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Elda racconta: il Vangelo di San Matteo

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Giuseppe, che era un uomo giusto, quando seppe che Maria era incinta, pensò che nella sua ingenuità la Madonna fosse caduta in qualche tranello e pensava di licenziarla in gran segreto, per non farle del male, era così giovane e ingenua e poi lui nel suo profondo del cuore l’amava.

Quando aveva deciso, ed era pronto per farlo, ecco che in sogno, ma forse era una visione, gli apparve l’Angelo del Signore che gli disse:

“Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria come tua sposa, perché quel che è generato in lei è opera dello Spirito Santo. Essa partorirà un figlio che chiamerai Gesù: Egli infatti salverà il tuo popolo da tutti i suoi peccati”.

Tutto questo avvenne, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

“Ecco la Vergine partorirà un figlio che sarà chiamato “Emmanuele” che significa “DIO è con noi”

Giuseppe allora prese con se la sua sposa, la quale senza che mai appartenesse a lui, fin che non fu nato, partorì un figlio che lui chiamò Gesù che in ebraico significa “Dio Salva”.

Quando Maria Santissima, seppe di aspettare il figlio dell’Altissimo, non divenne superba, anzi dimostrò una bontà ancor maggiore verso gli altri, quando seppe che Elisabetta sua vecchia e lontana parente, aspettava un figlio, partì da casa facendo chilometri e chilometri nel deserto per andarla ad accudire.

Appena Elisabetta udì il saluto di Maria il figlio che aveva in grembo sussultò di gioia e lei mettendosi in ginocchio disse:

“Benedetta sei tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, come mai questo dono? Che la madre del mio Signore venga a me?”

Maria rispose:

“L’anima mia magnifica il Signore,

E il mio spirito esulta di gioia in Dio mio salvatore

Perché Egli ha rivolto gli occhi alla bassezza della Sua serva

E così da questo momento mi chiameranno Beata tutte le generazioni

Perché Colui che è potente ha fatto per me grandi cose ed è Santo il Suo Nome

E la Sua misericordia si estende di generazione in generazione su coloro che lo temono.

Queste parole della Vergine formano un inno il “Magnificat”

Con Elisabetta, Maria restò tre mesi.

Adesso però vi devo raccontare di Elisabetta e Zaccaria suo marito che erano due santi, che rispettavano la legge del Signore, non avevano avuto figli ed essendo avanti con l’età non ne aspettavano più.

Iddio però volle che diventassero genitori di quel grandissimo profeta, Giovanni, il quale come il banditore di un re, andava avanti al Messia per preparargli la strada.

Zaccaria, era uno di quei sacerdoti che si prendevano cura del Santuario, mattina e sera accendeva il candelabro e metteva l’incenso sull’altare.

Un giorno l’Arcangelo Gabriele gli apparve e gli disse:

“La tua preghiera è stata ascoltata tua moglie Elisabetta partorirà un figlio a cui metterai nome Giovanni, egli sarà grande presso Dio e sarà pieno di Spirito Santo”

Zaccaria non credette una parola di tutto ciò, allora l’Arcangelo gli disse:

“Io sono Gabriele e sto presso Dio, tu non mi hai creduto, perciò resterai senza parola fin che ciò non avverrà.

Intanto a suo tempo Elisabetta ebbe un figlio e dopo otto giorni per legge dovevano dargli un nome. Tutti i parenti volevano si chiamasse come il padre “Zaccaria”, ma Elisabetta si opponeva doveva chiamarsi Giovanni.

Allora diedero una tavoletta a Zaccaria in modo che scrivesse il nome prescelto da lui.

Egli scrisse Giovanni e nello stesso tempo gli ritornò la voce e si mise a lodare Dio.

Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito e cresciuto che fu si ritirò nel deserto fino al giorno che si doveva manifestare in Israele e preannunciare la venuta del Cristo.

(Elda Zannini)