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Lupi & pecore

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Riceviamo e pubblichiamo.

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E' notizia diffusa di questi giorni della presenza del lupo in territorio casinese. Prendiamola per buona, giacchè è supportata da prove di pecore e caprioli sbranati. Ho letto sul giornale di un nonno preoccupato per l'incolumità del proprio nipotino e la cosa mi ha fatto tenerezza, riportandomi al mondo delle favole. Francamente (sono nonno anch'io) temo di più la "paura" del lupo che il lupo stesso.

Ho 68 anni e da parecchio tempo leggo giornali e vado per boschi, ma mai ho saputo di attacchi all'uomo da parte del lupo. Sarà perchè sono pochi e per tanto tempo quasi scomparsi, ma pare accertato che il lupo non attacca l'uomo, ma lo teme. Sui giornali, invece, si leggono periodicamente notizie di vittime umane causate da piccoli insetti come zecche o api, ma, peggio ancora, da docili animali da casa o cortile che spesso teniamo a contatto diretto di adulti e bambini. Alcune razze di cani pericolosi (statisticamente parlando) passano in modo imprevedibile dallo stato di quiete a una aggressività pericolosa e si comportano come "LUPI".

A quella ragazza o signora che (sempre dal giornale) ha deciso di non passeggiare più nei sentieri dei boschi ma di scegliere la strada asfaltata più sicura perchè frequentata da persone e auto, consiglierei una prudenza maggiore in quanto le statistiche annoverano più vittime da "auto" che da attacchi di lupi. Stia tranquilla e vada per boschi: una sola attenzione deve fare e cioè non si vesta da Cappuccetto Rosso! Per tutti valga la regola di comportarsi in modo normale e non da "pecora". Solo così apprezzeremo questo magnifico animale che ha tutti i diritti di convivere con l'uomo.

(Ugo Viappiani)

22 COMMENTS

  1. Ah… i giornali
    No, non mi travestirò da Cappuccetto Rosso ma lei non creda a tutto quello che legge… Il virgolettato non mi appartiene ma credo si dovesse riempire la pagina. Se vuole la invito nelle mie passeggiate ma non vestito da lupo visto che son pecora…

    (Alessandra Moscatelli)

  2. Caro lupo, ti scrivo…
    Condivido pienamente il pensiero di Ugo Viappiani, sono felice per il ritorno del lupo sulle nostre montagne. Un evento importantissimo per la valorizzazione e gli equilibri del nostro amato Appennino. La loro presenza, come predatori, può in parte evitare il dover giustificare vere e proprie “mattanze” di caprioli da parte dei cacciatori. Hanno scritto del lupo: “Il lupo è un grande riequilibratore dell’ecosistema, perciò la sua presenza non può che portare benefici”. ”Non vi è nessun pericolo per la popolazione, perché è sicuramente il lupo ad essere spaventato dall’uomo, non creiamo psicosi, nessun ‘al lupo, al lupo’, non alimentiamo falsi allarmismi, non vi è la certezza che il lupo attacchi l’uomo; piuttosto è possibile il contrario”. “E’ un grande risultato, nel senso che riequilibrerà le popolazioni selvatiche”.
    Ancora una volta spiace constatare che la disinformazione e i pregiudizi spingano popolazione e alcuni giornalisti compiacenti a svilire l’immagine di questo splendido animale. La mia speranza è che vinca la sensibilità, il buon senso e la consapevolezza che questo splendido animale è un fiore in più del nostro meraviglioso Appennino.
    VIVA IL LUPO!

    (Luca P.)

  3. I veri pericoli
    Concordo totalmente col signor Viappiani. Aggiungerei che il lupo aiuta anche, in modo naturale, a tenere sotto controllo il numero degli ungulati (il capriolo in particolare) e senza alcun pericolo per l’uomo). Mentre la caccia, visti i numerosi incidenti che si verificano ogni anno in tutta Italia, alcuni purtroppo anche mortali (e anche nella nostra provincia), può causare pericoli anche a chi nel bosco va solo per passeggiare…

    (G.S.)

    P.S. – Inviterei gli enti competenti a darsi una mossa per la costruzione del canile nell’area montana, visti che cani randagi, malnutriti e che, al contrario del lupo, non temono l’essere umano, possono sì diventare pericolosi (come purtroppo testimoniato da alcuni fatti di cronoca avvenuti nel sud Italia).


