L'opposizione in Comunità Montana ha presentato nei giorni scorsi tre documenti di diverso argomento per chiedere di discuterne nel Consiglio Comunitario.
Di seguito i tre documenti così come pervenutici.
ARCALAND
Con l’interpellanza del 13 novembre u.s., accusata al protocollo n. 7805/06, chiedevamo di poter essere informati in ordine al trasferimento di una Ditta di medie dimensioni con sede in Castelnovo Monti, trasferimento di cui ci era appunto giunta notizia.
E’ poi risultato trattarsi della ditta Arcaland, e anche la stampa locale ha ripreso l’argomento nei giorni successivi, riportando dichiarazioni (attribuite ad esponenti della Amministrazione castelnovese) che da un lato confermerebbero la decisione aziendale di spostare a Fogliano il ciclo produttivo e dall’altro sembrano dirci che la ristrutturazione in atto ha trovato il preventivo e pieno consenso dei Sindacati.
Un articolo di stampa del 2 c.m. titola invece: Vertenza Arcaland, sindacati di traverso - La Cgil smentisce ogni accordo con l’azienda sull’ipotesi del trasferimento.
Il contenuto di detto articolo spiega poi la posizione della Cgil-Zona Montana e della Fillea-Cgil, ed emerge che non vi sarebbe coincidenza tra questa posizione e le suddette dichiarazioni degli Amministratori comunali di Castelnovo Monti.
Di fronte a tali due diversi pronunciamenti ci parrebbe opportuno, vista la portata della materia occupazione, un momento di chiarimento e confronto, che ci permetterebbe sicuramente di avere qualche importante ed ulteriore elemento sulle prospettive del quadro occupazionale in montagna, anche considerando quel passo dell’articolo in parola dove si legge che le organizzazioni stanno da alcuni mesi portando avanti una proposta per la realizzazione di una filiera delle lavorazioni del legno nel comprensorio montano… .
L’occasione per avere questo momento di confronto potrebbe essere l’esame della nostra interpellanza di cui in premessa, n. 7805/06, che dopo le anticipazioni forniteci nel corso della seduta consiliare del 20.11.2006 verrà trattata nel prossimo Consiglio, al quale potrebbero giusto invitarsi le diverse sigle sindacali attinenti al settore, chiedendo loro la disponibilità ad esprimere ivi il rispettivo punto di vista, sia sul caso specifico sia, più in generale, sul problema occupazione nel comprensorio montano.
Se sul caso specifico si ponessero aspetti di riservatezza andrà ovviamente interpellata l’Azienda in questione, ma immaginiamo che il relativo consenso non dovrebbe mancare.
Stante l’indubbia importanza della tematica “occupazione”, confidiamo che la S.V. vorrà condividere questa nostra proposta, e auspichiamo altresì che vi siano le condizioni per darvi corso.
PARCO NAZIONALE
Ci riferiscono che sarebbero in corso contatti tra il Parco Nazionale e Comuni dell’ambito montano attualmente non compresi nello stesso, onde verificare l’eventualità di un loro ingresso nell’area del Parco.
Siamo a chiedere alla S.V. se detta notizia sia o meno fondata, e in caso di conferma ci sembrerebbe opportuno che tale materia avesse un passaggio nel Consiglio della Comunità Montana, già nelle sue prime fasi, in modo da poter quantomeno inquadrare l’argomento nel suo insieme.
Se così non fosse verrebbe infatti naturale porsi una duplice domanda: se si tratta di una autoesclusione dell’Ente comunitario, e per quali ragioni questo sia avvenuto, e come andrà a configurarsi il suo ruolo nei confronti del Parco, dovendosi tenere altresì conto che nel nostro comprensorio il sistema degli Enti sovracomunali comprende anche l’Unione dei Comuni, vale a dire un sistema a tre soggetti, e così potrà continuare ad essere per il futuro, sia ove il testo definitivo della Finanziaria 2007 stralciasse il 6° comma dell’art. 79, sia qualora mantenesse l’obbligo di scelta e nel nostro caso i quattro Comuni interessati optassero per l’Unione (uscendo dunque dalla comunità Montana).
Il doppio interrogativo di cui sopra non ci pare fuori luogo - fatto ovviamente salvo il presupposto iniziale -e gradiremmo pertanto conoscere al riguardo l’opinione della S.V.
VIABILITA' IN MONTAGNA
E’ da settimane che il tema della viabilità-mobilità in montagna è ritornato di forte e stringente attualità, e trova vasta eco sulle pagine dei giornali locali.
Su questo argomento importante e vitale si sono fatte sentire ancora una volta, anche in modo piuttosto deciso e caloroso, diverse espressioni della realtà montanara (rappresentanti di categorie produttive, portavoci di comitati, pubblici amministratori, esponenti politici, singoli cittadini…), a testimoniare con quale ininterrotto e diffuso interesse, e con che livello di preoccupazione, si guarda a questa irrisolta problematica.
E’ di questi giorni un articolo di stampa che passa in rassegna i punti critici della statale 63, ma sappiamo bene che il quadro delle criticità non riguarda soltanto questa storica arteria, ma si estende ad altri settori della rete viaria del nostro Appennino, sul versante est e su quello ovest, settori di cui si è ripetutamente e abbondantemente parlato.
Prendiamo a prestito le parole di un Sindaco della montagna ”…bisogna passare dalla protesta alla proposta. Un compito, questo, che compete a noi amministratori”, parole ricavate da una intervista comparsa di recente su un quotidiano in riferimento alla presa di posizione del direttore dell’Associazione Commercianti di Castelnovo Monti sulla materia in questione, per dire che la Comunità Montana non può restare estranea e silenziosa di fronte a quanto ci troviamo quasi ogni mattina a leggere in merito alla viabilità-mobilità del nostro territorio.
Alla luce di quanto sopra, siamo a chiedere/proporre che la Giunta della Comunità Montana illustri quanto prima al Consiglio come, a suo giudizio, dovrebbe svilupparsi la viabilità principale del nostro comprensorio (sia quella ad andamento verticale che quella cosiddetta orizzontale) e lo informi altresì sulle eventuali iniziative che in materia avesse già in atto o che intende assumere.
Una tale panoramica deve anche tradursi in una disamina particolareggiata delle diverse e note criticità, per le quali andrebbero nel contempo indicate le rispettive soluzioni, vedi il tratto del Ponterosso, che in caso di neve e ghiaccio può creare blocchi del traffico, andando ad interrompere i collegamenti stradali su un percorso così intensamente utilizzato.