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Frana di Ca’ Lita, nuovo sopralluogo

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Nuovo sopralluogo, venerdì scorso, sulla frana di Ca' Lita in comune di Baiso, dove Provincia, Comune e Servizio tecnico Bacini Enza, Panaro e Secchia hanno verificato lo stato d'avanzamento dei lavori avviati due anni fa per contrastare l'avanzamento della nuova, enorme colata, che costituisce il piede di una delle frane più imponenti d'Europa.

"In particolare si tratta di opere di contenimento e di drenaggio progettate per mettere in sicurezza gli abitati di Levizzano e Corciolano, posti a monte della frana", spiega l'assessore provinciale alla Protezione civile, Luciano Gobbi, ricordando come "a tutt'oggi siano già stati stanziati circa 3 milioni e mezzo di euro che hanno permesso la realizzazione di sei paratie e di diversi schermi di pozzi drenanti, con profondità che superano i trenta metri, per riuscire ad abbattere il livello della falda, vero motore dei meccanismi che hanno portato all'innesco della frana".

Proprio tali opere, nonostante abbiano subito alcuni danneggiamenti durante la riattivazione avvenuta a gennaio di quest'anno, hanno permesso di raggiungere risultati notevoli testimoniati dalle misure strumentali eseguite periodicamente dai tecnici del Servizio tecnico di Bacino, che indicano movimenti molto contenuti in tutti i settori: in particolare si è potuto constatare un progressivo rallentamento della colata più a valle, responsabile dell'emergenza del 2004.

L'ultima opera eseguita è stata la realizzazione di una paratia di circa 150 metri di lunghezza, fondata su pali che arrivano a 16 metri di profondità, che servirà a contenere il materiale distaccatosi dal pendio posto sotto l'abitato di Corciolano.
Negli ultimi anni, al Servizio tecnico di Bacino si è affiancata, nello studio della frana, anche l'Università di Modena e Reggio Emilia che ha realizzato alcune pubblicazioni ed ha rilevato dati con innovative tecnologie come il laserscanner e l'interferometria da satellite. Attraverso la comparazione di immagini rilevate prima e dopo la riattivazione della frana, è stato così possibile ricostruire la cinematica delle masse di terra e di apprezzare movimenti anche subcentimetrici dei manufatti e delle infrastrutture degli abitati coinvolti.
Purtroppo, considerata la vastità del corpo franoso, resta una situazione di instabilità di alcune porzioni del versante dalle quali potrebbero originarsi ulteriori movimenti di terreno e di roccia, così come è accaduto il primo gennaio scorso, che renderebbero necessaria la realizzazione di ulteriori opere. "Il tutto, ovviamente, è sempre subordinato alle disponibilità economiche che nell'ultimo anno sono state certamente inadeguate e che ora, con i cambiamenti che verranno introdotti dalla nuova Finanziaria, speriamo possano essere ripristinate", si augura l'assessore Gobbi. Tra l'altro, oltre alle opere di consolidamento realizzate, tutta la rete di canali scavata lungo il corpo di frana per allontanare le acque superficiali ha costi di manutenzione molto elevati che necessitano di fonti di finanziamento specifiche.

"In ogni caso la Provincia di Reggio Emilia, che fin dall'evento del 2004 è stata coinvolta nelle operazioni durante tutta l'emergenza - conclude l'assessore Luciano Gobbi - si sta impegnando, insieme al Comune di Baiso ed al Servizio Tecnico, per giungere al completamento del programma di interventi previsto per il consolidamento di questo versante. L'obbiettivo a breve termine è, con le attuali disponibilità finanziarie, di impedire che durante la stagione delle piogge possano verificarsi movimenti tali da pregiudicare le opere realizzate e quindi di evitare l'aggravio della situazione. L'obiettivo di lungo termine, realizzabile solo una volta che saranno ripristinati i fondi nazionali e regionali, è invece quello di raggiungere un elevato livello di sicurezza per gli abitati di Levizzano e Corciolano. In ogni caso, continuare a monitorare costantemente le opere completate anche per decidere con una visione diretta sul campo ciò che rimane da fare, credo ci offra la garanzia di poter lavorare al meglio".