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Azienda giovane e tutta montanara

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E’ una azienda giovane, nata nel 2008. E' della montagna, avendo la sua sede a Felina, e sta muovendo ancora quelli che possono essere considerati i “primi passi”. Ma nonostante questi fattori la “Sungen”, fondata poco più di 2 anni fa da quattro soci, è una realtà che si è già fatta notare a livello regionale ed anche nazionale, facendo una ricerca avanzatissima sulla possibilità di migliorare fortemente le attuali rese dei pannelli fotovoltaici. Nata con questo obiettivo, di recente la Sungen si è aggiudicata un importante contributo regionale e lo ha fatto piazzandosi prima assoluta in una graduatoria che per il resto vede società ben più consolidate e radicate e soprattutto con sedi in grandi città.

Sull’Appennino insomma si muove qualcosa di fortemente innovativo, che potrebbe rappresentare una vera rivoluzione in un settore, quello del fotovoltaico e più in generale delle energie alternative, che è oggi tra i più vivaci. I quattro soci sono Ugo Manfredi, Giuliano Maioli, Oddino Lusenti e Zoele Zanetti, che si avvalgono anche del lavoro di due giovani ingegneri locali, Matteo e Simone Del Rio. Dicono Manfredi e Maioli: “Siamo effettivamente risultati i primi classificati, ottenendo un finanziamento di 100mila euro (il massimo previsto, ndr) su un bando della Regione Emilia-Romagna, sostenuto anche da fondi europei, dedicato alla fase di start up di aziende innovative, a cui avevano partecipato circa 140 aziende, delle quali poi ammesse 110 e finanziate 31. Il nostro progetto riguarda la produzione di nuovi impianti solari, che si basano su una elevata concentrazione dei raggi solari per aumentare la resa elettrica e recuperare nel contempo la parte termica sotto forma di acqua calda sino ad 80°C, utilizzabile per usi sanitari o per scaldare gli ambienti. Oggi i comuni pannelli fotovoltaici hanno una resa energetica del 10-12%, ossia meno di 1/8 dell’energia disponibile. Noi puntiamo ad una resa elettrica superiore al 25% ed una resa complessiva del 70% includendo il calore prodotto. Sono tre anni che lavoriamo su questo progetto”.

Il prototipo della Sungen si basa su un riflettore brevettato di forma leggermente concava e su un meccanismo di “inseguimento” della posizione del sole che ha una precisione assoluta, con uno scarto massimo di un ventesimo di grado. Nel cuore del sistema ci sono delle particolari “celle” fotovoltaiche in grado di trasformare in elettricità la luce del sole, concentrata di ben 600 volte grazie alle superfici riflettenti, con un rendimento di conversione superiore al 35%. Proseguono Maioli e Manfredi: “E’ una cosa che non è mai stata fatta e che è molto complessa: non è un caso che siano tre anni che ci lavoriamo. Innanzi tutto l’alta precisione di inseguimento richiede una costruzione accurata degli impianti ed un software ed hardware di controllo abbastanza complessi. La densità di energia nella zona in cui sono collocate le celle è molto alta e se le celle stesse non fossero raffreddate in modo efficace potrebbero facilmente superare i 1200°C e distruggersi in pochi secondi. Durante i test abbiamo fuso più volte dei componenti in alluminio e piegato lastre di acciaio da 5 mm di spessore. Per reperire i materiali adatti a queste condizioni estreme, abbiamo attivato collaborazioni con aziende high-tech sia italiane che europee: spesso i materiali scelti sono progettati per l’uso nello spazio. Sono attive da tempo collaborazioni con l’Università di Modena e Reggio, con spin-off universitari quali Raw Power e Datariver e con l’azienda elettronica Autel. A livello locale è invece fondamentale la collaborazione con la felinese Vercos Frigo”.

Le potenzialità dei nuovi pannelli sono sorprendenti: quello che attualmente è prodotto in termini energetici da una superficie fotovoltaica di 30 metri quadri, potrà essere prodotto da un riflettore di 13 metri quadrati che concentra la luce su soli 150 centimetri quadri di celle ad alto rendimento. “La resa così alta - spiegano i due soci - permette di ridurre le superfici necessarie, che è anche un modo di contenere i costi dato che i materiali necessari sono avanzatissimi e quindi costosi”. Il progetto concorre anche ad un bando nazionale del ministero dello sviluppo economico, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente le prestazioni del generatore solare: nel nuovo progetto Sungen ha coinvolto anche il Cnr attraverso l’Istituto nazionale di ottica di Firenze. “Le prossime fasi - concludono - si completeranno entro qualche mese con la versione finale del prototipo. Nella seconda parte dell’anno speriamo di installare i primi impianti”.

3 COMMENTS

  1. Quante Sungen?
    Complimenti. Esiste qualche collegamento con la SUNGEN, del gruppo Anwell, multinazionale che sviluppa e produce sistemi di tecnologia solare o si tratta, semplicemente, dello stesso nome?
    Grazie e buon lavoro.

    (Commento firmato)

  2. Prendere esempio
    Qui in montagna c’è moltra troppa gente che è solo capace di lamentarsi di tutto e di tutti, soprattutto vorrebbero che altri facessero per loro. Questi Sigg. sono invece un buon esempio di chi pensa, crea, fa e non si lamenta. Avanti così con un grande in bocca al lupo!

    (M.G.)