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“Questa diga non s’ha da fare”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Ieri, giovedì 14 aprile, si è tenuto a Vetto il Consiglio comunale, nel cui ordine del giorno era inserito una mozione presentata dalla minoranza che chiedeva alla maggioranza di esprimersi sulla diga di Vetto. Era solamente una richiesta di espressione, tralasciando pareri tecnici, finanziari, ambientale, non di pertinenza del nostro Comune. Il sindaco in testa, e tutta la maggioranza compatta strumentalizzata per l’occasione, hanno votato contro alla fattibilità dell’invaso, senza dare alcuna motivazione accettabile al loro insensato comportamento.

Tutto il paese di Vetto con questa negativa decisione di una maggioranza inconsistente e irresponsabile virtualmente esporrà bandiere a mezza aste in segno di lutto per la decretata fine del nostro territorio. Non ne avevamo bisogno, siamo già con l’acqua alla gola da parecchio tempo, non abbiamo strutture ricettive, non c’è un solo ristorante nel centro di Vetto, non ci sono alberghi, i commercianti piangono miseria, non ci sono servizi, molti negozi hanno chiuso o stanno per chiudere, la disocuppazione è preoccupante; abbiamo di nuovo fatto un ulteriore passo indietro.

Devo dire che il nostro sindaco non si è soffermato molto a meditare su quanto la minoranza ha esposto anche in relazione della decadenza del nostro Comune; la Garofani non ha voluto sentire ragioni, stroncando immediatamente l’opera in questione e conseguentemente seppellendo nel greto del fiume Enza ogni speranza di un prospero futuro del nostro Comune e della intera valle dell’Enza.

E’ stata molto abile nell’essere sollecita a togliere ogni speranza, ma meno abile a leggere i numeri dei benefici derivanti da questo sospirato e necessario invaso. Non si comprende come mai la maggioranza dei sindaci Ds della parte reggiana sono contrari (Ramiseto ha votato a favore dell’invaso), mentre i sindaci della parte parmense sono favorevoli. C’è un'evidente discordanza di vedute e questo ci porta a riflettere e a considerare che a non volere la diga per varie ragioni sia solo uno sparuto numero di politici reggiani a cui i sindaci Ds devono sottostare a evidenti ordini di scuderia.

A suo tempo il senatore montanaro Giovanelli, a più riprese, si espresse negativamente sulla diga; e così fece anche l’ex presidente della Comunità montana Bargiacchi. Voglio suggerire a questi signori del NO senza ragione di andare a visitare le varie dighe sparse non molto lontano da noi: la diga di Ridracoli in provincia di Forli, la diga del Bilancino sull’Appennino tra Bologna e Firenze e le dighe del comprensorio umbro/toscano: diga di Corbara, diga del Chiascio, diga di Montedoglio, diga di Valfabbrica, per rendersi conto di quale progresso hanno goduto i paesi interessati; parlino con i sindaci e politici locali per cercare di capire la fattibilità e l’utilità di questi invasi e traslare queste esperienze sulla diga di Vetto.

Sig. sindaco di Vetto, lei si sta impegnando a riqualificare borghi del Comune e siti del comprensorio matildico, con finanziamenti statali e della Comunità europea, ma queste riqualificazioni se non ci sono strutture ricettive turistiche da chi vengono visitate? Quale beneficio ne possono trarre i nostri esercizi? Nessuno! In passato molti treni sono transitati per Vetto ma per l’incapacità dei nostri amministratori siamo sempre rimasti al palo. Lei si fa sfuggire un altro treno, la diga è un'opera di grande utilità che darebbe a Vetto e a tutta la montagna benessere e un enorme sviluppo economico sociale.

(Giovanni Ferrari, coordinatore Pdl di Vetto)

1 COMMENT


  1. Mi pare il solito pretesto per gettare fango sull’operato delle amministrazioni! Ma chi ha detto che tutti gli abitanti di Vetto vogliono la diga, io non la voglio e come me moti altri! Mi sembra illusorio pensare che un’opera di questo tipo possa far rinascere la montagna! Non vedo poi quali motivazioni possono portare a dire che una diga rilancerebbe turismo ed economia sul nostro territorio e invece le riqualificazioni dei borghi e delle aree SIC in generale nulla contano. Sulla base di cosa si fanno queste affermazioni? Riqualificare quello che già c’è sul territorio mi sembra un punto di partenza migliore che non vaneggiare su qualcosa di completamente nuovo ed estraneo alla realtà attuale! E poi ancora se si parte a parlare di una diga dicendo che si tralasciano pareri di ordine tecnico, ambientale e finanziario di cosa stiamo parlando? Non si può prescindere da questi aspetti su un tema del genere!

    (Commento firmato)