E dopo la tabula rasa è tempo di ricostruzione. E' ripartito nei giorni scorsi il cantiere dell'ex-asilo nel centro storico di Castelnovo ne' Monti, fermo da qualche tempo, anche in considerazione delle aspre polemiche politiche preelettorali. Si ricorderanno le forti contestazioni verso l'Amministrazione comunale sull'abbattimento del vecchio edificio, risalente al XV secolo, probabilmente il più antico (come asserisce in un bell'articolo comparso sul numero di agosto di "Tuttomontagna" il professor Giuseppe Giovanelli) o comunque uno dei più antichi del paese. Paese che già di suo, per di più, non può vantare grandi testimonianze architettonico-artistiche di particolare pregio o rilievo.
Nel complesso, da questo punto di vista, probabilmente non lo era neppure l'ex-asilo; ma una storia di tanti secoli sì, quella almeno ce l'aveva. Da ciò lo stupore generale per la demolizione. E la domanda (peregrina e tardiva, ormai): non sarebbe stato meglio procedere, per quanto possibile, ad un lavoro di recupero?
Come promesso mesi fa dagli amministratori l'edificio che rinascerà dalle ceneri del precedente dovrebbe esserne una copia fedele: clone, ogm, araba fenice, a scelta... ma non sarà più lui.