Una intera giornata dedicata alle prospettive che attendono il servizio civile volontario, mettendo a confronto referenti provinciali, regionali e nazionali del settore. Si è svolta ieri nella sede della Provincia di Reggio Emilia su iniziativa del Copresc, il Coordinamento provinciale degli enti di servizio civile, che ha incontrato gli enti locali ed i giovani del territorio per interrogarsi sul futuro del servizio civile, ma anche sugli sviluppi e le potenzialità di questa importante opportunità offerta ai ragazzi dai 18 ai 28 anni.
Tra i temi centrali della giornata di lavoro, la nuova strutturazione del servizio civile che riconosce alle Regioni un ruolo fondamentale nella gestione dei progetti e dei volontari. L'obiettivo per Regione ed enti è quindi la valorizzazione delle tipicità territoriali e l'armonizzazione con le politiche regionali e provinciali nel campo del volontariato e del terzo settore. Ben una settantina le persone presenti, tra volontari e rappresentanti di una cinquantina di enti e dello stesso Crescer, la Consulta regionale degli Enti di servizio civile che nel pomeriggio ha poi incontrato - sempre nella sede della Provincia di Reggio - i rappresentati regionali degli enti di servizio civile provenienti dagli altri capoluoghi emiliano-romagnoli.
Ad aprire i lavori è stato Marcello Stecco, presidente del Copresc di Reggio e assessore provinciale alla Solidarietà. "Il valore del servizio civile volontario è iscritto nella sua storia, relativamente breve ma molto intensa e nella sua straordinaria attualità che consente di raccogliere una domanda sociale di nuova cittadinanza, realizzando cioè una esperienza diffusa di nuovo patto tra giovani e istituzioni, dove doveri di socialità e diritti individuali trovano un punto di equilibrio, costituendo una risorsa civile di straordinaria rilevanza per tutta la società: una pratica quotidiana e solidale del "individui si nasce ma cittadini si diventa" che costituisce il cuore, l'anima della nostra Costituzione - ha detto Stecco - Ma il valore del servizio civile volontario è iscritto anche nella sua straordinaria attualità culturale e "politica". La nostra comunità è scossa dal vento impetuoso del cambiamento prodotto dalla globalizzazione, dalle migrazioni, dalla rivoluzione demografica, dalla crisi del welfare. Si tratta di fenomeni che scuotono alla radice il bene più prezioso: la coesione sociale, il legame comunitario, le relazioni umane. E producono come uno degli effetti più significativi e pericolosi, la caduta della speranza, la caduta del senso del futuro. La risposta credibile, efficace e capace di tenere nel tempo contro questa tendenza risiede innanzi tutto in un rinnovato senso di responsabilità civica verso gli altri e verso se stessi, in un investimento forte, prima che finanziario, nei valori della conoscenza del mondo del lavoro, nelle buone pratiche di solidarietà sociale, nella cultura dei diritti e dei doveri. Il sevizio civile volontario è questo, è risorsa generatrice di speranza e di futuro per il bene più prezioso di ogni società: i suoi giovani, i nostri figli, il nostro vero futuro. Per questo il servizio civile volontario è scuola di cittadinanza".
L'assessore regionale alle Politiche sociali Anna Maria Dapporto ha poi insistito sulla necessità di sperimentare sempre più nuove dimensioni, come ad esempio il servizio civile all'estero, mentre Diego Cipriani, neo direttore generale dell'Ufficio nazionale per il Servizio civile, ha sottolineato la necessità di rivisitare i presupposti culturali del servizio civile, annunciando che il 15 dicembre in occasione del 34esimo anniversario della Legge istitutiva della obiezione di coscienza si terrà a Roma una manifestazione nazionale del servizio civile alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
I numeri. Dalla nascita in Italia del Servizio civile volontario con la legge istitutiva del 2001 ad oggi lo svilupparsi del fenomeno e l'interesse di giovani, enti ed istituzioni è notevolmente cresciuto; dai 181 volontari entrati in servizio nel 2001 si è giunti a più di 45.000 volontari nel 2006. Positivi anche i dati relativi alla provincia di Reggio Emilia, dove per il 2006 sono stati approvati 39 progetti per un totale di 171 posti a disposizione (29 progetti sono già in essere e 116 volontari sono già al lavoro). Anche per il prossimo anno da parte di 26 enti reggiani (14 pubblici e 12 privati) sono già stati presentati alla Regione - che dovrà poi decidere, anche sulla base delle risorse disponibili, quali approvare - ben 66 progetti in grado di coinvolgere 305 giovani. I progetti riguardano tutti i settori del servizio civile volontario: protezione civile e tutela ambientale, ma soprattutto promozione culturale, educazione e assistenza. Non mancano progetti di servizio civile all'estero, per la precisione in Albania, Kosovo, Brasile e Madagascar.