Home Cronaca Villa Minozzo: “No alla nostra inclusione nell’Unione dei comuni dell’alto Appennino reggiano”

Villa Minozzo: “No alla nostra inclusione nell’Unione dei comuni dell’alto Appennino reggiano”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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La ormai certa chiusura entro il 31/12/2011 della Comunità montana e le leggi in materia, non ultima la legge di stabilità n. 78/2010, impongono ai comuni montani di fare scelte importanti che riordinino l’assetto futuro della gestione dei servizi nei nostri territori. Per capire di cosa stiamo parlando è necessario comprendere cosa le leggi e il buon senso impongono alle nostre amministrazioni locali.

La legge regionale n. 11 del 26/04/2001 che disciplina le forme associative afferma all’art. 1 che “la regione favorisce la costituzione di gestioni associate tra enti locali, allo scopo di assicurare un efficace esercizio delle funzioni e dei servizi in ambiti territoriali adeguati”. La legge di stabilità n. 78 del 2010 afferma che le seguenti funzioni (generali di amministrazione, polizia locale, istruzione pubblica, viabilità e trasporti, gestione del territorio e dell’ambiente, settore sociale) sono obbligatoriamente esercitate in forma associata da parte dei comuni con popolazione stabilita dalle legge regionale e comunque inferiore a 3.000 abitanti. Afferma poi che la regione “previa concertazione con i comuni interessati” individua la dimensione territoriale ottimale per lo svolgimento di tali funzioni “secondo i principi di economicità, di efficienza e di riduzione delle spese”. Dai principi emanati dalle leggi sopra riportate emerge con chiarezza che l’obiettivo di ambedue le leggi è dare corso a gestioni associate dei servizi per i cittadini e non si pone altri obbiettivi quali la definizione delle strategie di sviluppo dei nostri territori. Per queste ultime si possono individuare altre forme di coordinamento, (conferenza dei sindaci) che in modo unitario rappresentino agli enti superiori le necessità e le politiche da attuare verso i territori di montagna.

Allora se l’obiettivo è quello di una gestione ottimale dei servizi sul territorio, è da questo che si deve partire per fare scelte lungimiranti e valutare le due ipotesi in campo che coinvolgono il nostro comune, unione con il Comune di Toano o adesione con l’Unione dei comuni dell’alto Appennino reggiano.

Nelle due ipotesi emergono con chiarezza alcuni dati, le distanze fra i capoluoghi dei comuni interessati sono le seguenti:
fra Villa Minozzo e Toano km. 16;
fra Villa Minozzo e Busana (sede dell’Unione) km. 31;
fra Villa Minozzo e Ligonchio km 36;
fra Villa Minozzo e Collagna km 38;
fra Villa Minozzo e Ramiseto km 32;
le distanze fra i centri più periferici (nel caso di Villa e Toano) fra Cerredolo e Civago km. 44 (nel caso di Villa e Unione), fra Miscoso e Civago km. 77.

Tali dati non sono indifferenti se ci si propone di gestire assieme servizi come la polizia locale, istruzione pubblica, la viabilità e i trasporti e i servizi sociali. A questi dati vanno aggiunte altre considerazioni non secondarie che vedono il Comune di Villa e quello di Toano fortemente legati e che di seguito elenchiamo:
• intere frazioni e borgate (Costabona, Gova e Lusignana) che già utilizzano servizi dei due comuni indipendentemente dal comune di appartenenza;
• il servizio di guardia medica;
• il servizio pediatrico;
• il centro Erica;
• la forte presenza in ambedue i territori del settore dell’agricoltura con importanti latterie che aggregano molti contadini;
• la comune importanza per il tessuto sociale dell’area di Fora di Cavola e di S. Bartolomeo con evidenti ricadute occupazionali;
• l’utilizzo condiviso delle risorse idriche presenti sui due territori.

Ecco perché riteniamo indispensabile un percorso insieme al Comune di Toano, dove è evidente una gestione associata di buona parte dei servizi, disponibili nel contempo a valutare con loro tutte le opzioni, nessuna esclusa. Ecco perché ci sembra strumentale, da parte di alcuni, invocare una unione con i comuni dell’alto Appennino reggiano parlando non di servizi, ma di crinale, di stazioni sciistiche e di turismo. Tali tematiche possono benissimo essere discusse e affrontate su altri tavoli di confronto fra le future unioni. L’impressione, sgradevole, è che invece si voglia a tutti i costi obbligare il Comune di Villa ad aderire all’Unione dei comuni dell’alto Appennino reggiano per scelte politiche di parte.