  4. Perfettamente d’accordo con Ugo: non capisco come si possa fare campagna su un tema del genere ascoltando solo (con tutto il rispetto) gente dei paesini e nessun esperto/studioso che conosca davvero la specie. Almeno dal 1800 ad oggi in Italia non è mai stato statisticamente censito alcun attacco da parte di lupi ad esseri umani: attaccano, è vero, se ne hanno occasione i greggi di pecore e per questo sono stati dall’uomo sempre malvisti e circondati da una leggendaria aura di malvagità. Ma ben più pericolosi sono, ad esempio, i cani randagi o rinselvatichiti: se il lupo infatti, come ben afferma Ugo, teme l’uomo e fugge alla sua vista, il cane invece non lo teme. Sempre a proposito di statistiche sarebbero nel mondo ogni anno circa un milione le aggressioni subite da uomini da parte di cani, randagi ma più spesso domestici: verso i cani infatti c’è un “sentire comune” opposto rispetto al lupo. Lo si vede sempre come animale buono e tranquillo e ciò a volte induce a prenderlo “sotto gamba”. Per quanto mi riguarda, io cammino spesso, in questo periodo anche quando si è già fatto abbastanza buio, e proprio nei dintorni di Casina, ma vi assicuro che temo di più di essere “stirato” da una macchina che magari non mi vede (nonostante indossi, se esco di sera, il “gilè” catarifrangente…) che non di essere aggredito da un lupo.
    Inoltre sono anche altre le inesattezze/imprecisioni che mi sono balzate all’occhio rispetto agli ultimi, allarmistici articoli usciti: primo, si dà per certo che le carcasse di capriolo rinvenute siano ad opera di lupi e si esclude a priori l’ipotesi di gruppi di cani randagi o rinselvatichiti: secondo, si dà ancora per scontato che i lupi abbiano assalito e sbranato i caprioli, mentre potrebbero anche aver fiutato e rinvenuto un capriolo già morto ed esserselo mangiato, dato che si nutrono senza problemi anche di carcasse; terzo, si lascia pensare che siccome sono stati avvistati lupi a Leguigno, Cortogno, la Pinetina di Vezzano, Trinità di Canossa, ci siano branchi sparsi ovunque, mentre un lupo o una famiglia di lupi ha un “areale” di caccia e di spostamento vastissimo. Possono percorrere anche 50 chilometri in un giorno. Insomma, credo davvero che se si volesse fare informazione si dovrebbero cercare informazioni precise e non affidarsi alle chiacchiere di paese. Per quelle c’è già il bar…

    (ElleTìDue)


  5. Sono spessissimo in giro per monti e boschi, anche in zone molto remote. Spero sempre di trovarmi a tu per tu con un lupo, ma finora so di essergli passato molto vicino ma lui mi ha evitato perchè nel suo dna c’è scritto a lettere cubitali che l’uomo lo deve evitare… perchè nei secoli ci ha sempre rimesso lui. Spero che adesso non parta la psicosi del lupo, una delle tante che periodicamente si diffondono tra la gente in maniera completamente insensata. C’è chi queste piscosi le fomenta, ma cerchiamo di ragionare e soprattutto di informarci. Abbiamo tra noi Willy Reggioni, uno dei massimi esperti di lupi; perchè non fargli una bella intervista a riguardo?

    (Roberto Tedeschi)


  6. Ho avuto la FORTUNA di incontrare il lupo in tre luoghi e momenti diversi e mai c’è stato incontro più emozionante. Si è trattato, ogni volta, di pochi secondi dove ci siamo guardati negli occhi e penso (o spero) che anche il lupo abbia provato le medesime mie emozioni. Poi, quasi snobbandomi o compatendo la mia razza, ha voltato le spalle andandosene al piccolo trotto. I luoghi? Castagneto, Lagrimone e Scurano e penso che quest’ultimo, davvero un bellissimo animale, sia quello che venne poi trovato avvelenato.

    (Giordano Simonelli)


  7. Leggo con piacere che c’è ancora qualcuno che apprezza questo animale… Signori non abbiate timore dei lupi… continuate a camminare nei boschi e a far “respirare” la natura ai vostri figli e ai vostri nipoti… ve ne saranno grati… e i lupi non vi attacheranno perchè saranno loro i primi a scappare quando e se mai li incontrerete… Pensate, io è da quando son piccola che ho il desiderio di incontrarne uno…

    (Monica Casalini)

  8. L’Appennino non è l’Alaska
    Certo, a leggere Jack London non c’è da stare così tranquilli, ma qui siamo in Appennino e non in Alaska. Fortunatamente finché ci saranno caprioli, daini e altri animali il lupo avrà di che mangiare e potremo girare nei boschi senza problemi.
    Certo, se la caccia selettiva dovesse arrivare a ridurre troppo il numero dei capi presenti sul territorio, nel prossimo futuro l’attenzione del lupo potrebbe rivolgersi anche verso di noi, ma è solo un’iperbole. Una proposta: perché la caccia selettiva non la lasciamo fare solo a loro?

