In relazione a presunte autorizzazioni della Curia di Reggio Emilia circa lo spargimento delle ceneri sulla Pietra di Bismantova dello sventurato scalatore Pietro Campana ucciso da un fulmine sabato sulle Pale di San Martino in Trentino, si informa che già martedì 25 luglio a mezzogiorno al rettore del Santuario Don Edo Cabassi, è stata inviata, tramite fax, questa comunicazione:
Data la sacralità del luogo sottostante e la sensibilità dei fedeli, peraltro in conformità all’art. 3, comma 4/c della legge n. 130 del 30 marzo 2001 circa “Disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle ceneri”, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 91 del 19 aprile 2001, non si ritiene di permettere la dispersione di ceneri di defunti dalla cima della Pietra di Bismantova nella zona prospiciente il sottostante complesso del Santuario e dei luoghi ad esso adiacenti.
Pertanto nessuna autorizzazione alla dispersione delle ceneri è stata concessa dalla Curia; anzi è stato apertamente escluso che un tale gesto, totalmente estraneo alla cultura cristiana, e compiuto dopo un rito funebre non religioso, possa coinvolgere in qualche modo l’area e la proprietà del Santuario della Madonna di Bismantova.
Parimenti nessun consenso, peraltro necessario trattandosi di proprietà privata, risulta concesso dalla Comunità dei Benedettini, a cui appartiene la superficie della cima della Pietra.
Di tutto questo è informato il sindaco di Castelnovo ne’ Monti.
A prescindere dalle motivazioni personali, la filosofia a cui si ispira lo spargimento delle ceneri non ha nulla in comune con la sacralità del Santuario e dell’area ad esso appartenente.
Pur nella più profonda partecipazione al dolore dei familiari e degli amici del defunto, non deve venir meno la dovuta la comprensione e il rispetto per la sacralità del luogo e per la sensibilità dei numerosi pellegrini e fedeli affezionati al Santuario.