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“Patria non come luogo geografico ma come senso di appartenenza ad un progetto che realizza la libertà di un popolo”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Alla Capannina di Bebbio, in un clima piacevole e conviviale, abbiamo festeggiato i 150 anni del nostro stato unitario. Tutto è iniziato con la solennità dell'inno di Mameli e poi, durante la cena, c'è stato dibattito. La sen. Pignedoli ha ribadito l'importanza della commemorazione unita alla necessità di un rinnovamento del modo di concepire la politica per poter superare le sfide che la globalizzazione e la crisi hanno lanciato alla società attuale. I sindaci di Carpineti e Toano hanno sottolineato le divisioni e i provincialismi che ancora caratterizzano il nostro paese e ne ostacolano lo sviluppo. Alla fine ancora un momento solenne con le letture selezionate con grande intelligenza dal prof. Agostino Bagnoli e recitate in modo magistrale dall'attrice Francesca Bianchi.

I brani di Pellico, Cattaneo, Mazzini e Benedetto Croce percorrono un unico filo conduttore: l'amore per la propria patria che non è odio per gli altri paesi ma è la spinta per superare i confini e costruire una pace mondiale. La patria quindi non è vista come luogo geografico ma come senso di appartenenza ad un progetto che realizza la libertà di un popolo.

Francesca Bianchi ha chiuso la sua interpretazione con la lezione di Piero Calamandrei agli studenti milanesi del 26 gennaio 1955: la costituzione è la piena realizzazione del Risorgimento, nei suoi articoli trovano compimento i sogni dei padri della patria. Le letture sono poi state commentate con semplicità ed efficacia dal prof. Bagnoli.

(Corrado Paolini, Pd Toano)