Ieri, in un soleggiato sabato di marzo, si è tenuta l'intitolazione della scuola dell'infanzia statale di Casina. Chi se non i bambini potevano ideare il più che appropriato nome di “Fantamagia”, in una scuola dove con il gioco ci si avvicina all'arte e da queste macchie di colore, si liberano le impressioni, le immagini e le emozioni in un turbinio di fantasia e magia? E proprio quei bambini hanno tagliato il nastro e scoperto la targa tutta punteggiata di colori vivacissimi. Il parroco, don Luciano Iori, ha ricordato, durante la benedizione, come anche il mondo dei grandi avrebbe bisogno di più fantasia e magia.
Entrando nei locali della scuola i partecipanti alla manifestazione sono stati avvolti dalle macchie di colore che “penzolavano “dal soffitto e circondati da giochi di specchi e prospettive. Il prof. Ermanno Beretti, artista e docente di Carpineti, ha ricordato come la scuola, ed in particolar modo quella dell'infanzia, sia particolarmente sensibile ai temi dell'arte.
La dirigente scolastica Maria Alberta Ferrari ha ringraziato le docenti che con il loro importante lavoro fanno sì che la scuola sia un'eccellenza nei servizi ai bambini. Ha ringraziato l'Amministrazione comunale che da sempre collabora con la scuola, il parroco e le sue maestre per gli importanti momenti di incontro con la scuola “Sacro Cuore”, le associazioni del territorio come la protezione civile, la Casa cantoniera, l'Avis, le forze dell'ordine, Carabinieri e Polizia municipale, nonchè tutta quella comunità fatta di genitori, nonni, parenti che collabora a vario titolo con la scuola. Il sindaco Carlo Fornili ha ricordato i periodi della costruzione della struttura, le difficoltà superate che hanno dato al paese di Casina uno degli ambienti scolastici per l'infanzia più belli e confortevoli della nostra montagna. L'assessore alla cultura Giovanna Caroli ha ringraziato tutto il mondo che ruota attorno alla scuola. A seguire lo spettacolo del Mago Gagone ha allietato il pomeriggio dei più piccoli ed l'immancabile buffet finale ha riunito tutti a concludere un bel pomeriggio di inizio primavera dove i protagonisti sono stati loro, i bambini, e la loro bella scuola.
(Erika Meglioli, un genitore)