    (M.S.)

  9. Lupi
    Concordo in pieno con ElleTìDue. I caprioli o greggi sbranati spesso sono dovuti non al lupo, ma molto più probabilmente a cani randagi, questi sì pericolosissimi per l’uomo… Anche io nei miei giri ho molta più paura ad incontrarmi faccia a faccia con qualche branco di randagi che con un lupo… Anzi… spero prima o poi di vederlo.

    (Stefano Cuccolini)

  10. Anche qua è arrivata la luce elettrica…
    Non capisco come siate caduti nello “strillo” di quel “giornale” le voci di lupi nella zona sono arrivate dai giornali senza che noi sapessimo nulla… Eppure abitiamo qua… L’unico di cui ho nota è quello di Hermann Hesse…

    (Alessandra Moscatelli)


  11. Condivido pienamente quanto espresso nei commenti, purtroppo c’è molta disinformazione su questo bellissimo amimale. Io spesso vago per monti e boschi anche in solitaria e non ho mai avuto problemi. Una volta ne ho incontrato un esemplare e lui una volta vistomi ha cambiato direzione. Spero che notizie come quelle del giornale non contribuiscano a inutili allarmismi, ma piuttosto dovrebbero servire ad apprezzare maggiormente questi animali e tutta la Creazione.

    (Ettore Razzini)

  12. Sicuramente avrà ragione Lei Sig. Viappiani…
    Ma mi creda, per il sottoscritto che ama correre nei percorsi interessati dagli ultimi avvistamenti (Casina e Cortogno), il pensiero di poter incontrare uno o più lupi quantomeno mi turba. Se mi dovesse capitare, comunque, sarà mia cura trasmetterLe le sensazioni provate…

    (Matteo Domenichini)

  13. Commento generico
    Credo che i lupi vadano bene per la biodiversità, ma se dotati di Chip Gps, che permetta di rintracciare il branco e monitorare la vicinanza all’uomo. Conosco personalmente un pastore, della mia zona (non descritta per privacy), che ha subito una perdita di una ventina di capi durante l’estate al pascolo. Inoltre, in zona Casina/S. Giovanni, oltre ai caprioli in questi giorni giunge voce di altri animali sbranati dai lupi, in particolare della specie bovina. Fatte queste due brevi premesse, non voglio essere considerato come un guastafeste o il critico di passaggio, ma vorrei far notare a tutti gli amanti dei lupi che questo animale è sì bello esteticamente, necessario al ripopolamento della fauna, originario della nostra zona, ma… un carnivoro. Mangia carne. Non radicchi e erba medica come i caprioli o i cervi. Pertanto, ritengo sia doveroso controllare e segnalare la presenza di branchi di lupi di passaggio sul territorio, in quanto fonte di pericolo per le attività produttive localizzate nel nostro Appennino. Credo che ci siano organi addetti al risarcimento dei danni provocati agli allevamenti dai lupi, ma volgo l’occhio anche agli allevatori che lasciano in tranquillità gli animali al pascolo. Chiudo, sperando che la mia frase non venga fraintesa, dicendo: “E’ bello in ugual misura vedere un lupo che attraversa la strada e uno che sta sbranando un tuo vitello o una tua pecora?”. “Si provano le stesse emozioni?”.

    (Marco)

  14. Un commento per niente generico
    Marco, che non conosco, ha scritto un bellissimo commento che condivido al 100%: vanno bene i lupi ma teniamo conto che sono carnivori e che quindi andrebbero controllati in tempo quasi reale dalle autorità competenti perché non facciano danni all’uomo e ai suoi animali. O vogliamo che le terre alte diventino il cimitero degli uomini per accontentare 4 cittadini che in estate vogliono salire in montagna per provare l’ebbrezza del pericolo?

    (Francesco)

  15. Un commento generico
    Quello che dice il signor Francesco è fantascienza, in quanto come già evidenziato in molti commenti il lupo non attacca assolutamente l’uomo; inoltre in tutta Italia dalle informazioni che attualmente so ne esistono circa 500 esemplari (un po’ pochini). Come ho già detto io stesso sono “sopravvissuto” a un felice incontro con questo esemplare e anche ieri ho avuto modo di seguirne le tracce sulla neve in un canalone del Cusna e sono ancora vivo, nonostante fossi solo.