Chiediamo alla Provincia di Reggio Emilia, che su questi temi ha assunto un ruolo di coordinamento, anche se nessuna legge lo prevede, di supportare le scelte autonome che i singoli comuni intenderanno adottare, senza alcuna forzatura. Noi per parte nostra non faremo mai una scelta che riteniamo penalizzerà i nostri cittadini e se obbligati adotteremo tutti gli atti necessari per un loro pieno coinvolgimento e tutela dei loro diritti.

(Gruppo consiliare “Sì uniti”, Villa Minozzo)

5 COMMENTS

  1. Domanda
    Da persona che non si occupa più di politica, chiedo: ma per fare una unione dei comuni la nuova legge non impone che le stesse abbiano almeno minimo 10.000 abitanti (almeno questo ho sentito dire)? Villa e Toano farebbero solo 8.000 abitanti circa, alla luce dei nuovi dati di residenti al 31/12/2010. Occorrerebbe quindi aggregare almeno un altro comune. E se sì perchè non pensare a Castelnovo Monti? Infatti calza a pennello, anzi meglio con Castelnovo quanto scritto dal gruppo “Sì uniti” per assonanza di territorio, servizi, ACQUA (NON DIMENTICHIAMO CHE TOANO HA UNA GESTIONE AQUEDOTTISTICA INDIPENDENTE DA IREN). Sia Villa che Castelnovo sono ricomprese nel Parco nazionale. Su Castelnovo che Villa che Toano gravitano per servizi, ospedale, scuola. Le distanze e le linee di mezzi pubblici privilegiano i collegamenti Villa-Castelnovo piuttosto che Villa-Toano. Tutta la Valle del Lucola (Sologno, Cerrè Sologno, Carù, Primaore, anche Minozzo) gravitano su Castelnovo. E per ultimo l’unione sarebbe sufficiente per raggiungere e superare abbondantemente i 10.000 residenti.

    (mb)

  2. Cassandrone
    Che dire? Io avevo lanciato l’idea di un’unione con Castelnovo e Toano due anni or sono, sono quindi molto soddisfatto che possa essere riproposta. Aggiungo una cosa: l’unione con Toano e Castelnovo può essere un’unione strategica perché le forze degli uni vanno a compensare le debolezze degli altri, caratterizzando l’unione con il pubblico (Cast), l’imprenditoria privata (Toano) e l’ambiente con le sue potenzialità turistiche, andando ben al di là della mera gestione associata dei servizi che propone l’Amministrazione.

    (Massimiliano Coloretti)

  3. In parte d’accordo
    Se la scelta è limitata tra unione dell’alto Appennino o Toano concordo che la seconda sia preferibile per tutti i motivi citati dal gruppo di Fiocchi… Ma perchè non ipotizzare un’unione con Castelnovo…? Che offre più servizi, una migliore linea di trasporto pubblico (come numero di corse intendo) e condivide insieme a Villa territorio con il Parco nazionale, senza contare gli istituti scolastici superiori ecc. ecc. Neppure acqua può essere una giustificazione visto che Toano ha un suo acquedotto rurale… Quindi perchè questa ipotesi nen è stata presa in considerazione?

    (Commento firmato)

  4. L’acqua
    Se l’amministrazione comunale si impegnasse a “riappropriarsi” dell’acqua pubblica visti i numerosi acquedotti rurali ancora presenti sul territorio comunale allora un connubbio con Toano potrebbe avere un senso accomunati da questo… Altrimenti molto meglio Castelnovo sia per i numeri che questa unione porterebbe in fatto di abitanti (con conseguente peso a livello provinciale…) e sia per i servizi offerti dal capoluogo montano…

    (Commento firmato)

  5. Un consiglio al sindaco di Villa Minozzo
    Caro sindaco, non inventare nuove unioni che sono la somma delle sofferenze croniche della montagna. Proponi lo studio di fattibilità per la unificazione dei due comuni. Pensa al potere contrattuale che il sostituendo comune avrebbe verso la provincia, la regione. Ma viste le scelte coraggiose che hai saputo fare nelle ultime elezioni ammnistrative pensa allo sviluppo del territorio e al peso che avrebbe un costituendo comune verso i partiti. Pensa alla razionalizzazione dei servizi allo sviluppo del turismo. In buona sostanza pensa in grande.

    (Marino Friggeri, Alleanza per l’Italia)