I reggiani e gli italiani hanno detto, in maniera chiara, "no" a una sciagurata riforma costituzionale. E' stato un voto tanto netto quanto partecipato, che ha confermato l'attaccamento dei cittadini alla nostra Costituzione, che è la Carta di tutti e che, dunque, non può essere modificata da pochi.
Con la vittoria del "no" i reggiani e gli italiani hanno respinto una riforma dello Stato che tendeva a rompere l'unità nazionale, producendo una lacerazione tra territori e tra persone, col rischio di sgretolare il senso civico dei cittadini di appartenenza ad un contesto nazionale sedimentatosi nel tempo, attraverso passaggi storici difficili e talvolta dolorosi.
E sono orgogliosa che proprio i reggiani abbiano contribuito in maniera significativa alla vittoria del No. Del resto, non poteva che essere così perché questa provincia, questa regione, hanno una tradizione - una lunga tradizione culturale di reciprocità e solidarietà - che non poteva rispecchiarsi in una riforma che avrebbe penalizzato le regioni più deboli, in una devolution che tendeva a spezzare quella coscienza nazionale che è parte fondamentale della storia del nostro Paese.