Ponendo in cantiere le indicazioni emerse nel corso di quattro diverse riunioni del Comitato Coordinatore Montagna sono stati proposti tre incontri ai vicariati di Bismantova, Villaminozzo-Toano, Cervarezza (le parrocchie interessate sono 97, con 43 sacerdoti e - secondo dati del 2005 - 31.260 abitanti; vicario episcopale per i tre vicariati della montagna è monsignor Giovanni Costi). Questo il calendario:
Mercoledì 28 febbraio 2007, nella Pieve di Castelnuovo Monti, l'architetto Ugo Baldini e don Sandro Lagomarsini parleranno alle 20,30 di "Chiesa e montagna, oggi".
Martedì 17 aprile 2007, a Minozzo, il professor Severino Dianich alle 20,30 svilupperà l'argomento "Quale tipologia di `presenza' e quale `voce' qualificata della Chiesa, oggi, per la montagna?".
Venerdì 11 maggio 2007, a Cervarezza, alle 20,45, monsignor Luciano Pacomio, Vescovo di Mondovì, tratterà il tema "Giovani e Vangelo, oggi: educazione all'amore".
Collateralmente sono state redatte, e diramate a vicariati e parrocchie, schede operative su filoni tematici ritenuti prioritari riconducibili a un comune obiettivo: risvegliare riflessioni e dialoghi per un'animazione dell'impegno dei cristiani nella società..
Una formazione adeguata per gli adulti cristiani
Il Comitato è sorto come risonanza del convegno ecclesiale della montagna (2003-2004), e ha avuto sviluppi anche in significativi incontri di sacerdoti e laici (giugno 2005 e giugno 2006) con membri del gruppo Christifideles Laici. Anche nello spirito del Convegno di Verona (16-20 ottobre 2006) il Comitato ha dunque già focalizzato forme e modalità per realizzare, in montagna, appunto, i presupposti per un'adeguata formazione degli adulti cristiani, sostenendo una partecipazione attiva alla vita della Chiesa e superando gli impegni di un volontariato parziale e transitorio, anche per arrivare a un mandato ministeriale ecclesiale(diaconato, accolitato). Occorre infatti riscoprire la fiducia nelle persone e nelle comunità locali, superando un pessimismo strisciante. Si tratta di uscire dalla "nicchia", si tratta di recuperare la forza di apertura presente, nella memoria-tradizione del territorio montano.
Non si può lasciare la discussione di problemi importanti sulla vita della famiglia, sui progetti educativi, dei giovani, sulla scuola, unicamente ai dibattiti delle amministrazioni civiche. La Chiesa - che può offrire a tutti la sua profezia' e la sua spiritualità - deve "parlare", perché da secoli conosce la cultura profonda della sua gente.