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la tesi dello storico albinetano

La Pietra di Bismantova sullo sfondo di “Noli me tangere” del Correggio?

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“Danzano davanti al Purgatorio” è la tesi spiegata, in un articolo sulla nota rivista storica Medioevo, dallo storico albinetano Giuseppe Ligabue.

 

Sullo sfondo dell’opera “Noli me tangere”, dipinta attorno al 1523 dal Correggio e conservata al museo del Prado di Madrid, ci sarebbe la Pietra di Bismantova. E non solo. Si vedrebbero infatti l’eremo benedettino alla base del monte e la torre del castello di Matilde, che sorgeva sull’attuale Monte Castello.

 

IL DIPINTO

Il dipinto raffigura, in primo piano, l’apparizione di Gesù a Maria Maddalena. I due sono immersi in un paesaggio boschivo, simile a un giardino fiabesco e, oltre la scena, si apre un paesaggio boscoso in cui spicca un monte la cui forma corrisponde a quella della Pietra, che viene circondato dal sentiero per raggiungere la sommità e ai cui piedi compare la piccola costruzione che rappresenta l’eremo. Infine, più spostata sulla destra, spicca una torre che sarebbe quella del castello che diede poi il nome alla località di Castelnovo ne’ Monti.

«Vero è che la torre dipinta è bianca, cosa che nella realtà non è – spiega Ligabue – ma così come il Correggio dipinge la Pietra in una dimensione esistenziale nuova che interpreta la promessa evangelica. “Il creato sarà trasfigurato in cieli nuovi e terre nuove (2 Pietro 3, 10-14: Gv. Ap. 21, 1-4)”  così anche la struttura difensiva viene rappresentata in un nuovo aspetto bianco ed elegante. Si direbbe una struttura rinascimentale come sono rinascimentali gli abiti che indossa la Maddalena».

LA TESI

Lo storico albinetano ricorda come anni fa fosse entrato in contatto con il professore spagnolo Antonio Manuel Gonzalez Rodriguez, uno dei massimi esperti di storia dell’arte a livello mondiale e docente di teoria e metodologia della storia dell’arte alla Universitad Complutense di Madrid. Il professore confermò la teoria di Ligabue individuando dietro la Maddalena “la Pietra di Bismantova, cioè la montagna del Purgatorio dantesco in cui il sommo poeta aveva collocato la porta che consentiva ai peccatori, dopo un cammino di pentimento, di guadagnare la salvezza eterna.

Ligabue si spinge a tentare di dare una risposta sul motivo che abbia spinto il Correggio a raffigurare la Pietra alle spalle della Maddalena.

«Nel tempo in cui l’artista dipingeva – spiega lo storico – la Divina Commedia era addirittura assimilata a un testo sacro. L’Allegri, che si era formato nelle dotte corti emiliane e mantovane, doveva conoscere molto bene l’opera dantesca e non va dimenticato che Benvenuto da Imola, uno dei primi commentatori della Commedia, a soli 50 anni dalla morte di Dante aveva affermato che Bismantova si identificava con la montagna del Purgatorio».

In aggiunta a questo Ligabue spiega come la figura della Maddalena sia tradizionalmente molto legata all’Appennino, e in particolare alla zona attorno a Bismantova, con lughi di culto, pellegrinaggi, feste e fiere che celebravano quella santa. Detto questo il Correggio sarebbe stato a conoscenza anche di questa devozione delle popolazioni locali.

Ligabue ricorda infine che il docente spagnolo Gonzalez Rodriguez nel 2014 si recò personalmente a Castelnovo Monti nella speranza di individuare il luogo dal quale l’Allegri avrebbe attinto per il suo sfondo alle spalle della Maddalena. Gli fu suggerito di recarsi nel borgo di Pietradura da dove si gode di una vista mozzafiato della Pietra e del suo circondario. E pare proprio sia questo il paesaggio che il Correggio avrebbe inserito nel suo capolavoro.