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Castelnovo, incontro con l’alpinista Alessandro Gogna

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Incontro nel municipio di Castelnovo, l'altra sera, con il noto alpinista originario di Genova Alessandro Gogna. L'appuntamento rientrava nel ciclo di iniziative organizzate per festeggiare i venti anni della sezione Cai di Castelnovo ne' Monti - Bismantova.

Molta gente ad ascoltarlo. La sala era gremita, comprese quasi tutte le poltrone dei consiglieri comunali.

E lui non ha tradito le attese. Non si è rivelato, infatti, questo, un incontro sulla montagna sui generis. Cioè, le solite belle foto e il solito racconto delle imprese. La montagna c'entrava, certo, ma vista con un taglio particolare.

Ha subito posto, Gogna (che è anche scrittore e giornalista e conoscitore della nostra Pietra di Bismantova: "un vero fenomeno naturale", l'ha definita), il distinguo tra uso e vissuto della montagna. Intendendoli antiteticamente: il primo con accezione negativa, che esprime il senso deteriore, consumistico dell'approccio; del secondo invece spiegandone le connotazioni positive, l'atteggiamento di chi la montagna riesce appunto a "viverla", assaporando la fatica della salita, godendo i panorami, soprattutto rispettandola.

E' quest'ultimo punto quello su cui s'è poi articolato il seguente commento alla proiezione di diapositive.

I presenti si sono potuti fare un quadro di una montagna vista dunque da altra angolatura. Quella sporca, lercia, sfregiata, abbrutita da comportamenti leggeri, menefreghisti e spesso sfocianti anche in veri e propri reati, che, a parere del relatore, commettono in primo luogo i gestori dei rifugi, e solo secondariamente i turisti e gli stessi scalatori. Cumuli di rifiuti, acque nere di scarico, rimasugli di lavori effettuati su impianti di risalita, scempi perpetrati dagli stessi enti che avrebbero tutto l'interesse a mantenere l'ambiente intatto. Nell'illustrare ciò, l'alpinista ha focalizzato la sua attenzione soprattutto sulle montagne dell'arco alpino. Ma non sono mancati riferimenti anche himalayani, di cui sono stati fatti vedere angoli per lo più nascosti colti nel corso di una campagna di pulizia ("Free K2") organizzata dal gruppo di cui egli fa parte, "Mountain wilderness".

Una visione espressa a volte rudemente, che magari alcuni presenti hanno forse giudicato anche un po' "eccessiva"; principalmente laddove l'alpinista, alla fine, arriva a proporre quasi l'abolizione delle funivie, o perlomeno una drastica limitazione alla loro proliferazione. Ed in effetti alcuni interventi del pubblico, dopo, hanno sottolineato questo.

Ha condotto la serata - con competenza (cosa che non guasta mai), modi gustosi e garbata ironia (cose che guastano ancora meno) - Ginetto Montipò.