La lista "Rifondazione comunista-Castelnovo trasparente" sarà protagonista, con un consistente malloppo di osservazioni, richieste di chiarimenti e interpellanze del prossimo Consiglio comunale di Castelnovo, che dovrebbe tenersi l'11 novembre.
Il capogruppo Luigi Bizzarri e il consigliere Anna Curini sottopongono all'attenzione dell'Amministrazione diversi temi di sicuro interesse. Vediamoli singolarmente.
Si parte da una mozione per l'inserimento al lavoro "con pari diritti e dignità degli altri lavoratori" delle persone disabili. In essa il gruppo afferma che "l'intento dell'inserimento sociale del disabile afferma la volontà di una comunità di farsi carico dei più deboli valorizzandone le potenzialità nell'interesse collettivo; tutto ciò collaborando con le famiglie che in questo modo non si sentono abbandonate". Si ricorda inoltre - è la parte più politica del documento, che forse può ricollegarsi a quanto Bizzarri esprimeva pochi giorni fa in sede di presentazione delle "linee programmatiche" dell'Amministrazione castelnovese - "che l'art. 31 del decreto legislativo 276 cancella questa impostazione prevedendo per le persone a vario titolo disabili o svantaggiate l'obbligo di accettare lavori somministrati a termine, con trattamento retributivo e normativo inferiori a quelli del Ccnl".
Altra proposta - ordine del giorno è quella di "impegnare sindaco e giunta a sospendere temporaneamente l'approvazione definitiva di Psc (Piano strutturale comunale, nuova sigla del Prg) e Rue (Regolamento urbanistico edilizio) adottati per realizzare con scelte ben definite il proposito sottoenunciato: definire nei nuovi strumenti di programmazione urbanistica adottati ma non ancora approvati aree da destinare alla costruzione di alloggi ad edilizia convenzionata sia per l'acquisto che per l'affitto, favorendo anche la costruzione di alloggi da parte di cooperative di abitanti a proprietà indivisa o col sistema dell'affitto a riscatto.
Con un altro documento si interpella il sindaco "in merito alla situazione dell'ufficio tecnico, intorno al quale circolano 'informazioni' che in realtà non informano nessuno e giovano solo a gettare cattiva luce sul medesimo e sull'Amministrazione. Se è vero che da un po' di anni a questa parte il suddetto ufficio ha visto un intenso avvicendarsi di funzionari e personale (il nuovo tecnico comunale, entrato in servizio pochi giorni fa, è l'arch. Beatrice Celli, nda), il che può aver comportato oggettive difficoltà di organizzazione e di funzionamento per un comparto particolarmente strategico per la fisionomia e l'identità del Paese e della sua Amministrazione, è altrettanto vero che, a fronte di richiesta di notizie precise su tale settore da parte dei cittadini i consiglieri di minoranza non possono certo rispondere con argomenti sicuri, poiché nulla hanno acquisito in merito nella sede opportuna, il Consiglio comunale. Possono, in verità, solo tacere, a meno che non vogliano scadere nel pettegolezzo (preferiamo di no!). Ci si chiede, in ultima istanza, le ragioni per le quali è così difficile addivenire ad un assetto stabile ed efficiente del servizio in questione, punto di riferimento indispensabile per la maggior parte dei cittadini".
Un'altra interpellanza riguarda la Kermont, azienda di Rubiera che come si sa la scorsa estate ha fatto fagotto da Felina. Si chiedono all'Amministrazione notizie "su quanto riportato nei giorni scorsi dalla stampa locale circa la cessione di un'area di proprietà del gruppo ceramico Rondine sita nelle adiacenze del fabbricato sede della Kermont chiusa recentemente ed ora dismessa dall'attività prima svolta". Qui gli interpellanti pongono due domande precise: "qual è la destinazione dell'area oggetto della compravendita nel Prg previgente, nel Psc e Rue adottati e se sono previsti cambi di destinazione d'uso nei prossimi mesi? A che titolo l'Amministrazione comunale ha partecipato alle trattative tra le parti e che tipo di impegni ha eventualmente preso?".
Una mozione, poi, tende a promuovere "buone pratiche da parte degli enti locali nel mercato del lavoro" e pone a livello locale un tema di grande rilevanza sociale in ambito più vasto: quello del precariato lavorativo. Premettendo che il diritto al lavoro è un diritto costituzionale fondamentale e che è veramente tale quando, tra le altre cose, "è garantita la possibilità di accedervi senza discriminazioni derivanti anche da negative pratiche di intermediazione di manodopera", e che "nuove forme di lavoro sono talvolta assai poco rispettose della dignità del lavoratore, come il lavoro a chiamata o quello ripartito, sono tali da produrre frammentazione e precarietà nelle condizioni di vita delle persone", la proposta del gruppo di minoranza di sinistra consiste nell'impegnare l'Amministrazione "a non svolgere attività d'intermediazione di manodopera attraverso una propria agenzia allo scopo bensì operare per valorizzare collaborativamente il locale centro per l'impiego concorrendo ad attribuirgli un ruolo di sempre maggiore coordinamento delle locali politiche per il lavoro e partecipando inoltre, in collaborazione con la Provincia, a processi volti al rafforzamento e alla valorizzazione delle rete pubblica dei centri per l'impiego già operativa sul territorio provinciale".
"Prc - Castelnovo trasparente" propone, ancora, un ordine del giorno sulle politiche fiscali e le risorse economiche. Con un'ampia premessa che sottolinea le convergenze a livello nazionale tra Prc e Ulivo nella condanna della legge finanziaria come si va prospettando, soprattutto laddove essa tende "a colpire l'unitarietà di diritti e servizi per i cittadini, nella scuola, nella sanità, nelle politiche assistenziali, nella politica della casa", e nell'ipotesi, probabile, che occorra procedere a riduzioni di spesa, si propone al Consiglio di sostenere la priorità della spesa sociale, garantendo equità e progressività nella partecipazione economica del cittadino alle tariffe sui servizi erogati dall'ente e individuando una soglia di "protezione sociale" (reddito minimo vitale).
Ed infine Bizzarri e Curini, sempre sul medesimo argomento, passano a proporre una modifica al vigente regolamento sull'applicazione dell'Isee (indice situazione economica equivalente), sulla base di un'attinente mozione votata dall'assemblea in modo unanime lo scorso 29 luglio.