    (Ettore Razzini)

  16. Caro lupo, dove sei?
    Da anni percorro a varie velocità i sentieri del nostro Appennino e da sempre avrei desiderato poter incontrare uno di questi splendidi animali, ma, ahimè, non ho mai avuto la fortuna. Purtroppo sono troppo schivi all’uomo, suo predatore, per mostrarsi alla vista, e solo colpi di fortuna ne permettono l’incontro. Incontro che, a detta di chi lo ha vissuto, dura appena il tempo di una emozione…
    Stimato Paciàrin, sono con te.

    (Fabrizio Silvetti)

  17. C’era una volta “Il lupo teme l’uomo e fugge alla sua vista…”, ma ora non c’è più
    Sarà che anche loro si sono adeguati ai tempi, ma a me pare che questa nuova, nuovissima generazione del simpatico predatore non abbia poi così tanta paura dell’uomo cattivo… La favola di Cappuccetto Rosso e il cacciatore non deve essere più di moda tra le lupe madri di oggi. A conferma @Lhttp://www.youtube.com/watch?v=5hLvElolD2Y&feature=related@=ecco un video#L che arriva da S. Giovanni di Querciola, girato circa 2 anni fa. E’ notte, una coppia di giovani lupi si avvicinano, incuriositi, ad una macchina a fari accesi che aveva appena fermato la sua corsa per riprendere i due animali. Di sicuro non appaiono aggressivi, ma ciò che intendo sottolineare è che difficilmente i lupi di 150, 200 anni fa sarebbero andati a curiosare… Loro l’uomo cattivo lo conoscevano e lo temevano veramente. Questi, sbucati dal nulla, proprio no. Due anni dopo la popolazione di lupi è notevolmente aumentata. Sempre in zona è stato avvistato un intero branco. Se penso che quando facevo le elementari mi addentravo nella vasta vallata sotto casa da solo o in compagnia di qualche coetaneo… che belle e spensierate avventure… Ora non farei fare di certo il Cappuccetto Rosso a mio figlio… Se si avvicinano ad una vettura in moto non ditemi che, specie se in branco, scapperebbero di fronte a dei bambini.
    In conclusione, speriamo che la tecnica della clonazione non riesca mai ad ottenere i risultati ipotizzati nel celebre film Jurassic Park…. So già che ci direbbero “ma cosa vi lamentate, in milioni di anni nessun dinosauro ha mai assalito un uomo…”.

    (Andrea)

    P.S. – Tanto che ci sono mi tolgo un altro sassolino: spesso da bambini in primavera giocavamo rotolandoci nell’erba dei campi… Se lo fai oggi ti riempi di zecche (per questo si ringraziano cervi, daini, caprioli ecc…).

  18. C’era una volta “Il lupo teme l’uomo e fugge alla sua vista…”, ma ora non c’è più
    Caro Andrea, ho apprezzato le sue riflessioni e visto con piacere il video, molto interessante. Comunque volevo fare alcune riflessioni anch’io. I dinosauri non hanno assalito l’uomo perchè non c’era l’uomo al tempo dei dinosauri. In quanto alle zecche, spesso portate da caprioli daini e cervi, se l’ecosistema fosse più equilibrato, proprio con qualche lupo in più, ce ne sarebbero meno e quindi meno zecche. Ricordiamoci che muoiono più persone, in particolare bambini, sbranate da cani domestici, uccisi da delinquenti lungo la strada, violenze all’interno delle famiglie, dove dovrebbe essere in realtà un luogo sicuro, ecc. I lupi dovrebbero essere in realtà una delle ultime nostre paure, soprattutto per quanto riguarda l’incolumità dei figli. Ovviamente potrebbe anche accadere che un lupo provochi danni a un uomo in futuro, ma le statistiche dimostrerebbero che si tratterebbe di un evento più unico che raro, al contrario delle cose sopra citate.

    (Ettore Razzini)

  19. Per il sig. Andrea
    Sig. Andrea, è più probabile che i suoi e i nostri figli vengano aggrediti dal pitbull del vicino di casa piuttosto che da un lupo… Questo ovviamente non preclude che questo possa avvenire ma sarebbe solo una casualità, un’eccezione; i pericoli per i nostri figli sono ben altri, concentriamoci su quelli… Cani randagi, pirati della strada e delinquenti vari… Sulla questione zecche senza dubbio condivisibile forse merita una riflessione in più, ossia perchè caprioli e daini hanno trovato nel nostro territorio terreno così fertile? Proprio perchè abbiamo fatto quasi completamente sparire i predatori naturali come lupi,volpi e rapaci e questo ha fatto sì che gli ungulati si moltiplicassero a dismisura e di conseguenza anche i loro parassiti.

    (P. Prandi)