Mi sembra interessante il dibattito nato su questo tema, e a partire dall’articolo di gd. Beh, ovviamente escludendo l’intervento che si intitola “Forze dell’ordine in agguato”: non mi sembra facciano bene al nostro Mezzogiorno queste iniezioni di inutili e demenziali pregiudizi... Ma questa è un’altra storia.
Parliamo dei posti di blocco: li trovo giusti. Anni fa persi due amici per un incidente stradale: il conducente era ubriaco, ma riuscì a sopravvivere. Soltanto questo potrebbe bastare per legittimare l’attuale, tardivo, stato d’assedio. E’ vero, in montagna c’è sempre stata la cultura della buona bevuta, a tavola o in compagnia, ma anche questa è un'altra storia: non condanno chi beve, ne ha tutto il diritto, ma condanno chi si mette al volante ubriaco: non ha il diritto di mettere a repentaglio la vita degli altri, automobilisti o passeggeri che siano. Facendo due calcoli, in una macchina possono starci quattro o cinque persone: se ognuna di queste persone, a turno, guidasse, significa un sabato al mese. Beh, chi non può stare un sabato al mese senza bere? Non mi sembra un sacrificio eccessivo. Quindi, sbagliata la diffidenza verso chi beve (bere è legale), giusta la prevenzione affinché questi non beva (prevenire è meglio che curare), sacrosanta la condanna verso chi guida ubriaco (che una certa soglia di tolleranza sia legittima, su questo non è il caso di filosofare, ma occorrerà rimettersi al buon senso, caso per caso).
Diversa la questione droghe. A differenza dell’alcol, la droga è illegale. Almeno finché la legge non cambia, trovo giusta la tolleranza zero verso non solo chi si metta al volante sotto l’effetto di droghe, ma pure verso chi assuma o smerci droghe, perché la droga è un reato. Trovo ridicola la questione della quantità minima di droga che è concesso possedere: chi ti dice che quella stessa persona non ne possegga molta di più in separato loco? Da qui, il punto dolente: perché tutto questo rumore per nulla? Perché così tanta inefficacia contro lo spaccio di droghe? Perché, nonostante tutti in paese sappiano quali sono le persone al centro del commercio di droghe, nessuna delle forze preposte intervenga per portare giustizia? Perché prendersela coi pesci piccoli e guardarsi bene dal pescare quelli grossi? Perché lasciare campo libero a tutta questa illegalità? Se il bere da sempre fa parte della nostra cultura montanara, lo stesso si può dire di un senso di giustizia e legalità che tradizionalmente ha legato generazioni dopo generazioni: con la droga, con l’ipocrisia di chi non vuole fermarla, questa legalità se ne va, prendendo il largo con una generazione di insospettabili, ingiustificabili tossicodipendenti.
Infine, il turismo. Sì, il sabato sera castelnovese, e non solo, anni fa era più vivace e popolato. Ma anni fa c’era l’Edelweiss. Il che, tra l’altro, significava macchine parcheggiate a inizio serata e riprese in mano dopo le tre, o addirittura lasciate a casa: in soldoni, meno pericoli per la strada. Ora l’Edel non c’è più: nessun biasimo ai privati che non se la sono sentita di andare avanti nella gestione; al contrario, vorrei mettere una pulce nell’orecchio agli amministratori comunali: non potrebbe essere questa, la rinascita di un’Edel “comunalizzato” ed “educativizzato”, un’arma importante? E poi, sì, i trasporti pubblici di notte probabilmente saranno una fantastica utopia, ma perché non sperimentare questa utopia? E ancora: perché lamentarsi se i giovani si rinchiudono nei bar, ma nello stesso tempo avvilire qualsiasi altra alternativa? Faccio l’esempio di piazza Peretti: ristrutturata e chiusa al traffico era un gioiello, avrebbe potuto diventare un vero e proprio salotto di paese, un centro suggestivo di aggregazione spontanea per giovani e meno giovani; ora, ridiventata parcheggio, di questa possibilità si è persa la speranza. E poi le pinete: perché non animarle, perché non farne un richiamo per un divertimento veramente “ecologico”, giorno e notte? E qualche evento, perché no? Un po’ di musica, qualche festa, qualche meeting, qualcosa che richiami gente? A che serva un centro fiera così? Soltanto a fare freni a mano col ghiaccio?
