Riceviamo e pubblichiamo
L’intervista al professore Lupatelli è da valutare con attenzione in quanto trattasi di professionista competente che da alcuni anni in particolare, vive molto da vicino la vita sociale, economica e culturale del nostro Appennino.
In particolare l’accento sulla importanza dei servizi al fine di attrarre famiglie giovani a stabilirsi in montagna credo sia uno degli elementi effettivamente determinanti.
Vorrei segnalare, dal mio punto di vista, alcune sottovalutazioni, o dimenticanze, che trovo anche da parte del professor Lupatelli, ma che rilevo spesso in altri che si occupano del nostro Appennino con accenti tendenti all’ottimismo.
E mi riferisco ad una generale sottovalutazione di tre elementi a mio avviso dirimenti e comunque significativi che non possono sfuggire guardando le “curve”, non momentanee dei “diagrammi” che ci indicano l’andamento dei residenti nei Comuni della nostra Unione Montana:
1) La discesa a picco di tre Comuni Ventasso, Villa Minozzo e Vetto;
2) La stazionarietà mediamente degli altri Comuni;
3) La decisa ascesa del Comune di Casina da oltre un quinquennio.
Premesso che la demografia non è tutto, ma un indicatore fondamentale per il nostro futuro, a me questi tre punti sopra indicati dicono cose piuttosto evidenti.
Anzitutto non si valuta a sufficienza la drammaticità della situazione e la sostanziale differenza tra il crinale appenninico e la media montagna; la decadenza e mancanza di alcuni servizi primari nel capoluogo di Castelnovo ne Monti e la rarefazione nei restanti Comuni di fondamentali sevizi particolarmente di sanità territoriale; che la diffusione della banda larga, che è già attiva da tempo in varie realtà anche periferiche, sembra non essere determinante; che continua una misconoscenza, a me incomprensibile, della fondamentale importanza di una viabilità scorrevole e moderna da Reggio al crinale.
Sarà un caso che Casina, unico Comune in netta controtendenza, disponga di un collegamento viario con la pedemontana e la città che permette un pendolarismo accettabile?
E vorrei sottolineare che io non valuto affatto come altri elementi di prospettiva quali la qualità della vita o delle crescenti sensibilità ambientali siano importanti e da considerare, semplicemente non capisco come siano in contrasto con quanto da me modestamente indicato.
E soprattutto l’urgenza di interventi strutturali mi pare più concretamente capace di affrontare in tempi urgenti che non possono attendere i tempi di processi più lunghi che potrebbero arrivare, almeno a “crinale morto”.
Claudio Bucci