"In queste immagini c’è tutta la poesia del Parmigiano Reggiano: un respiro comune a quello dell’uomo nel monumentale ambiente di cui andiamo orgogliosi".
È stato questo il primo commento della senatrice Leana Pignedoli, vicepresidente della Commissione Agricoltura del Senato e presidente della Comunità Montana Appennino Reggiano, all’atteso cortometraggio "Parmigiano Reggiano, patrimonio dell’Appennino" presentato a Torino, nell’ambito del Salone del Gusto, presso lo stand del Consorzio Fare Appennino (D5 – Padiglione 2).
Girato da giugno a settembre, questo filmato è stato realizzato dalla Comunità Montana dell’Appennino Reggiano con il sostegno dell’ente consortile del Parmigiano-Reggiano nell’ambito del progetto triennale "Latterie d’Appennino".
"Si tratta – ha spiegato Graziano Salsi, presidente della sezione di Reggio Emilia del Consorzio Formaggio Parmigiano-Reggiano – di un riconoscimento che dobbiamo a chi opera in montagna, sostenendo maggiori costi di produzione. In Appennino operano circa un terzo dei nostri caseifici associati: seppur mediamente più piccoli rispetto a quelli della pianura, preservano importanti connotati di artigianalità nel processo produttivo.
Il filmato che proponiamo racconta la loro storia, dalle origini sino alle recenti missioni spaziali che hanno visto come protagonista della dieta alimentare il nostro formaggio caratterizzato da un eccezionale livello qualitativo".
Nel cortometraggio viene anche ripresa una preziosa pergamena dell’abbazia di Marola, al suo ‘debutto televisivo’, in cui compare per la prima volta la parola formadio.
E'un documento del 13 aprile 1159, un secolo prima del periodo a cui risalgono le celebri citazioni ad oggi conosciute sul caseus paramensis.
Nei 12 minuti e 50 secondi del filmato si possono inoltre ammirare gli spettacolari scenari dell’Appennino reggiano, evidenziati da riprese aeree, uniti a particolari dei momenti di lavorazione, dai campi al caseificio.
Gli autori, Gabriele Arlotti e Clementina Santi, hanno voluto sottolineare il legame con gli aspetti culturali del territorio, come i concerti o gli antichi giochi eseguiti nei caselli del tipico prodotto o ispirati alla forma.
In una cucina tipica montanara c’è spazio per la tradizione locale che, con il Parmigiano Reggiano, rende nobili lo Scarpasun, il celebre erbazzone montanaro, come pure i diversi tipi di tortelli o di miele.
L’obiettivo del filmato è informare sull’eccellenza del trinomio uomo, ambiente, prodotto con un occhio di riguardo all’estero: il dvd è infatti tradotto anche in inglese, francese, tedesco e spagnolo.
Per ora lo si può trovare nelle latterie d’Appennino o lo si può richiedere al Consorzio "Fare Appennino", che ha coordinato l’intero progetto e che, nei mesi scorsi, ha messo in scena, per pubblico, consumatori e turisti, una serie di eventi culturali e gastronomici le cui protagoniste erano quindici latterie di montagna e le rispettive botteghe del formaggio.
Il progetto "Latterie d’Appennino" è stato ideato dalla Comunità Montana dell’Appennino Reggiano e si è svolto con il contributo di Provincia di Reggio Emilia, Regione Emilia Romagna, Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano, Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano, Camera di Commercio di Reggio Emilia, in collaborazione con Itaca, Confcooperative Reggio Emilia, Legacoop Reggio Emilia.
La presentazione del film si è conclusa con "Dall’Appennino alla Bahia… il Parmigiano Reggiano incontra il Miele di Pintadas", degustazione di Parmigiano-Reggiano con il miele di Pintadas, regione del Brasile, a cura della Condotta Slow Food dell'Appennino Reggiano e del Comune di Castelnovo ne' Monti.