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in biblioteca a Carpineti

Toccante approfondimento sul tema femminicidi

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E’ stata una giornata di intense riflessioni quella svolta sabato scorso 30 novembre 2024 in biblioteca a Carpineti, dove gli organizzatori (che ringraziano relatori, ospiti, associazioni e pubblico presente) hanno proposto un prezioso e toccante approfondimento sul tema femminicidi.

Il sindaco di Carpineti Giuseppe Ruggi ha aperto l’incontro con il saluto ai presenti da parte dell’amministrazione comunale e di tutta la comunità carpinetana, soffermandosi su due aspetti -a suo avviso molto importanti-: la certezza della pena per chi commette questi crimini e più attenzione da parte dei media, con una attenta, corretta e costruttiva informazione. La parola è passata poi a Gabriele Fontana (assessore alla cultura) che ha moderato l’incontro.

Tante e davvero utili le informazioni ricevute sia da Anna Protopapa (co/organizzatrice dell’evento e Delegata Regionale dell’associazione Gens Nova O.d.v. Emilia Romagna) che dall’ avvocato Alex Silvestri della stessa associazione.

Anna Protopapa, durante il suo intervento, ha sottolineato l’importanza della prevenzione, sia attraverso incontri nelle scuole che nei luoghi di lavoro, oltre, alla certezza della pena per gli esecutori materiali di questi assurdi reati, dandogli si, la possibilità di un percorso rieducativo, ma all’interno delle mura carcerarie e non con riduzione della pena per buona condotta o altro, facendogli scontare la condanna definitiva.

L’ avvocato Silvestri si è soffermato soprattutto sui dati allarmanti di questo tragico fenomeno e sulle novità del Codice Rosso (aspetto legale, giuridico e di tutela), dialogando con gli ospiti e rispondendo alle varie domande dei presenti.

Molto toccanti -durante l’incontro- le parole della signora Dina, mamma di Juana Cecilia Loayza. Una nonna tenerissima, persona umile e pacata, anche lei -assieme alla sua famiglia- vittima nell’animo e nel cuore dell’atroce femminicidio dove ha perso la vita la sua giovane figlia. La signora Dina, sottovoce, ha più volte affermato che la sua motivazione più grande -e quella che gli da forza per continuare a lottare ed andare avanti- è quella di veder crescere nel modo migliore possibile Alessandro (figlio di Cecilia) un bimbo educato, intelligente e dolcissimo che ora ha cinque anni e che -al momento- vive con lei. Alessandro, durante le circa due ore dell’incontro è stato “coccolato” in saletta zero-sei da Jessica e Sandro della biblioteca, tra letture e piccole curiosità sulla biblioteca.

In sala conferenze, la dolcezza però, ha dovuto poi lasciare spazio al più crudo ricordo. Prima della pandemia Juana Cecilia Loayza aveva un compagno, ma quando Alessandro aveva solo 10 mesi se ne è andato e lei si è trovata sola, senza un porto sicuro dove aggrapparsi, niente e nessuno, non sapeva come pagare l’affitto e le bollette.

In quel periodo Dina era ancora in Perù e per colpa delle restrizioni da inizio 2020, per il Covid-19, non si poteva viaggiare. E' stato allora che ha conosciuto quella “persona". Il resto, per quanto successo nella notte tra il 19 e il 20 novembre 2021, è storia tristemente nota.

Il pubblico presente in sala ha ascoltato in silenzio, con la pelle d’oca, ogni parola detta -sempre in modo pacato- dalla signora Dina.

Altro momento di attento ascolto è stato quello durante il quale la signora Paola Pistelli -moglie di Gianni Ielli (Presidente del Gruppo Storico il Melograno)- ha letto una poesia sulla violenza nei confronti delle donne, scritta qualche anno fa dall'autrice e insegnante di scuola primaria Chiara Imperatori.

"Le parole della violenza"
(Collana poetica "I poeti di Via Margutta" Dantebus).

“Sono il gambo spezzato di una splendida rosa
sono il risultato di un sogno bugiardo
sono il vento ingabbiato,incapace di scatenare la tempesta
sono il verde seme gettato sull'asfalto,
il giallo frumento cresciuto nel cemento
sono il muto grido che si interrompe fra le serrate labbra.
Ho creduto che Tu potessi scaldarmi, o Sole mio,
ma la tua lingua di Bacco,
la tua bocca di Ares,
s'infrangono come violente onde dentro di me,
annientando la mia anima.
Come una candela si consuma la mia dignità”.

Ci sono “persone” che dicono di amare una donna e poi la uccidono. NON CHIAMATELO AMORE. A chiudere la giornata, l’Assessore Fontana ha ricordato quanto sia importante fare questi incontri, rivolti anche e soprattutto ai più giovani e non solo nella Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, ma molte più volte in un anno. E ce n'è tanto bisogno.

Nel momento dei saluti e ringraziamenti alla famiglia della signora Dina, sono stati donati un mazzo di fiori e qualche piccolo regalo per il dolcissimo Alessandro (tra i quali un colorato aquilone da far volare in cielo… per sentirsi più vicino alla sua cara mamma).