Home Cronaca “Autotrasporto: rilevate irregolarità nella val d’Enza”

“Autotrasporto: rilevate irregolarità nella val d’Enza”

10
2

Dopo la costituzione, in Prefettura, a metà dello scorso anno (era il 16 giugno 2010), dell’“Osservatorio sull’autotrasporto” al quale avevano partecipato Provincia, Camera di commercio, Direzione provinciale del Lavoro, Inps e Motorizzazione civile, il presidente dell’Ente camerale Enrico Bini ha iniziato, in collaborazione con River Tagliavini, sindaco di Campegine, una serie di prime verifiche sulle imprese di autotrasporto con sede o unità locale in Val d’Enza. Lo scopo dell’Osservatorio è quello di mettere a sistema e confrontare le informazioni contenute nei registri dei diversi uffici che per competenza, con funzioni complementari, si occupano dell’autotrasporto e di prendere in esame le criticità che emergono per trovare eventuali possibili soluzioni.

“Già sul finire del 2009”, sottolinea Enrico Bini, presidente della Camera di commercio, da tempo impegnato sul fronte della legalità “sono pervenute agli uffici camerali diverse segnalazioni riguardanti fenomeni di abusivismo di imprese dell’autotrasporto. La costituzione dell’Osservatorio in Prefettura è stato un passaggio importante per la lotta all’illegalità nel settore perché consente di effettuare controlli in profondità ed individuare dove si annidano i problemi”.

Le verifiche condotte in stretta collaborazione tra il Corpo della Polizia municipale dell’Unione val d’Enza, coordinato dal Comandante Franco Drigani, e la Camera di Commercio ha dato i suoi risultati: di undici imprese controllate in tempo reale in condivisione con gli enti componenti l’Osservatorio dell’autotrasporto, sei presentavano una unità locale che operava di fatto sul territorio ma non dichiarata all’Ente camerale e un’impresa, iscritta solo per l’attività movimentazione terra, risultava esercitare ancora l’attività di autotrasporto precedentemente cessata.

Di queste undici imprese operanti sul nostro territorio soltanto tre avevano la sede legale nel reggiano; le altre dichiaravano la sede in provincia di Salerno, Napoli, Rovigo, Palermo, Roma e Crotone. Mantenere di fatto l’iscrizione presso le camere di commercio di provenienza, in particolare del sud, consente alle imprese di omettere qualsiasi comunicazione a quella di Reggio Emilia evitando così ogni tipo di controllo da parte degli uffici preposti e mantenendo i numerosi vantaggi fiscali ed economici destinati in particolare alle imprese del Sud quali sgravi fiscali e contributi statali, studi di settore più vantaggiosi grazie al coefficiente di territorialità; cuneo fiscale Irap con deduzioni, per dipendenti, doppie rispetto alle imprese che hanno sede legale a Reggio Emilia. Consente, inoltre, di evadere totalmente le imposte locali e/o regionali. Comportamenti illeciti che determinano concorrenza sleale.

“I risultati ottenuti in questi primi sei mesi di attività sono senz’altro lusinghieri”, afferma Enrico Bini, “indicano che il percorso intrapreso va nella giusta direzione per combattere in modo concreto l’abusivismo e la Camera di commercio proseguirà nell’attività di ricerca, analisi e controllo di altre imprese che operano irregolarmente sia sul territorio della Val d’Enza che sull’intero territorio provinciale”.

2 COMMENTS

  1. Ottimo lavoro
    Sono appassionato di economia-politica ma queste truffe non le sapevo e sono contentissimo del lavoro svolto perché riporta la concorrenza leale. Com’è possibile uno scandalo del genere? Non è possibile che io apra un’azienda al sud godendo dei benefici fiscali e poi mi sposti al nord tagliando i prezzi del 30-40%. Bisogna proseguire in questa direzione e indagare non solo sull’autotrasporto (settore in grande difficoltà anche per la concorrenza estera), ma anche sugli altri settori. Complimenti per l’ottimo lavoro.

    (Luca Malvolti)


  2. Sono soddisfatto in parte di queste operazioni e parlando con colleghi si è tutti d’accordo sul fatto che nonostante tutte le infrazioni rilevate alle aziende di trasporto, e intendo non infrazioni al codice della strada, continuano indisturbate a lavorare perchè quando i verbali arrivano dal prefetto e in motorizzazione da lì in poi passano mesi e mesi. Lo so che la burocrazia in Italia è un gigante, ma nel momento in cui siamo economicamente non ci permette di aspettare neanche un giorno per poter mettere ordine nel mondo del lavoro. Ringrazio le forze dell’ordine della val d’Enza per quanto fanno, visto che con tutte le scappatoie che ci sono per farla franca non è facile scoprire le irregolarità nel settore se non si è veramente preparati. Un grazie a Bini per la costanza con cui porta avanti questa guerra contro l’illegalità.

    (Marco Ferrari)