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Daniele Marazzi: un ammaliatore di api

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Ricevere un premio fa sempre piacere. Se poi è un oscar, ancora meglio. Non sarà la famosa statuetta che viene consegnata agli attori ma Daniele Marazzi, di Villa Minozzo, ne ha ricevuta una.

A premiare l’imprenditore dell’Appennino è stata la Coldiretti con l’Oscar Green a Daniele Marazzi di Villa Minozzo per l’azienda agricola Terra Antica nella categoria “Custodi d’Italia" che riconosce la riconosce la resilienza e l’impegno nella salvaguardia del territorio attraverso pratiche agricole innovative e sostenibili.

«E’ un oscar meno prestigioso ma fa sempre piacere – le parole di Daniele Marazzi – è un premio che mi è stato dato per l’attività che svolgo in un territorio svantaggiato come può essere la montagna».

 Di che lavoro si tratta?

Sono un apicoltore ed ho la mia attività a Carniana nel comune di Villa Minozzo e in più sto cercando di aprire un laboratorio di pasticceria a base di miele a Fora di Cavola.

Da dove nasce questa idea?

Era un hobby che aveva mio nonno e che ha passato a mio padre. Mio padre a sua volta mi ha chiesto di andare con lui a vuotare le cassette e piano piano è arrivato anche per me l’amore per le api.

Cosa faceva prima di fare l’apicoltore?

Impianti fotovoltaici con i miei fratelli. Poi è scattato l’amore per le api e mi sono concentrato solo su di loro. Dal 2012 ho iniziato con loro e ne sono soddisfatto, è un modo di vivere un po’ diverso ecco.

Dunque è un ammaliatore di api?

Questo termine mi fa sorridere perché le api non sono sempre di buonumore e ammaliarle non è semplice. Però sono incredibili, sono belle ma come tutti gli animali (seppur insetti) hanno una propria personalità. Reagiscono agli stimoli e hanno un proprio modo di comportarsi. Se sono arrabbiate ti pizzicano oppure ti girano semplicemente intorno senza fare nulla se non lo sono. Poi ogni casetta ha un proprio carattere, un proprio modo di agire, una propria personalità. Ci sono quelle che vanno curate maggiormente, quelle che soffrono meno, quelle che sono più nervose e quelle che sono più pacate. Poi lo si vede dal lavoro che fanno e dalla produzione. Ma questo è più un particolare tecnico.

Quante cassette ha?

Circa 250-300 di più sarebbero difficili da gestire da solo. Ho superato le 300 cassette alcune volte ma è veramente complicato dopo il lavoro da gestire. Sono da monitorare almeno una volta a settimana e non è semplice.

 Fa anche nomadismo?

No al massimo arrivo a Busana. L’ho fatto alcune volte ma poi il gioco, per così dire, non vale la candela e basta un acquazzone per distruggere tutto. Con questo meteo pazzo è meglio rimanere in zona in modo da riuscire a gestirle.

 Le api si ammalano?

Si come tutti gli insetti e vanno curate. Soprattutto vanno curate dalla varroa che è un parassita che uccide le api. E’ una sorta di zecca che arriva dall’Asia contro la quale le nostre api non sono ancora in grado di difendersi e dunque vanno trattate in modo da pulirle. Io sono biologico per cui ho solo determinati strumenti per combattere questo parassita, chi non lo è ne ha altri.

Oltre alle api, ha detto che ha anche un laboratorio?

Non ancora. Nel senso che vorrei aprire un laboratorio di pasticceria (panettoni, pandori, colombe e prodotti lievitati) e mi auguro di essere pronto per Pasqua. Avrei voluto aprire per Natale ma non tutto si riesce a fare e dunque mi sposto su Pasqua.  Un laboratorio dove lavorare il miele e farlo conoscere in cucina. Il miele è un alimento molto duttile che potrebbe essere utilizzato maggiormente ma che invece, secondo me, non viene sfruttato più di tanto. A questo proposito ho effettuato un corso all’Alma per capire come utilizzarlo bene e mi auguro proprio, in primavera, di riuscire ad aprire il laboratorio. Del resto la pasticceria è un’altra delle mie passioni.

 Ed ha anche una casa vacanze giusto?

Esatto. E’ una casa la nostra vecchia casa dei nonni che è immersa nel bosco. Non pensavo ottenesse così tanti consensi e visitatori. Poi ho trovato bellissimo vedere queste persone che arrivano stanche, arruffate con la fronte aggrottata e se ne vanno felici, sorridenti e con la fronte distesa. Una sorta di posto rigenerativo. Grazie poi a questa casa vacanze in molti hanno scoperto il vero miele. Dico vero perché quello industriale ha un sapore diverso da quello prodotto da un produttore locale. In molti rimangono sorpresi. Per cui si faccio tante cose ma cerco di fare sempre il passo lungo quanto la gamba e piano piano spero di realizzare un po’ tutto quello che vorrei.