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“Sulla centrale a biomasse di Fora di Cavola se ne sono sentite di tutti i colori”

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Dal periodico “La Smenta”, organo del comune di Toano, del corrente mese, in distribuzione da qualche giorno, traiamo il seguente intervento del sindaco, Michele Lombardi, pubblicato in prima pagina. Si riferisce alla vicenda dell’ipotizzata centrale a biomasse di Fora di Cavola, di cui tanto si è parlato. Il primo cittadino la riassume con chiarezza, punto per punto, non mancando di puntare il dito su chi ha messo in atto atteggiamenti definiti “minacciosi”. Il documento ci è parso interessante da riprendere e proporre ai nostri lettori.

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Cari concittadini, ritengo doveroso utilizzare questo spazio per spiegare i motivi e le ragioni che hanno portato la nostra Amministrazione a dire no, almeno per il momento, al progetto di centrale a biomasse di Fora di Cavola. In questi mesi giornali e televisioni locali hanno riempito pagine e pagine con questo argomenti e probabilmente ne avrete davvero “sentite” di tutti i colori.

Quando una Amministrazione arriva a prendere una decisione drastica non lo fa mai a cuor leggero, altrimenti si avrebbe un esempio di cattiva amministrazione. Devo dire che il sottoscritto, almeno fino a qualche mese fa, era abbastanza favorevole al progetto, seppur con dubbi e riserve (era importante capire, soprattutto, quanto elevato poteva essere l’inquinamento prodotto dalla combustione delle biomasse). Si sono però verificate (e anche “non verificate”) alcune situazioni che ci hanno spinto ad adottare la variante al Piano regolatore generale e quindi a bloccare il progetto.

Eccole.

- Non è stata ascoltata la nostra richiesta di fare, con la centrale, anche il teleriscaldamento. Dopo la visita che abbiamo fatto alla centrale a biomasse di Dobbiaco (BZ), ci eravamo infatti resi conto che il teleriscaldamento, oltre a rappresentare una opportunità di risparmio economico per molte famiglie, poteva davvero portare a quella compensazione ambientale tanto auspicata da molti cittadini (per dirla in breve: se inquino bruciando le biomasse, tolgo un’altra fonte di inquinamento teleriscaldando, perché spengo le caldaie a metano e a gasolio).
- Non è stata condivisa l’ipotesi, da noi avanzata, di indire un referendum a livello comunale. Questo strumento era ed è, per noi, importantissimo, perché dà la possibilità ai cittadini di esprimere la propria opinione su argomenti così delicati ed importanti.
- Nessuna risposta concreta, e precisa, è arrivata alla nostra richiesta di ricevere un adeguato ritorno economico per il Comune, nel caso i cittadini avessero espresso parere favorevole alla centrale.
- Non è vero che la centrale avrebbe creato numerosi posti di lavoro: la stessa Iren ipotizzava un numero massimo di quattro o cinque dipendenti.
- Non è vero che le biomasse sarebbero arrivate solo dalla zona montana. Già nelle bozze di progetto emergeva chiaramente che il combustibile sarebbe giunto anche dai grandi centri prossimi alla pianura (Scandiano, Casalgrande e forse anche Reggio Emilia).
- Si sono verificate alcune situazioni a dir poco spiacevoli. Indebite pressioni, minacce (quella più grave, da parte della Comunità montana, di “bypassare” il Comune di Toano), riunioni “segrete” tra sindaci (nelle quali si discuteva se rispettare o meno la nostra volontà), alle quali il nostro Comune non è stato invitato.

Abbiamo davvero avuto la spiacevole impressione che, se non avessimo adottato adeguati strumenti, il progetto ci sarebbe stato imposto, contro la nostra volontà e quella dei nostri cittadini. A questo punto, se non ci saranno cambiamenti sostanziali, difficilmente si potrà “far marcia indietro”. E’ per questo motivo che il nostro Comune ha proposto alla Regione, erogatrice dei finanziamenti, di spostare gli stessi su altre fonti di energia rinnovabile (peraltro già previste), quali il fotovoltaico o l’idroelettrico, che possono essere concretizzate a Fora di Cavola e che, sicuramente, avrebbero un impatto sull’ambiente molto più ridotto di quello che può avere una centrale a biomasse.

Queste considerazioni, oltre che con la Regione, andranno condivise con la Provincia. In tal senso è doveroso un apprezzamento nei confronti dell’assessore provinciale Mirko Tutino. Pur con opinioni parzialmente diverse dalle nostre, ha comunque dimostrato rispetto per le nostre decisioni e ha proposto, recentemente, alcune possibili soluzioni alternative (da valutare), nell’ottica di non disperdere il finanziamento regionale previsto per l’area di Fora di Cavola.

(Michele Lombardi, sindaco di Toano)

3 COMMENTS

  1. Complimenti
    In totale controtendenza al periodo storico e politico in cui stiamo vivendo, rassicura vedere che c’è ancora chi, nel ruolo di sindaco, prova veramente a tutelare gli interessi della comunità che rappresenta, anche e soprattutto quando si tratta di prendere decisioni difficili come questa.

    (Cinzia)

  2. Complimenti x 2
    Un plauso all’Amministrazione comunale di Toano e al sindaco Lombardi; un esempio di tutela per la comunità toanese che i cittadini si ricorderanno… e che dovrebbero segnarsi anche le altre amministrazioni della comunità montana intente solo a raccogliere finanziamenti a discapito della salute dei cittadini residenti nei paraggi della Gatta. Una domanda sorge spontanea… Ma Toano, Villa Minozzo, Baiso e in parte anche Carpineti che hanno da spartire con l’alto crinale e con la SS 63?

    (Luca B.)

  3. Complimenti
    Il sindaco deve per prima cosa essere garante della salute dei cittadini. Il sindaco in questione è una persona che stimo per la semplicità e il coraggio di tornare sulle sue decisioni una volta informato. Tanto di cappello a chi sa ascoltare e crede che non si impara mai abbastanza. Bravo Michele.

    (Mattia Rontevroli)