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Dalla celebrazione del 40^ della Ferrata degli Alpini un messaggio per il rilancio della Pietra di Bismantova

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C'erano molti capelli bianchi ed anche qualche bastone da passeggio nella sala del consiglio comunale di Castelnovo ne' Monti in occasione della celebrazione del 40^ della Ferrata degli Alpini con consegna di attestati a coloro che ebbero l'idea e ci lavorarono, ma c'era anche tanto entusiasmo e tanta voglia che il territorio abbia la capacità di riscoprire il "valore" di una montagna unica che è annoverata, da prestigiose riviste specializzate, tra le più belle del mondo.

Ginetto Montipò, con tanta verve e avvalendosi di slides ben scelte, ha ricostruito la storia alpinistica, ma non solo, della Pietra negli ultimi cinquanta anni e si sono visti i volti giovanissimi di tanti che stavano in sala e di qualcuno che non c'è più, impegnati, con attrezzature fatte in casa, sulle pareti di casa.

Solo alcuni nomi: Giorgio Agostini, Remo Brigati, Ciro Corbelli, Giorgio Simonazzi, Fabrizio Farinelli, Ginetto Montipò, Mauro Croci, Giordano Simonelli che a punta e mazzuolo (non c'era un trapano a percussione!) hanno inserito i fittoni, tirato i cavi, montato la scaletta della Ferrata dedicata agli Alpini ed inaugurata il 20 giugno 1971 e poi rivista nel 1983 da appassionati delle sezioni CAI di Reggio, Parma e Suzzara cui pure è stato consegnato l'attestato disegnato dal noto grafico Emanuele Lamedica (che sotto la Pietra ci abita).

C'erano anche Giuseppe Battistessa, che nel '71 era sindaco, e Alfredo Sentieri, allora assessore al turismo.

Si è parlato molto del GAB, Gruppo Amici Bismantova, nato nel 1968, nucleo di base della sezione bismantovina del CAI, che nacque poi nel 1984, e delle prime esperienze di arrampicata.

Ma si è anche lanciato un messaggio per il futuro di una montagna che solo da pochi mesi è entrata a far parte del Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano, ma che ne è anche il simbolo identitario.

Recuperarne l'aspetto diradando l'eccesso di vegetazione che tende a far sparire alla vista le pareti sassose, vuol dire anche recuperare l'utilizzo forestale. In questa direzione va il recente lavoro di pulizia fatto dal CAI locale sul Sasso Lungo sul quale sono state ricavate anche alcune vie di arrampicata.

Recuperare anche il valore religioso del Santuario per il quale si sta operando, con uno specifico Comitato, per il restauro ed la messa in sicurezza.

E via di seguito per tutti gli altri aspetti (turistico, archeologico, venatorio, agricolo) come specificato in un recente documento che ha ricevuto il voto unanime del Consiglio Comunale di Castelnovo ne' Monti.

In questa direzione il sostegno del Parco è fondamentale e non a caso c'era anche Fausto Giovanelli, giovane arrampicatore della Pietra in fotografia ed oggi Presidente.

Ma c'era anche Sonia Masini, presidente della Provincia, che sotto la Pietra ci abita e che l'ha anche molto frequentata.

Con tanti importanti sostegni l'obiettivo di recupero del "valore" della Pietra non può non essere realizzabile.