Home Cronaca Fiumi di droga (sempre più spesso usata direttamente come moneta)

Fiumi di droga (sempre più spesso usata direttamente come moneta)

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Una trama sempre più fitta fatta di intrecci di persone e professionisti al di sopra di ogni sospetto. Ma soprattutto di un fiume di droga che da Castelnovo ne' Monti ha coinvolto l’intera provincia spostandosi anche in altre regioni italiane e fuori i confini nazionali, in un groviglio di spaccio e droga utilizzata come contante (in cambio di prestazioni sessuali o per il pagamento dei dipendenti o di prestazioni di manodopera) che sta vedendo i carabinieri della Compagnia del capoluogo montano, coordinati dalla dott.ssa Valentina Salvi, sostituto presso la Procura reggiana titolare dell’inchiesta, fare “Piazza Pulita”, come recita in codice il nome dell’operazione.

A rivelarlo l’ultima settimana di intenso lavoro dei Carabinieri che tra la bassa reggiana e il pesarese ha visto i militari castelnovesi, in collaborazione con i colleghi dell’Arma territorialmente competenti, operare tre interventi che hanno consentito l’arresto di 5 persone ed il sequestro di 800 gr. circa di cocaina, 3 kg. circa di marijuana ed oltre 15 kg di hascisc, di cui ben 12 trattati chimicamente. Novità assoluta quella del trattamento chimico dell’hascisc per il contesto reggiano.

"Numeri di assoluto rilievo - spiegano gli inquirenti - che vanno ad aggiungersi a quelli conseguiti a tra la fine e l’inizio del 2011: 17 persone arrestate, 41 indagati e 65 assuntori di stupefacenti in un inchiesta che si ricorda vedeva la cocaina in cambio di orge o a pagamento di prestazioni di lavoro".

Lo tsunami “Piazza pulita” risale ai giorni a cavallo del capodanno scorso. Dal 29 dicembre 2010 i carabinieri di Castelnovo ne' Monti, lavorando a stretto contatto con la Procura reggiana, hanno stroncato un vasto traffico di hascisc e cocaina che coinvolgeva, come accennato (tra arrestati, indagati e consumatori), un centinaio di persone, in prevalenza italiani abitanti nel capoluogo montano e nei comuni vicini dell’Appennino reggiano.

Un maxi blitz, quello del 29 dicembre, che non ha posto fine alle indagini: intento dei militari e della Procura era quello di far "piazza pulita" arrivando anche al successivo stadio che faceva confluire la droga in montagna.

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Le indagini quindi si sono spostate trovando l'8 febbraio scorso un ulteriore importante tassello. Tra Brescello e Poviglio infatti i carabinieri hanno arrestato due persone, sequestrando kg. 1,30 di hascisc (suddivisi in 42 ovuli e 8 panetti), 364 gr. di marijuana, 8 gr. di cocaina e 2.000 euro in contanti. In manette sono finiti i cittadini nigeriani Christopher Eromomene, 22enne, Benjamin Azonaobor, 18enne, entrambi senza fissa dimora.

L’11 febbraio dalla bassa reggiana le attenzioni dei carabinieri si spostano a Pesaro, dove hanno arrestato due persone (una delle quali appena giunta dal Brasile, dove si era rifornito di droga), sequestrando circa 800 gr. di cocaina, circa 1 kg di hascisc, 230 di marijuana e oltre 6.500 euro in contanti. In manette sono finiti il 38enne Enrico Suppa, residente a Pesaro, e il 25enne Michele Gasparini, residente a Castelcolonna (AN).

Infine, nella serata di lunedì 14 febbraio, ieri l'altro, i carabinieri sono “tornati” nella bassa, dove al culmine di una specifica attività investigativa hanno arrestato il cittadino portoghese Ferreira De Azenenedo Pedro Nuno, 35enne residente in Portogallo, sequestrando kg. 12,900 di hascisc trattato chimicamente, kg. 2,300 di marijuana, oltre 19.000 euro i contanti e 520 sterline inglesi.