Che tutta questa polizia abbia ammanettato anche le idee?
(Federico Zannoni)
La repressione non ha mai risolto i problemi
Ho 28 anni e sono veramente senza parole per tutto quello che sta succedendo a Castelnovo negli ultimi mesi.
Penso che sia giustissimo non guidare quando si è “UBRIACHI” il fatto è che la polizia e i carabinieri non fanno distinzione tra chi ha bevuto 2 bicchieri di vino magari a cena fuori con la ragazza e chi non riesce neanche ad uscire dalla macchina!
Mi piace la musica e questo mi porta ad andare nelle città per eseguire dei concerti e mi è capitato raramente di essere fermato dalle forze dell’ordine
che, a differenza di Castelnovo, ti fanno scendere, parlare e poi se valutano che sei ubriaco ti fanno l’alcoltest, non l’incontrario!
(Mattia)
No alla repressione, sì alla prevenzione!
1) Nei paesi civili i ragazzi hanno a disposizione navette notturne; spendendo 5 euro hai diritto ad usufruirne fino alle 3 del mattino.
2)Neilocali notturni trovi volantini di informazione sulle conseguenze dell’abuso di alccol e droghe.
Ricordiamoci che questa repressione sta spingendo i ragazzi a spostarsi giù a Reggio! Fanno 60 chilometri, rischiano di più e non li controlla nessuno.
Questa politica è per me del tutto sbagliata.
Mattia Rontevroli
Condivido e non…
Nel primo commento leggo: “Polizia e carabinieri non fanno distinzione tra chi ha bevuto due bicchieri di vino magari a cena fuori con la ragazza e chi non riesce neanche ad uscire dalla macchina!”.
Qui non si tratta di fare distinzioni, la legge stabilisce che al di sopra dello 0,50 scatta il ritiro di patente perchè non si è in grado di condurre un mezzo a motore. Il vino bevuto con la ragazza fuori a cena non è meno alcolico di uno bevuto con gli amici, non credi? Ricordo che in altri paesi europei non esiste alcun limite e in America se ti “beccano” condurre un veicolo ubriaco passi la notte in cella sino allo smaltimento della sbornia. Dovranno arrivare ad attuare quella normativa anche qui da noi oppure è meglio rispettare la legge italiana che stabilisce appunto il limite in 0,50 (ed è già alto!!!)?
Ed ancora. “A differenza di Castelnovo, ti fanno scendere, parlare e poi se valutano che sei ubriaco ti fanno l’alcoltest, non l’incontrario”.
Scusami, ma questa non l’ho proprio capita.
Nel secondo commento condivido in pieno Mattia quando scrive: “Nei paesi civili i ragazzi hanno a disposizione navette notturne; spendendo 5 euro hai diritto ad usufruirne fino alle 3 del mattino”.
Un po’ meno quando afferma che “nei locali notturni trovi volantini di informazione sulle conseguenze dell’abuso di alccol e droghe”.
Sicuramente utili, ma chi, arrivati nel 2007, è ancora all’oscuro dei gravi danni a sè ed agli altri che comporta l’abuso di alcool e droghe?”.
Ancora meno su questa affermazione: “Ricordiamoci che questa repressione sta spingendo i ragazzi a spostarsi giù a Reggio! Fanno 60 chilometri, rischiano di più e non li controlla nessuno”.
Con questo vorresti dire che non rimangono a Castelnovo perchè sanno di bere e di mettersi alla guida ubriachi e quindi con la coda di paglia si spostano a Reggio perchè “almeno” lì i controlli sono minori? Spero di aver interpretato male la tua frase.
In ultimo: “Questa politica è per me del tutto sbagliata”.
Non è politica, è realtà; se le patenti vengono ritirate è perchè ci sono persone che guidano quando non dovrebbero, ti pare? Si potrebbe parlare di politica sbagliata parlando degli autovelox con relativi agenti imboscati in ogni dove solo per “riempire” le casse del comune. Questa è politica sbagliata, non il ritiro di patenti.
Un saluto.
(Simone)