Un venerdì all’insegna della musica, letteratura, storia e paesaggio alla sala polivalente di Vetto dove, alle 18, si terrà l’evento “I dodici giorni di Natale”.
Il progetto, relativo ai beni sonori della tradizione orale della valle dell’Enza e della valle del Cedra, da seguito al convegno del 23 settembre 2023 promosso dall’Istituto M&D (per la conservazione divulgazione della ricerca musicologica) diretto dal soprano Teresa Camellini in collaborazione con il comune di Vetto, durante il quale venne presentato un progetto triennale alla presenza dell’Assessorato alla cultura regionale.
La rassegna dei canti della tradizione orale, oggetto di un fondo di ricerca intitolato allo studioso Marcello Conati, presentata in Provincia il 22 marzo scorso alla presenza dei giornalisti, tra i quali Gabriele Arlotti anche in veste di conduttore degli spettacoli dei gruppi vocali, si ripresenta a Vetto con lo spettacolo di Natale in cui sono coinvolti gli alunni della scuola primaria, gli allievi dell’Accademia Orfeo dell’M&D e il trio Armonie dell’Appennino condotto da Attilio Lutero.
Giuseppina Gentili, dirigente dell’Istituto Comprensivo, ha accolto con interesse alcuni appuntamenti di formazione condotti da Teresa Camellini nella scuola primaria di Vetto. Un’occasione per esaminare alcuni dei documenti sonori del fondo relative alla tradizioni natalizie dell’Appennino, alcuni dei quali ancora inediti.
Venerdì, alle 18, sul palco della sala polivalente si troveranno 60 bambini per cantare e suonare insieme agli ospiti di Monchio delle Corti con un titolo inedito per queste valli: I dodici giorni di Natale.
Parteciperanno all’evento gli alunni della scuola Primaria di Vetto, gli allievi dell’Accademia Orfeo dell’Istituto M&D (per la conservazione e divulgazione della ricerca musicale) e del gruppo vocale Armonie dell’Appennino di Monchio delle Corti.
Il sindaco di Vetto Fabio Ruffini, la dirigente dell’IC Busana Giuseppina Gentili, la direttrice dell’Istituto M&D(per la conservazione e divulgazione della ricerca musicale)
Teresa Camellini e Loris Lepri del settore patrimonio culturale Emilia-Romagna