazionale deve fare l’interesse dei suoi legittimi proprietari: gli abitanti della montagna.
La risposta di Fausto Giovanelli.
Non si fa attendere la risposta di Fausto Giovanelli a Fabio Filippi.
Le sue accuse sono incredibili: Filippi sarà querelato per per le sue insinuazioni su fatti personali. Non c'è stato nessun trasferimento della sede, che è lì da anni. La decisione di spostarla a Reggio è stata presa nel passato proprio dalla sua parte politica.". E ancora:"E' una comica! E' come se un ladro andasse in banca, rubasse, e poi andasse a denunciare il furto ai carabinieri! La sede a Reggio è stata portata dal centrodestra e dal Presidente di allora Raffaele Guerriero. E l'accusa di aver spostato gli uffici vicino a casa mia è assolutamente ridicola: la sede è in via Emilia Ospizio 2 già da cinque anni, portata lì quando c'era ancora il ministro Altero Matteoli".
Sul futuro il Presidente del Parco richiama la legge - e cioè il DPR del 21/5/2001 all'art.2 comma 3 che recita: " Il consiglio direttivo...individua all'interno del territorio del Parco la sede legale e amministrativa dell'ente stesso entro sessanta giorni dal suo insediamento"- e dichiara "Al momento il direttivo non c'è ancora, quindi i 60 giorni devono ancora cominciare. Il decreto istitutivo del Parco, nonchè una legge nazionale, ha una previsione specifica dettagliata per la scelta della sede. La legge per ora mi impedisce di spostare la sede da Reggio e io mi atterrò rigorosamente alle norme". E ancora:"La sede verrà riportata in montagna, ma devo aspettare la creazione di un direttivo. Io sono Presidente da soli cinquanta giorni e posso solo aspettare che il ministro faccia le nomine.
La controrisposta di Filippi
“La presenza della sede del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano in città fin dal Novembre del 2003 – ad affermarlo è Fabio Filippi, Consigliere regionale del Gruppo Forza Italia – è sì un dettaglio importante, ma non va dimenticato che Forza Italia si batté da subito per riportare il centro operativo dell’Ente alla sua collocazione naturale, cioè in montagna. E’ invece decisamente più importante il dato che in questi anni il Parco è stato costretto ad una situazione di inoperatività causata dagli evidenti atteggiamenti ostruzionistici messi in atto dai partiti del centro-sinistra e da alcuni rappresentanti degli enti locali.
La mancata cooperazione con gli organi istituzionali governativi sulla scelta del presidente dell’Ente ha prodotto danni sopratutto alla montagna e ai montanari.”
In pochi anni si sono succeduti due presidenti, eletti come da regolamento dal Ministro dell’Ambiente, presidenti sempre osteggiati dalle componenti reggiane del centro-sinistra.
“Lo stesso ex prefetto Guerriero – aggiunge Filippi – persona particolarmente stimata, superpartes, aveva in un primo tempo collocato la sede del Parco Nazionale in città. Anche in quell’occasione gli telefonai immediatamente (l’ex prefetto non è certo iscritto a Forza Italia), a nome del movimento che rappresento lo sollecitai vivamente a rivedere la sua posizione e a riportare immediatamente la sede dell’Ente sul crinale. In merito, il Presidente, mi rassicurò che la sede sarebbe tornata presto in montagna, si parlò di Ligonchio. Purtroppo, come è noto a tutti, l’ex prefetto nel gennaio 2004 fu costretto alle dimissioni causate dai duri attacchi perpetrati a mezzo stampa da esponenti locali del centro-sinistra. Non a caso, in quell’occasione Guerriero richiamò gli enti locali coinvolti nella gestione del Parco (Province, Comunità Montane e Comuni) alle proprie responsabilità.
La presidenza Zobbi fu ancora più breve, come ha dichiarato giustamente Claudio Bucchi sui giornali, durò dal 29 Ottobre 2002 al 27 novembre dello stesso anno, meno di 30 giorni.
Al contrario invece, mentre Forza Italia voleva che la sede tornasse in montagna, Giovanelli e i sindaci dell’Appennino paventarono l’ipotesi di trasferire tutta la “baracca” a Fivizzano, giustificandosi con la motivazione di affittare uffici in un prestigioso castello. Bel attaccamento al territorio...
Oggi fa comunque piacere scoprire dalle dichiarazioni di Giovanelli che è sua intenzione riportare entro Giugno la sede del Parco in montagna. Questo era il nostro obiettivo, ridare il Parco ai montanari, evitando anche tante spiacevoli situazioni di pendolarismo. Siamo certi che Giovanelli avrà già disdetto il contratto d’affitto di Via Emilia all’Ospizio 2, anche perchè non sta scritto da nessuna parte che la sede provvisoria del parco debba essere a Reggio! Aspettiamo con trepidazione il trasloco dei muri dalla città alla montagna!”
Bando al politichese
Pur non addentrandomi nel merito della vicenda, che non conosco, apprezzo i toni più che decisi adottati dai contendenti. Accantonato del tutto il POLITICHESE (vedi convergenze parallele, ecc.. ).
Non ricordo di avere mai letto interventi così duri del consigliere Filippi. Ad alcuni elettori del centro-destra, me compreso, piace che l’opposizione venga fatta così!
(Umberto Gianferrari)