"Dallo spoglio delle ultime schede sembra ormai certa la vittoria dei sostenitori del "no". La maggiore affluenza è stata registrata nel settentrione con il 60,3%, dove evidentemente il problema della devolution è maggiormente percepito dai cittadini. Il nord sembra aver confermato lo spirito riformista; in Lombardia i "sì" si avvicinano al 60%; vince il "sì" anche in Veneto; mentre l’Emilia è sempre più meridionalizzata".
Questo il primo commento a caldo di Fabio Filippi, consigliere regionale per Forza Italia e presidente del comitato per il "sì" nella nostra provincia.
Aggiungendo: "Con questo voto l’Emilia-Romagna si sgancia definitivamente dalla parte più produttiva del Paese, per aderire all’Italia centrale sia da un punto di vista politico che economico".
Grande Emilia-Romagna
Grande grandissimaaaaaaaaa l’Emilia-Romagna!!!!!!!!!!!!!!
(Olimpia Lupinacci)
Perplesso
Francamente sono molto perplesso. Perplesso di fronte ad un atteggiamento particolarmente offensivo nei confronti dell’elettorato, non dell’avversario politico, che, pur deprecabile e discutibile, potrebbe avere avuto un suo nesso in una logica di strategia in campagna elettorale.
Voglio ricordare che, per chi la riconosce, la democrazia è una forma di governo il cui potere viene esercitato dal popolo attraverso i propri rappresentanti democraticamente eletti e che l’Italia è una Repubblica parlamentare.
Tutto ciò può sembrare banale e scontato, ma forse qualcuno ha ancora bisogno di un attimo di riflessione per capire la differenza tra democrazia e democratismo, due termini apparentemente simili ma concettualmente molto diversi.
I vari epiteti come “coglioni”, “scemi”, “gli italiani fanno schifo”, e una reiterata, ossessiva, a volte maniacale attestazione di distinzione discriminante tra “Italia più produttiva” e … oppure tra Italia ricca e … e ancora tra Nord, Centro, Sud, Est, Nord-Est e chi più ne ha più ne metta, hanno determinato un effetto completamente diverso da quello sperato viste le sonore e ripetute disfatte appena incassate.
Nonostante ciò qualcuno ci prova ancora: cosa significa “con questo voto l’Emilia-Romagna si sgancia definitivamente dalla parte più produttiva del Paese per aderire all’Italia centrale sia da un punto di vista politico che economico”. Oppure “mentre l’Emilia è sempre più meridionalizzata”… Per chi l’ha scritto significa forse che oltre alla “parte più produttiva” e a quella “settentrionale” il resto dell’Italia è serie B.
L’Emilia Romagna come sempre e come il resto del Paese ha deciso di continuare a far parte dell’Italia democratica. Democrazia? Democratismo? Mah? Un po’ di riflessione magari a qualcuno farebbe anche bene.
(Sergio Sironi)